Vangelo secondo Marco 7
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BIBBIA CEI 2008 | BIBBIA VOLGARE |
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1 Si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. | 1 E congregoronsi a lui li Farisei, e alcuni de' Scribi, che venivano da Ierusalem. |
2 Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate | 2 E vedendo loro alcuni de' suoi discepoli mangiare il pane senza lavarsi le mani, gli vituperorono. |
3 – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi | 3 Imperò che gli Farisei, e tutti gli Iudei, non mangiano se frequentemente non si lavano, tenenti l'ordinazione degli antiqui. |
4 e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, | 4 E venuti (dal mercato ovvero) dalla piazza, se non si battezzano prima, non mangiano; e molte altre cose sono a loro date a osservare, li battesimi de' vasi e de' calici e de' letti. |
5 quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». | 5 E li Farisei e Scribi addimandavanlo: perchè non vanno li tuoi discepoli secondo l'ordine antiquo, ma manducano il pane senza lavarsi le mani? |
6 Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. | 6 Ed egli respondendogli disse: bene profetò Isaia di voi, ipocriti, come è scritto: questo popolo mi onera con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. |
7 Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. | 7 E invano mi adorano, insegnanti le dottrine e comandamenti degli uomini. |
8 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». | 8 Imperò che lasciando il comandamento di Dio, tenete le ordinazioni degli uomini, li battesimi delli vasi e delli calici; e simili a queste voi fate molte cose. |
9 E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. | 9 Ed egli diceva: bene avete fatto vano il comandamento di Dio, per osservare la vostra ordinazione. |
10 Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e: Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte. | 10 Onde Moisè disse: onora tuo padre e la madre tua; e chi maledicerà il padre o la madre, sarà morto. |
11 Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, | 11 E voi dicete: se dirà l'uomo al padre ovvero alla madre: CORBAN, che è a dire il dono, qualunque sia a te, per me ti giovarà. |
12 non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. | 12 E non lasciate più fare al padre suo, ovvero alla madre sua, alcuna cosa, |
13 Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte». | 13 rompendo il verbo di Dio per la vostra ordinazione, che avete data; e molte simili tali cose facete. |
14 Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! | 14 E chiamata un' altra volta la turba, dicevali: udite me tutti, e intendete. |
15 Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». | 15 Nulla cosa è fuora dell' uomo, entrante in esso, che possa maculare; ma quelle cose che vengono dell' uomo, sono quelle che maculano l'uomo. |
16 | 16 Se è alcuno che abbia orecchie da udire, oda. |
17 Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. | 17 Ed essendo entrato in casa, partito dalla turba, domandorlo li discepoli la parabola. |
18 E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, | 18 Ed egli sì gli disse: così etiam voi siete imprudenti? non intendete, come tutto quel ch' è di fuori, entrando nell' uomo, non può maculare; |
19 perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti. | 19 imperò che non entra nel suo cuore, ma va nel ventre, ed esce fuori, purgante tutti li cibi nel secesso? |
20 E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. | 20 E diceva, come quelle cose ch' escono fuori dell' uomo, quelle màculano l'uomo. |
21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, | 21 Onde dalla parte dentro del cuore delli uomini escono li mali pensieri, (che sone) adulterii, fornicazioni, omicidii, |
22 adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. | 22 furti, avarizie, iniquità, inganno, impudicizie, occhio iniquo, blasfemia, snperbia, stultizia. |
23 Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo». | 23 Tutti questi mali vengono dalla parte dentro, e maculano l'uomo. |
24 Partito di là, andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. | 24 E quindi partendosi, andò nelle parti de' confini di Tiro e Sidone; ed entrato che fu in casa, non volea che alcuno il sapesse, e non possette celarsi. |
25 Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. | 25 E incontinente una femina, Gentile di Sirofenissa, intendendo di lui, e avendo una figliuola la quale avea il spirito immondo, entrò da esso, e inginocchiandosi innanzi alli piedi suoi, |
26 Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. | 26 pregava quello, che Scacciasse le demonia dalla figliuola sua. |
27 Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». | 27 Il quale gli rispose: lascia prima satollare i figliuoli; già non è buono tòrre il pane dalli figliuoli, e gittarlo alli cani. |
28 Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». | 28 E quella rispondendo disse a lui: gli è vero, Signore; ma anche li cagnoli sotto la tavola (degli suoi messeri) mangiano delli minuzzoli delli putti. |
29 Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia». | 29 E disse a quella: per questo tuo parlare vattene; il demonio è uscito dalla tua figliuola. |
30 Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato. | 30 E come ella fu ritornata a casa, trovò la figliuola sopra il letto giacere, e il demonio esser partito. |
31 Di nuovo, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. | 31 E uscendo Iesù delle confine di Tiro, venne per Sidone al mare di Galilea in mezzo della contrada de' Decapoleos. |
32 Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. | 32 E fugli menato uno ch' era sordo e muto; e (quelli che il menorono) pregorono Iesù, che gli ponesse le mani addosso. |
33 Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; | 33 E Iesù preselo e trasselo da parte fuori della turba; e puosegli il suo dito nella orecchia, e sputo'li in su la lingua. |
34 guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». | 34 E riguardò in cielo, e mostrogli compassione, e dissegli: EFFETA, che vuole dire aprire. |
35 E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. | 35 E incontanente furongli aperte le orecchie, e la lingua gli sciolse, e parlava dirittamente. |
36 E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano | 36 E Iesù comandò a loro, che non dicessero a persona; ma quanto più il comandava loro, più il (dicevano e) predicavano. |
37 e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!». | 37 E molto più meravigliavansi, e dicevano: ogni cosa ha ben fatto; li sordi ha fatto udire, e li muti parlare. |