Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Genesi 45


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DIODATIBIBBIA VOLGARE
1 ALLORA Giuseppe, non potendo più farsi forza in presenza di tutti i circostanti, gridò: Facciasi uscire ognuno fuori d’appresso a me. E niuno restò con lui, quando egli si diede a conoscere a’ suoi fratelli.1 Non si potea [Iosef] constringere più, standovi molti presenti; dond' egli comandò che tutti se ne andassero fuori, e che niuno vi fosse alla mutua conoscenza.
2 Ed egli diede un grido con pianto, e gli Egizj lo intesero; que’ della casa di Faraone lo intesero anch’essi.2 E levoe la voce con pianto; la quale udirono quelli d'Egitto, e tutta la casa di Faraone.
3 E Giuseppe disse a’ suoi fratelli: Io son Giuseppe; mio padre vive egli ancora? Ma i suoi fratelli non gli potevano rispondere; perciocchè erano tutti sbigottiti della sua presenza.3 E disse a' suoi fratelli: io sono Iosef (il quale voi vendeste); ancora lo padre nostro vive? Nè non poteano respondere li fratelli per la troppo paura.
4 E Giuseppe disse a’ suoi fratelli: Deh! appressatevi a me. Ed essi si appressarono a lui. Ed egli disse: Io son Giuseppe, vostro fratello, il qual voi vendeste per esser menato in Egitto.4 A' quali quegli benignamente disse: venite qua a me. E quando vennero più presso, disse a loro: io sono. Iosef il quale voi vendeste in Egitto.
5 Ma ora non vi contristate, e non vi rincresca di avermi venduto per esser menato qua; conciossiachè Iddio mi abbia mandato davanti a voi per vostra conservazione.5 Non vi spaventate; nè non para a voi duro, se voi mi vendeste in queste regioni: in verità per la salute vostra mandò me Iddio, innanzi a voi, in Egitto.
6 Perciocchè quest’è l’anno secondo della fame dentro del paese; e ve ne saranno ancora cinque, ne’ quali non vi sarà nè aratura, nè mietitura.6 Dui anni è, che la fame incominciò ad essere in terra; e ancora cinque anni restano, ne'quali non si potrà arare nè mietere.
7 Ma Iddio mi ha mandato davanti a voi, per far che abbiate alcun rimanente nella terra, e per conservarvelo in vita, per un grande scampo.7 Mandò me innanzi Iddio, acciò che voi siate reservati sopra la terra, e che voi possiate avere esca da vivere.
8 Ora dunque, non voi mi avete mandato qua, anzi Iddio; ed egli mi ha costituito per padre a Faraone, e per padrone sopra tutta la sua casa, e rettore in tutto il paese di Egitto.8 Non per vostro consiglio, ma per volontà di Dio, qui messo sono; il quale fece me quasi padre di Faraone, e signore di tutta la casa sua, e principe di tutta la terra d'Egitto.
9 Ritornatevene prestamente a mio padre, e ditegli: Così dice il tuo figliuolo Giuseppe: Iddio mi ha costituito rettor di tutto l’Egitto; scendi a me, non restare.9 Affrettatevi, e andate al padre mio, e direte a lui: queste cose ti manda a dire lo tuo figliuolo Iosef: Iddio fece me signore di tutta la terra d'Egitto; vieni a me, acciò che tu non muoia.
10 E tu dimorerai nella contrada di Gosen, e sarai presso di me, tu, e i tuoi figliuolo, e i figliuoli de’ tuoi figliuoli e le tue gregge, e i tuoi armenti, e tutto ciò ch’è tuo.10 Abita nella terra Gessen, e sarai appresso di me tu e i figliuoli tuoi, le pecore tue e l'armenta, e ogni cosa che tu possedi.
11 E io ti sostenterò quivi, perciocchè vi saranno ancora cinque anni di fame; acciocchè talora tu non sofferi necessità, tu, e la tua famiglia, e tutto ciò ch’è tuo.11 E quivi ti pascerò; ancora cinque anni debbeno venire della fame; acciò che tu non perischi, e la casa tua e ogni cosa che tu possedi.
12 Ed ecco, gli occhi vostri veggono, gli occhi del mio fratello Beniamino anch’essi veggono, che la mia bocca è quella che vi parla.12 Certamente gli occhi vostri e gli occhii del mio fratello Beniamin veggiono quello che la bocca mia favella a voi.
13 Rapportate adunque a mio padre tutta la gloria, nella quale io sono in Egitto, e tutto ciò che voi avete veduto; e fate prestamente venir qua mio padre.13 Annunziatelo al padre mio, tutta la gloria mia, e ogni cosa che voi avete d'Egitto veduto; affrettatevi, e menate lui a me.
