Scrutatio

Sabato, 11 maggio 2024 - San Fabio e compagni ( Letture di oggi)

Qoelet 7


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DIODATIVULGATA
1 LA buona fama val meglio che il buon olio odorifero, e il giorno della morte meglio che il giorno della natività.1 Quid necesse est homini majora se quærere,
cum ignoret quid conducat sibi in vita sua,
numero dierum peregrinationis suæ,
et tempore quod velut umbra præterit ?
aut quis ei poterit indicare
quod post eum futurum sub sole sit ?
2 Meglio vale andare in una casa di duolo, che andare in una casa di convito; perciocchè quello è il fine d’ogni uomo; e chi vive vi pon mente.2 Melius est nomen bonum quam unguenta pretiosa,
et dies mortis die nativitatis.
3 Meglio vale la tristezza che il riso; perciocchè il cuore migliora per la mestizia del volto.3 Melius est ire ad domum luctus
quam ad domum convivii ;
in illa enim finis cunctorum admonetur hominum,
et vivens cogitat quid futurum sit.
4 Il cuore de’ savi è nella casa del duolo; e il cuor degli stolti è nella casa dell’allegrezza.4 Melior est ira risu,
quia per tristitiam vultus corrigitur animus delinquentis.
5 Meglio vale udir lo sgridar del savio, che se alcuno ode il cantar de’ pazzi.5 Cor sapientium ubi tristitia est,
et cor stultorum ubi lætitia.
6 Perciocchè, quale è il romore delle spine sotto la caldaia, tale è il ridere dello stolto. Anche questo è vanità6 Melius est a sapiente corripi,
quam stultorum adulatione decipi ;
7 Certo l’oppressione fa impazzare il savio, e il presente fa perdere il senno.7 quia sicut sonitus spinarum ardentium sub olla,
sic risus stulti.
Sed et hoc vanitas.
8 Meglio vale il fin della cosa, che il principio di essa; meglio vale chi è di spirito paziente, che chi è di spirito altiero.8 Calumnia conturbat sapientem,
et perdet robur cordis illius.
9 Non esser subito nell’animo tuo ad adirarti; perciocchè l’ira riposa nel seno degli stolti.9 Melior est finis orationis quam principium.
Melior est patiens arrogante.
10 Non dire: Che vuol dire che i giorni di prima sono stati migliori di questi? perciocchè tu non domanderesti di ciò per sapienza10 Ne sis velox ad irascendum,
quia ira in sinu stulti requiescit.
11 La sapienza è buona come una eredità; e quelli che veggono il sole han del vantaggio.11 Ne dicas : Quid putas causæ est
quod priora tempora meliora fuere quam nunc sunt ?
stulta enim est hujuscemodi interrogatio.
12 Perciocchè la sapienza è all’ombra, e i danari sono all’ombra; ma la scienza della sapienza ha questo vantaggio, ch’ella fa vivere quelli che ne son dotati.12 Utilior est sapientia cum divitiis,
et magis prodest videntibus solem.
13 Riguarda le opere di Dio; perciocchè chi potrà ridirizzare ciò ch’egli avrà travolto?13 Sicut enim protegit sapientia, sic protegit pecunia ;
hoc autem plus habet eruditio et sapientia,
quod vitam tribuunt possessori suo.
14 Nel giorno del bene sta’ in allegrezza; e nel giorno dell’avversità, ponvi mente; ancora ha fatto Iddio l’uno contrapposto all’altro, per questa cagione, che l’uomo non troverà nulla dopo sè.14 Considera opera Dei,
quod nemo possit corrigere quem ille despexerit.
15 Io ho veduto tutto questo a’ giorni della mia vanità. Vi è tal giusto, che perisce per la sua giustizia; e vi è tal empio, che prolunga la sua vita con la sua malvagità.15 In die bona fruere bonis,
et malam diem præcave ;
