Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Genesi 33


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DIODATIBIBBIA TINTORI
1 POI Giacobbe alzò gli occhi, e riguardò; ed ecco Esaù veniva, menando seco quattrocent’uomini. Ed egli spartì i fanciulli in tre schiere, sotto Lea, sotto Rachele, e sotto le due serve.1 Quando Giacobbe, alzando gli occhi,vide venire Esaù con i quattrocento uomini, divisi i figlioli di Lia, di Rachele e delle due ancelle, smise davanti le due
2 E mise le serve e i lor figliuoli davanti; e Lea e i suoi figliuoli appresso; e Rachele e Giuseppe gli ultimi.2 ancelle e i loro figli, poi Lia e i suoi figli, e finalmente Rachele e Giuseppe.
3 Ed egli passò davanti a loro, e s’inchinò sette volte a terra, finchè fu presso al suo fratello.3 Egli poi andando innanzi, si prostrò sette volte a terra, finché non fu vicino il suo fratello.
4 Ed Esaù gli corse incontro, e l’abbracciò, e gli si gittò al collo, e lo baciò; ed amendue piansero4 Allora Esaù gli corse incontro, lo abbracciò, e, stringendolo al collo e baciandolo, pianse.
5 Ed Esaù alzò gli occhi, e vide quelle donne e que’ fanciulli, e disse: Che ti son costoro? E Giacobbe disse: Sono i fanciulli che Iddio ha donati al tuo servitore.5 Poi, alzati gli occhi e vedute le donne coi loro figli, disse: « Chi son questi? Sono tuoi? » Rispose: « Sono i figli che Dio ha donato a me tuo servo ».
6 E le serve si accostarono, coi loro figliuoli, e s’inchinarono.6 Allora s'accostarono le ancelle coi loro figlioli e si prostrarono:
7 Poi Lea si accostò, co’ suoi figliuoli, e s’inchinarono. Poi si accostò Giuseppe e Rachele, e si inchinarono.7 Si accostò pure Lia con i suoi figlioli, e dopo che essi si furono ugualmente prostrati, vennero ultimi a prostrarsi Giuseppe e Rachele.
8 Ed Esaù disse a Giacobbe: Che vuoi far di tutta quell’oste che io ho scontrata? Ed egli disse: Io l’ho mandata per trovar grazia appo il mio signore.8 Ed Esaù disse: « Che significano le mandre che ho incontrate? » Rispose: « Son per trovar grazia davanti al mio signore ».
9 Ed Esaù disse: Io ne ho assai, fratel mio; tienti per te ciò ch’è tuo.9 Ed Esaù: « Della roba ne ho anche troppa, fratello mio; tienti pure il tuo per te ».
10 Ma Giacobbe disse: Deh! no; se ora io ho trovato grazia appo te, prendi dalla mia mano il mio presente; conciossiachè per ciò io abbia veduta la tua faccia, il che mi è stato come se avessi veduta la faccia di Dio; e tu mi hai gradito.10 E Giacobbe: «Non far cosi, ti prego, ma se ho trovata grazia negli occhi tuoi, accetta dalle mie mani il piccolo dono, giacché ho veduto la tua faccia come se vedessi il volto di Dio: siimi propizio,
11 Deh! prendi il mio presente che ti è stato condotto; perciocchè Iddio mi è stato liberal donatore, ed io ho di tutto. E gli fece forza, sì ch’egli lo prese.11 e accetta la benedizione che ti ho recato e che io ho ricevuto da Dio, datore d'ogni bene ». Ed Esaù, forzato dal fratello, a stento accettò,
12 Poi Esaù disse: Partiamoci, ed andiamocene; ed io ti accompagnerò.12 e disse: « Andiamo assieme, ed io ti sarò compagno nel viaggio ».
13 Ma Giacobbe gli disse: Ben riconosce il mio signore che questi fanciulli son teneri; ed io ho le mie pecore e le mie vacche pregne; e se sono spinte innanzi pure un giorno, tutta la greggia morrà.13 Ma Giacobbe rispose: « Tu vedi, signor mio, come io abbia dei teneri bambini, e pecore e vacche pregne: se fossero sforzati a camminare, in un giorno morranno tutti i greggi.
14 Deh! passi il mio signore davanti al suo servitore, ed io mi condurrò pian piano, al passo di questo bestiame ch’è davanti a me, e di questi fanciulli, finchè io arrivi al mio signore in Seir.14 Vada il mio signore davanti al suo servo, ed io lo seguirò piano piano col passo dei miei bambini, finche non giunga a Seir presso il mio signore ».
15 Ed Esaù disse: Deh! lascia che io faccia restar teco della gente ch’è meco. Ma Giacobbe disse: Perchè questo? lascia che io ottenga questa grazia dal mio signore15 Esaù rispose: «Permetti almeno che restino alcuni della mia gente ad accompagnarti nel viaggio ». Ma Giacobbe rispose: « Non è necessario: io ho solo bisogno di trovar grazia nel tuo cospetto, mio signore ».
16 Esaù adunque in quel dì se ne ritornò verso Seir, per lo suo cammino.16 Cosi Esaù in quel giorno tornò a Seir, rifacendo la strada per la quale era venuto.
17 E Giacobbe partì, e venne in Succot, e si edificò una casa, e fece delle capanne per lo suo bestiame; perciò pose nome a quel luogo Succot.17 E Giacobbe giunse a Socot, a cui per avervi fabbricata una casa e piantate le tende, diede il nome di Socot, che vuol dire: tende.
18 Poi Giacobbe arrivò sano e salvo nella città di Sichem, nel paese di Canaan, tornando di Paddan-aram; e tese i suoi padiglioni davanti alla città.18 E dopo il suo ritorno dalla Mesopotamia di Siria, Giacobbe passò a Salem città dei Sichimiti, nella terra di Canaan, e abitò presso la città.
19 E comperò da’ figliuoli d’Hemor, padre di Sichem, per cento pezze di moneta, la parte del campo, ove avea tesi i suoi padiglioni.19 E per cento agnelli comprò dai figli di Hemor, padre di Sichem, quella parte di campo dove aveva piantate le tende;
20 E rizzò un altare, e lo nominò Iddio, l’Iddio d’Israele20 ed ivi, alzato un altare, invocò il fortissimo Dio d'Israele.