Scrutatio

Domenica, 12 maggio 2024 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Qoelet 1


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DIODATIBIBBIA RICCIOTTI
1 Le parole del Predicatore, figliuolo di Davide, re in Gerusalemme.1 - Detti dell'Ecclesiaste, figliuolo di David, re di Gerusalemme.
2 VANITÀ delle vanità, dice il Predicatore; vanità delle vanità; ogni cosa è vanità.2 Vanità delle vanità - dice l'Ecclesiaste - vanità delle vanità! e tutto è vanità.
3 Che profitto ha l’uomo di tutta la sua fatica nella quale egli si affatica sotto il sole?3 Che vantaggio ha l'uomo di tutta la sua fatica con cui si travaglia sotto il sole?
4 Una età va via, un’altra età viene; e la terra resta in perpetuo.4 Passa una generazione e ne succede un'altra, e la terra sussiste sempre.
5 Il sole si leva anch’esso, e poi tramonta; e, ansando, trae verso il luogo suo, ove egli si deve levare.5 Sorge il sole e tramontae s'affretta al suo posto, donde si leva ancora.
6 Il vento trae verso il Mezzodì, e poi gira verso il Settentrione; egli va sempre girando, e ritorna a’ suoi giri.6 S'avanza verso mezzodì e volge a settentrione[e] va intorno il vento, girando per ogni dove, e torna quindi sui suoi giri.
7 Tutti i fiumi corrono nel mare, e il mare non s’empie; i fiumi ritornano sempre a correre al luogo dove sogliono correre.7 Tutti i fiumi sboccano nel mare e il mare non trabocca: al luogo donde i fiumi scaturiscono, ivi fan ritorno per rifluir novamente.
8 Ogni cosa si affatica più che l’uomo non può dire; l’occhio non si sazia giammai di vedere, e l’orecchio non si riempie di udire8 Ogni cosa è in travaglio, nè può l'uomo spiegarlo a parole: l'occhio non si sazia di vedere, nè mai è pieno l'orecchio d'ascoltare.
9 Quello che è stato è lo stesso che sarà; e quello che è stato fatto è lo stesso che si farà; e non vi è nulla di nuovo sotto il sole.9 [Eppure] che è ciò ch'è stato? quello stesso che sarà che è ciò ch'è accaduto? quello stesso che accadrà.
10 Evvi cosa alcuna, della quale altri possa dire: Vedi questo, egli è nuovo? già è stato ne’ secoli che sono stati avanti a noi.10 Non c'è nulla di nuovo sotto il sole, nè alcuno può dire:«Guarda, questa cosa è nuova!», poichè essa esisteva già ne' tempi andati, prima di noi.
11 Non vi è alcuna memoria delle cose che sono state innanzi; così ancora non vi sarà memoria delle cose che saranno nel tempo a venire, fra coloro che verranno appresso11 Non resta memoria delle cose antiche!ma neppur di quelle che son per accadere vi sarà ricordopresso quei che verran più tardi.
12 Io, il Predicatore, sono stato re sopra Israele, in Gerusalemme;12 Io, l'Ecclesiaste, fui re d'Israele in Gerusalemme.
13 ed ho recato il mio cuore a ricercare, e ad investigare, con sapienza, tutto ciò che si fa sotto il cielo; il che è una occupazione molesta, la quale Iddio ha data a’ figliuoli degli uomini, per occuparvisi.13 E mi detti con tutto l'animo a cercare ed esplorar per mezzo della sapienzatutto quanto si fa sotto il sole. Questa triste occupazioneDio ha dato agli uomini, perché si travaglino in essa!
14 Io ho vedute tutte le cose che si fanno sotto il sole; ed ecco, tutto ciò è vanità, e tormento di spirito.14 Tutto io vidi quel che si fa sotto il sole, ed ecco tutto è vanità e afflizione di spirito!
15 Le cose torte non si possono dirizzare; e i difetti non si possono annoverare.15 I perversi difficilmente si raddrizzano, e degli stolti il numero è infinito.
16 Io parlava nel cuor mio, dicendo: Ecco, io mi sono aggrandito, ed accresciuto in sapienza, più che tutti quelli che sono stati innanzi a me sopra Gerusalemme; e il cuor mio ha veduta molta sapienza e scienza;16 Dissi in cuor mio: «Ecco ch'io son diventato grande, e ho sorpassato in sapienza quanti furon prima di me in Gerusalemme. Molte cose ha approfondito con sapienza la mente mia, e ho imparato [molto].
17 ed ho recato il mio cuore a conoscere la sapienza; ed anche a conoscere le pazzie e la stoltizia; ed ho riconosciuto che questo ancora è un tormento di spirito.17 Ho applicato il mio cuore ad apprender la saggezza, e a conoscer l'insipienza e la stoltezza, e mi sono accorto che anche in questo è travaglio e afflizione di spirito».
18 Perciocchè, dove è molta sapienza, vi è molta molestia; e chi accresce la scienza accresce il dolore18 Perchè in molta sapienza, molta inquietudine, e chi aumenta il sapere, aumenta il travaglio.