Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Genesi 43


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DIODATINOVA VULGATA
1 OR la fame era grave nel paese.1 Interim fames omnem terram vehementer premebat;
2 E, dopo ch’essi ebber finito di mangiare il grano che aveano portato di Egitto, il padre loro disse loro: Tornate a comperarci un poco di vittuaglia.2 consumptisque cibis, quos ex Aegypto detulerant, dixit Iacob ad filios suos: “ Revertimini et emite nobis pauxillum escarum ”.
3 E Giuda gli disse: Quell’uomo ci ha espressamente protestato, e detto: Voi non vedrete la mia faccia, che il vostro fratello non sia con voi.3 Respondit Iudas: “ Denuntiavit nobis vir ille sub attestatione iurisiurandi dicens: "Non videbitis faciem meam, nisi fratrem vestrum minimum adduxeritis vobiscum".
4 Se tu mandi il nostro fratello con noi, noi scenderemo, e ti compreremo della vittuaglia.4 Si ergo vis eum mittere nobiscum, pergemus pariter et ememus tibi necessaria;
5 Ma, se pur tu non vel mandi, noi non iscenderemo; perciocchè quell’uomo ci ha detto: Voi non vedrete la mia faccia, che il vostro fratello non sia con voi.5 sin autem non vis, non ibimus. Vir enim, ut saepe diximus, denuntiavit nobis dicens: "Non videbitis faciem meam absque fratre vestro minimo" ”.
6 E Israele disse: Perchè mi avete voi fatto questa offesa, di dichiarare a quell’uomo che avevate ancora un fratello?6 Dixit eis Israel: “ Cur in meam hoc fecistis miseriam, ut indicaretis ei et alium habere vos fratrem? ”.
7 Ed essi dissero: Quell’uomo ci domandò partitamente di noi, e del nostro parentado, dicendo: Il padre vostro vive egli ancora? avete voi alcun altro fratello? E noi gliene demmo contezza, secondo quelle parole; potevamo noi in alcun modo sapere ch’egli direbbe: Fate venire il vostro fratello?7 At illi responderunt: “ Interrogavit nos homo per ordinem nostram progeniem: si pater viveret, si haberemus fratrem; et nos respondimus ei consequenter iuxta id, quod fuerat sciscitatus. Numquid scire poteramus quod dicturus esset: "Adducite fratrem vestrum vobiscum?" ”.
8 E Giuda disse a Israele, suo padre: Lascia venire il giovane meco, e noi ci leveremo, e andremo, e viveremo, e non morremo, e noi, e tu, e le nostre famiglie.8 Iudas quoque dixit patri suo Israel: “ Mitte puerum mecum, ut proficiscamur et possimus vivere, ne moriamur nos et tu et parvuli nostri.
9 Io te lo sicuro; ridomandalo dalla mia mano; se io non tel riconduco, e non tel rappresento, io sarò colpevole inverso te in perpetuo.9 Ego spondeo pro puero; de manu mea require illum. Nisi reduxero et reddidero eum tibi, ero peccati reus in te omni tempore.
10 Che se non ci fossimo indugiati, certo ora saremmo già ritornati due volte10 Si non intercessisset dilatio, iam vice altera venissemus ”.
11 E Israele, lor padre, disse loro: Se pur qui così bisogna fare, fate questo: Prendete delle più isquisite cose di questo paese nelle vostre sacca, e portatene un presente a quell’uomo; un poco di balsamo, e un poco di mele, e degli aromati, e della mirra, e de’ pinocchi, e delle mandorle.11 Igitur Israel pater eorum dixit ad eos: “ Si sic necesse est, facite, quod vultis; sumite de optimis terrae fructibus in vasis vestris et deferte viro munera: modicum resinae et mellis et tragacanthum et ladanum, pistacias terebinthi et amygdalas.
