Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Siracide 19


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Un operaio ubriacone non arricchirà,
chi disprezza le piccole cose cadrà a poco a poco.
1 L'operaio ebbrioso non arricchirae; e colui che dispregia le cose piccole, a poco a poco cade in giù.
2 Vino e donne fanno deviare anche i saggi,
ancora più temerario è chi frequenta prostitute.
2 Il vino e le femine fanno uscire di loro essere i savi (in senno), e fanno degni di reprensione li sensati.
3 Putredine e vermi saranno la sua sorte,
chi è temerario sarà eliminato.
3 E colui che si accosta alle femine fornicarie, sarà malvagio; sozzura e vermini saranno suoi eredi; e sarà levato in maggiore esemplo, e l' anima sua fia tolta dal numero (de' santi).
4 Chi si fida troppo presto, è di animo leggero,
chi pecca, danneggia se stesso.
4 Colui che tosto crede, sì è di leggiero cuore, e abbasserassi; e colui che peccoe contro all' anima sua, oltre a ciò sarà obligato.
5 Chi si compiace del male, sarà condannato;
chi resiste ai piaceri, corona la propria vita.
5 Colui che si allegra del male, sarà ispento (del libro della vita); e colui che odia la correzione, sarà scemato della vita; e colui che odia il molto parlare, spegne la malizia.
6 Chi domina la lingua, vivrà senza liti;
chi odia la loquacità, riduce i guai.
6 E chi pecca nell' anima sua, se ne pentirae; e chi s' allegra della malizia, sarà ispento.
7 Non ripetere mai la parola udita
e non ne avrai alcun danno.
7 Non ridire la parola rea e dura, e non sarai abbassato.
8 Non parlare né riguardo all’amico né riguardo al nemico,
e se puoi farlo senza colpa, non svelare nulla,
8 Allo amico nè allo nimico non narrare i tuoi secreti; e se sono occulti, non li manifestare il peccato (non manifestare loro)
9 poiché chi ti ascolta si guarderà da te
e all’occasione ti detesterà.
9 Però che (il nimico) sì t'udirae; guarderatti, sì com'elli difenda il peccato tuo, e odierà te, e così sarae sempre teco.
10 Hai udito una parola? Muoia con te!
Sta’ sicuro, non ti farà scoppiare.
10 Udisti parola contro il prossimo tuo? muoia in te, fidandosi egli di te, però che non ti diromperà (la parola).
11 Per una parola va in doglie lo stolto,
come la partoriente per un bambino.
11 Dalla udita della parola partorisce lo stolto, sì come il pianto del parto del fanciullo.
12 Una freccia conficcata nella coscia:
tale una parola in seno allo stolto.
12 E come la saetta, si ficca la parola nel cuore dello stolto.
13 Chiedi conto all’amico: forse non ha fatto nulla,
e se ha fatto qualcosa, perché non continui più.
13 Riprendi l'amico, acciò che non si creda non avere peccato, e dica: io nol feci; o se elli il fece, che non lo faccia più.
14 Chiedi conto al prossimo: forse non ha detto nulla,
e se ha detto qualcosa, perché non lo ripeta.
14 Riprendi il prossimo, acciò ch' egli non dica: non peccai; e se egli dica: peccai, acciò ch' egli non pecchi più.
15 Chiedi conto all’amico, perché spesso si tratta di calunnia;
non credere a ogni parola.
15 Riprendi l'amico, però che spesso si falla.
16 C’è chi scivola, ma non di proposito;
e chi non ha peccato con la sua lingua?
16 E non credere ad ogni parola; egli è chi cade nel parlare, ma non nell' animo.
17 Chiedi conto al tuo prossimo, prima di minacciarlo;
da’ corso alla legge dell’Altissimo.
17 Or chi è che non abbi peccato nel parlare? (quasi nullo); riprendi il prossimo, inanzi che tu il minacci.
18 Il timore del Signore è il principio dell’accoglienza,
la sapienza procura l’amore presso di lui.
18 Dà luogo al timore dello Altissimo; però che ogni sapienza è timore di Dio, e in ogni sapienza si è la disposizione della legge.
19 La conoscenza dei comandamenti del Signore è educazione alla vita,
chi fa ciò che gli è gradito raccoglie i frutti dell’albero dell’immortalità.
19 E non è sapienza la disciplina della malizia; e la prudenza de' peccatori non è buono pensiero.
20 Ogni sapienza è timore del Signore
e in ogni sapienza c’è la pratica della legge
e la conoscenza della sua onnipotenza.
20 (Egli è prudenza la quale) è malizia, e in quella si è maledizione; ed è insipiente colui che diminuisce in sapienza.
21 Il servo che dice al padrone: «Non farò ciò che ti piace»,
anche se dopo lo fa, irrita colui che gli dà da mangiare.
21 Migliore è l'uomo che ha manco di sapienza e che ha manco di senno, essendo in timore di Dio, che colui che abbonda in senno, e trapassa la legge dello Altissimo.
22 Non c’è sapienza nella conoscenza del male,
non è mai prudenza il consiglio dei peccatori.
22 Ed è una certa sagacitade (ordinata a ingannar altrui), e questa è iniqua.
23 C’è un’astuzia che è abominevole,
c’è uno stolto cui manca la saggezza.
23 E sì è alcuno che dice la parola certa, narrando veritade; e sì è alcuno il quale maliziosamente s' inchina, e l' animo suo è pieno d' inganno.
24 Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato,
che uno molto intelligente ma trasgressore della legge.
24 E sì è alcuno (giusto), il quale troppo si sottomette da molta umilità; e sì è alcuno (giusto), che china il viso, e fingesi di non vedere quello che non si sae.
25 C’è un’astuzia fatta di cavilli, ma ingiusta,
c’è chi intriga per prevalere in tribunale,
ma il saggio è giusto quando giudica.
25 E se dalla debilezza delle forze è vietato di peccare, se troverae tempo di malfare, male farae.
26 C’è il malvagio curvo nella sua tristezza,
ma il suo intimo è pieno d’inganno;
26 Dal viso si conosce l'uomo, e dallo riscontro della faccia si conosce colui che è sensato.
27 abbassa il volto e finge di essere sordo,
ma, quando non è osservato, avrà il sopravvento su di te.
27 La copritura del dorso e il riso della bocca e l'andare dell' uomo significa quello, quale egli è.
28 E se per mancanza di forza gli è impedito di peccare,
all’occasione propizia farà del male.
28 Egli è correzione bugiarda nella bocca del villaneggiante; ed è giudicio lo quale non si prova essere buono; ed è tacente giudicio, e quello è del prudente.
29 Dall’aspetto si conosce l’uomo
e chi è assennato da come si presenta.
30 Il vestito di un uomo, la bocca sorridente
e la sua andatura rivelano quello che è.