14 Poi, gittatosi al collo di Beniamino, suo fratello, pianse; Beniamino altresì pianse sopra il collo di esso.14 E conciosia cosa ch' egli, abbracciato, cadesse nel collo di Beniamin suo fratello, pianse; e quegli ancora piagnette simigliantemente sopra lo collo suo.
15 Baciò ancora tutti i suoi fratelli, e pianse sopra loro. E, dopo questo, i suoi fratelli parlarono con lui15 E basciò Iosef lui e tutti i fratelli suoi, e pianse sopra tutti; e poscia che sono arditi di fa vellare a lui,
16 E il grido ne fu udito nella casa di Faraone, e fu detto: I fratelli di Giuseppe son venuti. E la cosa piacque a Faraone ed a’ suoi servitori.16 e udito che fu lo allegro sermone, e vol gato nella casa del re, vennero li fratelli suoi di Iosef; e rallegrossi Faraone, e tutta la famiglia sua.
17 E Faraone disse a Giuseppe: Di’ a’ tuoi fratelli: Fate questo: caricate le vostre bestie, e andatevene; e, quando sarete giunti nel paese di Canaan,17 E disse a Iosef, che comandasse a' fratelli, dicendo: caricate le giumenta, andate nella terra Canaan,
18 prendete vostro padre, e le vostre famiglie, e venite a me; ed io vi darò il meglio del paese di Egitto, e voi mangerete il grasso del paese.18 e togliete quindi lo padre vostro e lo parentado vostro, e venite a me; e io darò a voi ogni bene d'Egitto, acciò che voi mangiate la medolla della terra.
19 E a te, Giuseppe, è ordinato questo: fate ciò: prendete de’ carri del paese di Egitto, per le vostre famiglie, e per le vostre mogli; e levate vostro padre, e venitevene.19 Comanda ancora, che tolgano le ceste della terra d'Egitto alla sovvenzione de'fanciulli suoi e delle mogli; ed anco dira’li: tollete lo padre vostro, e apparecchiatevi che tosto vegniate.
20 E non vi rincresca di lasciar le vostre masserizie; perciocchè il meglio di tutto il paese di Egitto sarà vostro.20 E non lasciate alcuna cosa della masserizia vostra; imperciò che tutte le divizie d'Egitto saranno vostre.
21 E i figliuoli d’Israele fecero così; e Giuseppe diede loro de’ carri secondo il comandamento di Faraone; diede loro ancora provvisione per lo viaggio.21 Fecero i figliuoli d'Israel siccome fu loro comandato; a' quali diede Iosef le ceste, secondo lo imperio di Faraone, e li cibi nell'andare.
22 Diede eziandio a ciascun d’essi tutti delle mute di vestimenti; e a Beniamino diede trecento sicli di argento, e cinque mute di vestimenti.22 E comandò che a cadauno fosse proferto due stole; e a Beniamin diede CCC dinari d'ariento con cinque stole ottime.
23 E a suo padre mandò questo: dieci asini carichi delle migliori cose di Egitto; e dieci asine cariche di grano, e di pane, e di vittuaglia, per suo padre, per lo viaggio.23 E altrettanta pecunia e vestimenti mandoe al padre suo, aggiungendo a lui X asini, sopra li quali era di tutte le ricchezze d'Egitto, e altrettante asine le quali portassero frumento per la via e pane.
24 E diede commiato a’ suoi fratelli, ed essi se ne andarono. Ed egli disse loro: Non vi crucciate per cammino24 Lasciò adunque li fratelli suoi, e facendo prode, disse: non v'adirate nella via.
25 Ed essi se ne ritornarono di Egitto; e vennero nel paese di Canaan, a Giacobbe, lor padre.25 Li quali, partendosi d'Egitto, vennero nella terra Canaan al padre loro Iacob.
26 E gli rapportarono la cosa, dicendo: Giuseppe vive ancora; e anche è rettore in tutto il paese di Egitto. E il cuore gli venne meno; perciocchè non credeva loro.26 E nunziarono a lui, dicendo: Iosef vive, ed egli sì è signore d'ogni terra d'Egitto. La quale cosa uditala, Iacob quasi di grave sonno isveglian tesi, intanto non credeva a loro.
27 Ma essi gli dissero tutte le parole che Giuseppe avea lor dette; ed egli vide i carri, che Giuseppe avea mandati per levarlo; allora lo spirito si ravvivò a Giacobbe, lor padre.27 Quelli anco redicevano per ordine ogni cosa. E quando egli vide le ceste, ed ogni cosa che a lui era mandata, risuscitò lo spirito suo.
28 E Israele disse: Basta, il mio figliuolo Giuseppe vive ancora; io andrò, e lo vedrò, avanti che io muoia28 E disse: basta a me, se ancora lo figliuolo mio Iosef vive; io anderò a lui, inanzi che muoia.