12 E pigliate in mano danari al doppio; riportate eziandio i danari che vi furono rimessi alla bocca de’ vostri sacchi; forse fu errore.12 Pecuniam quoque duplicem ferte vobiscum et illam, quam invenistis in sacculis, reportate, ne forte errore factum sit;
13 E prendete il vostro fratello, e levatevi e ritornate a quell’uomo.13 sed et fratrem vestrum tollite et ite ad virum.
14 E facciavi l’Iddio Onnipotente trovar pietà appo quell’uomo, sì ch’egli vi rilasci il vostro altro fratello, e Beniamino; e se pure io sarò orbato di figliuoli, sialo14 Deus autem meus omnipotens faciat vobis eum placabilem, et remittat vobiscum fratrem vestrum, quem tenet, et hunc Beniamin. Ego autem quasi orbatus absque liberis ero ”.
15 Quegli uomini adunque presero quel presente; presero eziandio danari al doppio, e Beniamino; e, levatisi, scesero in Egitto, e si presentarono davanti a Giuseppe.15 Tulerunt ergo viri munera et pecuniam duplicem et Beniamin descenderuntque in Aegyptum; et steterunt coram Ioseph.
16 E Giuseppe, veggendo Beniamino con loro, disse al suo mastro di casa: Mena questi uomini dentro alla casa, e ammazza delle carni e apparecchiale; perciocchè questi uomini mangeranno meco a meriggio.16 Quos cum ille vidisset et Beniamin simul, praecepit dispensatori domus suae dicens: “ Introduc viros domum et occide victimas et instrue convivium, quoniam mecum sunt comesturi meridie ”.
17 E colui fece come Giuseppe avea detto, e menò quegli uomini dentro alla casa di Giuseppe.17 Fecit ille, quod sibi fuerat imperatum, et introduxit viros in domum Ioseph.
18 E quegli uomini temettero, perciocchè erano menati dentro alla casa di Giuseppe, e dissero: Noi siamo menati qua entro per que’ danari che ci furono tornati ne’ nostri sacchi la prima volta; acciocchè egli si rivolti addosso a noi, e si avventi contro a noi, e ci prenda per servi, insieme co’ nostri asini.18 Ibique exterriti dixerunt mutuo: “ Propter pecuniam, quam rettulimus prius in saccis nostris, introducti sumus, ut irruant in nos et violenter subiciant servituti et nos et asinos nostros ”.
19 E accostatisi al mastro di casa di Giuseppe, gli parlarono in su l’entrata della casa.19 Quam ob rem in ipsis foribus accedentes ad dispensatorem domus
20 E dissero: Ahi, signor mio! certo da principio noi scendemmo per comperar della vittuaglia.20 locuti sunt: “ Oramus, domine, ut audias nos. Iam ante descendimus, ut emeremus escas;
21 Or avvenne, come fummo giunti all’albergo, che, aprendo i nostri sacchi, ecco, i danari di ciascun di noi erano alla bocca del suo sacco; i nostri danari vi erano appunto secondo il lor peso; e noi li abbiamo riportati con noi.21 quibus emptis, cum venissemus ad deversorium, aperuimus saccos nostros et invenimus pecuniam in ore saccorum; quam nunc eodem pondere reportavimus.
22 Abbiamo, oltre a ciò, portati nelle nostre mani altri danari per comperar della vittuaglia; noi non sappiamo chi mettesse i nostri danari ne’ nostri sacchi.22 Sed et aliud attulimus argentum, ut emamus, quae nobis necessaria sunt. Non est in nostra conscientia, quis posuerit argentum in marsupiis nostris ”.
23 Ed egli disse loro: Datevi pace; non temiate; l’Iddio vostro, e l’Iddio del padre vostro, ha messo un tesoro ne’ vostri sacchi; i vostri danari mi vennero in mano.23 At ille respondit: “ Pax vobiscum, nolite timere. Deus vester et Deus patris vestri dedit vobis thesauros in saccis vestris; nam pecuniam, quam dedistis mihi, probatam ego habeo ”. Eduxitque ad eos Simeon.
