Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Geremia 10


font
DIODATIBIBBIA CEI 2008
1 CASA d’Israele, ascoltate la parola che il Signore vi ha pronunziata.1 Ascoltate la parola che il Signore vi rivolge, casa di Israele.
2 Così ha detto il Signore: Non imparate a seguitare i costumi delle genti, e non abbiate paura de’ segni del cielo, perchè le genti ne hanno paura.2 Così dice il Signore:
«Non imparate la condotta delle nazioni
e non abbiate paura dei segni del cielo,
poiché di essi hanno paura le nazioni.
3 Perciocchè gli statuti de’ popoli son vanità; conciossiachè si tagli un albero del bosco, per farne un lavoro di mani d’artefice con l’ascia.3 Perché ciò che provoca la paura dei popoli è un nulla,
non è che un legno tagliato nel bosco,
opera delle mani di un intagliatore.
4 Quello si adorna con oro, e con argento; e si fa star saldo con chiodi, e con martelli, acciocchè non sia mosso.4 Li abbelliscono di argento e di oro,
li fissano con chiodi e con martelli,
perché non traballino.
5 Son tratti diritti, a guisa di palma, e non parlano; convien portarli attorno, perchè non possono camminare; non temiate di loro; perciocchè non possono far danno alcuno, ed altresì in lor potere non è di fare alcun bene.5 Gli idoli sono come uno spauracchio
in un campo di cetrioli:
non sanno parlare;
bisogna portarli, perché non possono camminare.
Non temeteli: non fanno alcun male,
come non possono neppure fare del bene».
6 Non vi è niuno pari a te, o Signore; tu sei grande, ed il tuo Nome è grande in forza.6 Nessuno è come te, Signore;
tu sei grande
e grande è la potenza del tuo nome.
7 Chi non ti’ temerebbe, o Re delle genti? conciossiachè questa ti si convenga; perciocchè, fra tutti i savi delle genti, e in tutti i regni loro, non vi è alcun pari a te.7 Chi non temerà te, o re delle nazioni?
A te solo questo è dovuto:
fra tutti i sapienti delle nazioni
e in tutti i loro regni
nessuno è simile a te.
8 E tutti insieme sono insensati, e pazzi; il legno è un ammaestramento di vanità.8 Tutti sono stolti e sciocchi,
vana la loro dottrina, come un pezzo di legno.
9 L’argento, che si distende col martello, è addotto di Tarsis, e l’oro di Ufaz; sono opera di fabbro, e lavorio di mani di orafo; il lor vestimento è giacinto e porpora; essi tutti sono lavoro d’uomini industriosi.9 Sono fatti d’argento battuto e laminato,
portato da Tarsis, e oro di Ufaz,
opera di artisti e di orafi;
sono rivestiti di porpora e di scarlatto,
lavoro di sapienti artigiani.
10 Ma il Signore è il vero Dio, egli è l’Iddio vivente, e il Re eterno; la terra trema per la sua ira, e le genti non possono sostenere il suo cruccio.10 Il Signore, invece, è veramente Dio,
egli è Dio vivente e re eterno;
al suo sdegno trema la terra,
le nazioni non resistono al suo furore.
11 Così direte loro: Gl’Iddii, che non hanno fatto il cielo, e la terra, periscano d’in su la terra, e di sotto al cielo.11 Direte loro: «Quegli dèi che non hanno fatto il cielo e la terra spariranno dalla faccia della terra e da sotto il cielo».
12 Colui, che ha fatta la terra con la sua potenza, che ha stabilito il mondo con la sua sapienza, ed ha distesi i cieli col suo intendimento;12 Il Signore ha formato la terra con la sua potenza,
ha fissato il mondo con la sua sapienza,
con la sua intelligenza ha dispiegato i cieli.
13 tosto ch’egli dà fuori la sua voce, vi è un romor d’acque nel cielo; egli fa salir vapori dalle estremità della terra, e fa i lampi per la pioggia, e trae il vento fuor de’ suoi tesori.13 Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel cielo.
