Scrutatio

Giovedi, 9 maggio 2024 - Beata Maria Teresa di Gesù (Carolina Gerhardinger) ( Letture di oggi)

Isaia 47


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DIODATIVULGATA
1 SCENDI, e siedi sopra la polvere, vergine, figliuola di Babilonia; siedi in terra; non vi è più trono, o figliuola de’ Caldei; certo, tu non continuerai più ad esser chiamata:1 Descende, sede in pulvere,
virgo filia Babylon :
sede in terra ; non est solium
filiæ Chaldæorum,
quia ultra non vocaberis
mollis et tenera.
2 Morbida e delicata. Metti la mano alle macine, e macina la farina; scopri la tua chioma, scalzati, scopriti la coscia, passa i fiumi.2 Tolle molam, et mole farinam ;
denuda turpitudinem tuam ;
discooperi humerum, revela crura,
transi flumina.
3 Le tue vergogne saranno scoperte, ed anche la tua turpitudine sarà veduta; io prenderò vendetta, e non ti verrò incontro da uomo.3 Revelabitur ignominia tua,
et videbitur opprobrium tuum ;
ultionem capiam, et non resistet mihi homo.
4 Il nome del nostro Redentore è il Signore degli eserciti, il Santo d’Israele.4 Redemptor noster, Dominus exercituum nomen illius,
Sanctus Israël.
5 Siedi tacita, ed entra nelle tenebre, figliuola de’ Caldei; perciocchè tu non sarai più chiamata: La Signora de’ regni.5 Sede tacens, et intra in tenebras,
filia Chaldæorum,
quia non vocaberis ultra
domina regnorum.
6 Io mi adirai gravemente contro al mio popolo, io profanai la mia eredità, e li diedi in man tua: tu non usasti alcuna misericordia inverso loro; tu aggravasti grandemente il tuo giogo sopra il vecchio6 Iratus sum super populum meum :
contaminavi hæreditatem meam,
et dedi eos in manu tua :
non posuisti eis misericordias ;
super senem aggravasti jugum tuum valde.
7 E dicesti: Io sarò signora in perpetuo; fin là, que giammai non ti mettesti queste cose in cuore, tu non ti ricordasti di ciò che avverrebbe alla fine.7 Et dixisti : In sempiternum ero domina.
Non posuisti hæc super cor tuum,
neque recordata es novissimi tui.
8 Ora dunque, ascolta questo, o deliziosa, che abiti in sicurtà, che dici nel cuor tuo: Io son dessa, e non vi è altri che me; io non sederò vedova, e non saprò che cosa sia l’essere orbata di figliuoli; ascolta questo:8 Et nunc audi hæc delicata,
et habitans confidenter,
quæ dicis in corde tuo :
Ego sum, et non est præter me amplius ;
non sedebo vidua,
et ignorabo sterilitatem.
9 Queste due cose ti avverranno in un momento, in un medesimo giorno; orbezza di figliuoli, e vedovità; ti verranno appieno addosso, con tutta la moltitudine delle tue malie, con tutta la gran forza delle tue incantagioni.9 Venient tibi duo hæc
subito in die una,
sterilitas et viduitas :
universa venerunt super te,
propter multitudinem maleficiorum tuorum,
et propter duritiam incantatorum tuorum vehementem.
10 E pur tu ti sei confidata nella tua malizia, ed hai detto: Non vi è niuno che mi vegga; la tua sapienza e la tua scienza ti hanno sedotta. E tu hai detto nel tuo cuore: Io son dessa, e non vi è altri che me.10 Et fiduciam habuisti in malitia tua,
et dixisti : Non est qui videat me.
Sapientia tua et scientia tua,
hæc decepit te.
Et dixisti in corde tuo :
Ego sum, et præter me non est altera.
11 Perciò, un male ti verrà addosso, del quale tu non saprai il primo nascimento; e ti caderà addosso una ruina, la quale tu non potrai stornare; e ti sopraggiungerà di subito una desolazione, della quale tu non ti avvedrai.11 Veniet super te malum,
et nescies ortum ejus ;
et irruet super te calamitas
quam non poteris expiare ;
veniet super te repente miseria
quam nescies.
12 Sta’ ora in piè con le tue incantagioni, e con la moltitudine delle tue malie, intorno alle quali tu ti sei affaticata fin dalla tua fanciullezza; forse potrai far qualche giovamento, forse ti fortificherai.12 Sta cum incantatoribus tuis
et cum multitudine maleficiorum tuorum,
in quibus laborasti ab adolescentia tua,
si forte quod prosit tibi,
aut si possis fieri fortior.
13 Tu ti sei stancata nella moltitudine de’ tuoi consigli; ora dunque presentinsi gli astrologhi, che contemplano le stelle, e di mese in mese fanno de’ pronostichi; e salvinti da’ mali che ti sopraggiungeranno.13 Defecisti in multitudine consiliorum tuorum.
Stent, et salvent te
augures cæli,
qui contemplabantur sidera,
et supputabant menses,
ut ex eis annuntiarent ventura tibi.
14 Ecco, son divenuti come stoppia; il fuoco li ha arsi; non hanno potuto scampar le lor persone dalla fiamma; non ne rimarrà alcuna bracia da scaldarsi, nè alcun fuoco per sedervi davanti.14 Ecce facti sunt quasi stipula,
ignis combussit eos ;
non liberabunt animam suam
de manu flammæ ;
non sunt prunæ quibus calefiant,
nec focus ut sedeant ad eum.
15 Tali ti sono state le cose, intorno alle quali tu ti sei affaticata. Quant’è a’ tuoi mercatanti, coi quali tu hai mercatantato fin dalla tua fanciullezza, son fuggiti chi qua, chi là, ciascuno alle sue parti; non vi è niuno che ti salvi15 Sic facta sunt tibi in quibuscumque laboraveras :
negotiatores tui ab adolescentia tua,
unusquisque in via sua erraverunt ;
non est qui salvet te.