24 Poi trasse lor fuori Simeone. E, menatili dentro alla casa di Giuseppe, fece portar dell’acqua, ed essi si lavarono i piedi; ed egli diede della pastura ai loro asini.24 Et introductis domum attulit aquam, et laverunt pedes suos; deditque pabulum asinis eorum.
25 E aspettando che Giuseppe venisse a meriggio, essi apparecchiarono quel presente; perciocchè aveano inteso che resterebbero quivi a mangiare25 Illi vero parabant munera, donec ingrederetur Ioseph meridie; audierant enim quod ibi comesturi essent panem.
26 E quando Giuseppe fu venuto in casa, essi gli porsero quel presente che aveano in mano, dentro alla casa; e gli s’inchinarono fino in terra.26 Igitur ingressus est Ioseph domum suam, obtuleruntque ei munera tenentes in manibus suis; et adoraverunt proni in terram.
27 E egli li domandò del lor bene stare, e disse: Il padre vostro, quel vecchio di cui mi parlaste, sta egli bene? vive egli ancora?27 At ille, clementer resalutatis eis, interrogavit eos dicens: “ Salvusne est pater vester senex, de quo dixeratis mihi? Adhuc vivit? ”.
28 Ed essi dissero: Nostro padre, tuo servitore, sta bene; egli vive ancora. E s’inchinarono, e gli fecero riverenza.28 Qui responderunt: “ Sospes est servus tuus pater noster, adhuc vivit ”. Et incurvati adoraverunt eum.
29 E Giuseppe alzò gli occhi, e vide Beniamino, suo fratello, figliuol di sua madre, e disse: È costui il vostro fratel minore, del qual mi parlaste? Poi disse: Iddio ti sia favorevole, figliuol mio.29 Attollens autem Ioseph oculos vidit Beniamin fratrem suum uterinum et ait: “ Iste est frater vester parvulus, de quo dixeratis mihi? ”. Et rursum: “ Deus, inquit, misereatur tui, fili mi ”.
30 E Giuseppe si ritrasse prestamente; perciocchè le sue viscere si riscaldavano inverso il suo fratello; e cercando luogo per piangere, se n’entrò nella cameretta, e quivi pianse.30 Festinavitque, quia commota fuerant viscera eius super fratre suo, et erumpebant lacrimae; et introiens cubiculum flevit.
31 Poi, lavatosi il viso, uscì fuori, e si fece forza, e disse: Recate le vivande.31 Rursumque, lota facie, egressus continuit se et ait: “ Ponite panes ”.
32 Furono adunque recate le vivande a lui da parte, a loro da parte, e agli Egizj che mangiavano con lui da parte; conciossiachè gli Egizj non possano mangiare con gli Ebrei; perciocchè ciò è cosa abbominevole agli Egizj.32 Quibus appositis, seorsum Ioseph et seorsum fratribus, Aegyptiis quoque, qui vescebantur simul, seorsum ­ illicitum est enim Aegyptiis comedere cum Hebraeis, et profanum putant huiuscemodi convivium ­
33 Essi adunque si posero a sedere nel suo cospetto, il primogenito, secondo l’ordine suo di primogenito; e il minore, secondo l’ordine della sua età minore; e quegli uomini, maravigliandosi, si riguardavano l’un l’altro.33 sederunt coram eo, primogenitus iuxta primogenita sua et minimus iuxta aetatem suam. Et mirabantur nimis,
34 Ed egli prese de’ messi delle vivande d’appresso a sè, e le mandò loro; e la parte di Beniamino fu cinque volte maggiore di quella di qualunque altro di loro. Ed essi bevvero, e goderono con lui34 sumptis partibus, quas ab eo acceperant; maiorque pars venit Beniamin, ita ut quinque partibus excederet. Biberuntque et inebriati sunt cum eo.