Fa salire le nubi dall’estremità della terra,
produce le folgori per la pioggia,
dalle sue riserve libera il vento.
14 Ogni uomo è insensato per scienza; ogni orafo è renduto infame per le sculture; perciocchè le sue statue di getto sono una falsità, e non vi è alcuno spirito in loro.14 Resta inebetito ogni uomo, senza comprendere;
resta confuso ogni orafo per i suoi idoli,
poiché è menzogna ciò che ha fuso
e non ha soffio vitale.
15 Sono vanità, lavoro d’inganni; periranno nel tempo della lor visitazione.15 Sono oggetti inutili, opere ridicole;
al tempo del loro castigo periranno.
16 Colui che è la parte di Giacobbe non è come queste cose; perciocchè egli è il Formator d’ogni cosa, ed Israele è la tribù della sua eredità; Il suo Nome è: Il Signor degli eserciti16 Non è così l’eredità di Giacobbe,
perché egli ha formato ogni cosa.
Israele è la tribù della sua eredità,
Signore degli eserciti è il suo nome.
17 O ABITATRICE della fortezza, raccogli la tua mercatanzia, per portarla fuor del paese.17 Raccogli da terra il tuo fardello,
tu che sei cinta d’assedio,
18 Perciocchè, così ha detto il Signore: Ecco, questa volta gitterò via, come con una frombola, gli abitanti del paese, e li metterò in distretta, acciocchè trovino ciò che han meritato.18 poiché dice il Signore:
«Ecco, questa volta caccerò fuori gli abitanti del paese;
li ridurrò alle strette, perché non mi sfuggano».
19 Ahi lasso me! dirà il paese, per cagione del mio fiaccamento! la mia piaga è dolorosa; e pure io avea detto: Questa è una doglia, che ben potrò sofferire.19 Guai a me per la mia ferita;
la mia piaga è incurabile.
Eppure avevo pensato:
«È un dolore sopportabile».
20 Le mie tende son guaste, e tutte le mie corde son rotte; i miei figliuoli sono usciti fuor di me, e non sono più; non vi è più alcuno che tenda il mio padiglione, nè che rizzi i miei teli.20 La mia tenda è sfasciata
tutte le corde sono rotte.
I miei figli si sono allontanati da me e più non sono.
Nessuno pianta i paletti della mia tenda
e stende i teli.
21 Perciocchè i pastori son divenuti insensati, e non hanno ricercato il Signore; perciò non son prosperati, e tutte le lor mandre sono state dissipate.21 I pastori sono divenuti insensati,
non hanno più ricercato il Signore;
per questo non hanno avuto successo,
anzi è disperso tutto il loro gregge.
22 Ecco, una voce di grido viene, con gran commovimento, dal paese di Settentrione, per ridurre le città di Giuda in desolazione, in ricetti di sciacalli.22 Si ode un rumore che avanza
e un grande frastuono dal settentrione,
per ridurre le città di Giuda a un deserto,
a un rifugio di sciacalli.
23 O Signore, io conosco che la via dell’uomo non è in suo potere; e che non è in poter dell’uomo che cammina di addirizzare i suoi passi.23 «Lo so, Signore:
l’uomo non è padrone della sua via,
chi cammina non è in grado di dirigere i suoi passi.
24 O Signore, castigami, ma pur moderatamente; non nell’ira tua, che talora tu non mi faccia venir meno.24 Correggimi, Signore, ma con giusta misura,
non secondo la tua ira, per non farmi venir meno».
25 Spandi la tua ira sopra le genti che non ti conoscono, e sopra le nazioni che non invocano il tuo Nome; perciocchè han divorato Giacobbe; anzi l’han divorato, e consumato, ed hanno desolata la sua stanza25 Riversa il tuo sdegno sulle genti che non ti riconoscono
e sulle stirpi che non invocano il tuo nome,
perché hanno divorato Giacobbe,
l’hanno divorato e consumato,
e hanno devastato la sua dimora.