sicut enim hanc, sic et illam fecit Deus,
ut non inveniat homo contra eum justas querimonias.
16 Non esser troppo giusto, e non farti savio oltre misura; perchè ti diserteresti?16 Hæc quoque vidi in diebus vanitatis meæ :
justus perit in justitia sua,
et impius multo vivit tempore in malitia sua.
17 Non esser troppo empio, nè stolto; perchè morresti fuor del tuo tempo?17 Noli esse justus multum,
neque plus sapias quam necesse est,
ne obstupescas.
18 Egli è bene che tu ti attenga ad una cosa, sì però che tu non allenti la mano dall’altra; perciocchè, chi teme Iddio esce d’ogni cosa.18 Ne impie agas multum,
et noli esse stultus,
ne moriaris in tempore non tuo.
19 La sapienza rinforza il savio, più che dieci rettori non fanno la città nella quale sono.19 Bonum est te sustentare justum :
sed et ab illo ne subtrahas manum tuam ;
quia qui timet Deum nihil negligit.
20 Certo non vi è niun uomo giusto in terra, il quale faccia bene, e non pecchi.20 Sapientia confortavit sapientem
super decem principes civitatis ;
21 Tu altresì non por mente a tutte le parole che altri dirà; anzi non pure ascoltare il tuo servo che ti maledice.21 non est enim homo justus in terra
qui faciat bonum et non peccet.
22 Perciocchè il tuo cuore sa che tu ancora ne hai maledetti altri, eziandio più volte22 Sed et cunctis sermonibus qui dicuntur
ne accomodes cor tuum,
ne forte audias servum tuum maledicentem tibi ;
23 Io ho provate tutte queste cose per sapienza; onde ho detto: Io son savio; ma la sapienza è longi da me.23 scit enim conscientia tua
quia et tu crebro maledixisti aliis.
24 Chi troverà una cosa che è cotanto lontana, ed è profondissima?24 Cuncta tentavi in sapientia.
Dixi : Sapiens efficiar :
et ipsa longius recessit a me,
25 Io mi sono aggirato con l’anima mia, per conoscere, per investigare, e per ricercar sapienza, e come si deve ben giudicar delle cose; e per conoscere l’empietà della stoltizia, e la follia delle pazzie;25 multo magis quam erat.
Et alta profunditas, quis inveniet eam ?
26 ed ho trovata una cosa più amara che la morte, cioè: quella donna che non è altro che reti, e il cui cuore non è altro che giacchi, e le cui mani son tanti lacci; l’uomo gradevole a Dio scamperà da essa; ma il peccatore sarà preso da lei.26 Lustravi universa animo meo,
ut scirem et considerarem,
et quærerem sapientiam, et rationem,
et ut cognoscerem impietatem stulti,
et errorem imprudentium :
27 Vedi, io ho trovato questo, dice il Predicatore, cercando ogni cosa ad una ad una, per trovare come si deve ben giudicar delle cose;27 et inveni amariorem morte mulierem,
quæ laqueus venatorum est,
et sagena cor ejus ;
vincula sunt manus illius.
Qui placet Deo effugiet illam ;
qui autem peccator est capietur ab illa.
28 il che ancora cerca l’anima mia, e non l’ho trovato ben ho trovato un uomo fra mille; ma fra altrettante donne, non ne ho trovata neppur una.28 Ecce hoc inveni, dixit Ecclesiastes,
unum et alterum ut invenirem rationem,
29 Sol ecco ciò che io ho trovato: che Iddio ha fatto l’uomo diritto; ma gli uomini hanno ricercati molti discorsi29 quam adhuc quærit anima mea,
et non inveni.
Virum de mille unum reperi ;
mulierem ex omnibus non inveni.
30 Solummodo hoc inveni,
quod fecerit Deus hominem rectum,
et ipse se infinitis miscuerit quæstionibus.
Quis talis ut sapiens est ?
et quis cognovit solutionem verbi ?