Scrutatio

Venerdi, 14 giugno 2024 - Sant´ Eliseo ( Letture di oggi)

Sapienza 18


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Per i tuoi santi invece c’era una luce grandissima;
quegli altri, sentendone le voci, senza vederne l’aspetto,
li proclamavano beati, perché non avevano sofferto come loro
1 Grandissima luce era alli sauti tuoi, e udivano (li nimici) la voce di costoro, ma non vedeano la figura. E però ch' elli non patiano quelle medesime cose, magnificavano te.
2 e li ringraziavano perché non nuocevano loro,
pur avendo subìto un torto,
e imploravano perdono delle passate inimicizie.
2 E quelli che erano stati prima offesi, però che ora non erano offesi, ringraziavano te; e accid che fussen differenza, chiedevano (te, Iddio).
3 Invece desti loro una colonna di fuoco,
come guida di un viaggio sconosciuto
e sole inoffensivo per un glorioso migrare in terra straniera.
3 Per la qual cosa ebbono la colonna di fuoco ardente, conduttrice della non saputa via; e dèsti loro il sole sanza offensione di buono albergo.
4 Meritavano di essere privati della luce e imprigionati nelle tenebre
quelli che avevano tenuto chiusi in carcere i tuoi figli,
per mezzo dei quali la luce incorruttibile della legge
doveva essere concessa al mondo.
4 Però certo coloro erano degni d' avere difetto di luce, di patire la carcere delle tenebre, li quali teneano rinchiusi li (santi) tuoi figliuoli, per li quali sì cominciava d'essere dato al mondo il non rotto lume della legge.
5 Poiché essi avevano deliberato di uccidere i neonati dei santi
– e un solo bambino fu esposto e salvato –,
tu per castigo hai tolto di mezzo la moltitudine dei loro figli,
facendoli perire tutti insieme nell’acqua impetuosa.
5 Quando elli pensarono uccidere li fanciulli de' giusti, e uno figliuolo posto giù e liberato, nel trapassamento di coloro togliesti via moltitudine di loro figliuoli, ed egualmente dispergesti coloro nella forte acqua.
6 Quella notte fu preannunciata ai nostri padri,
perché avessero coraggio,
sapendo bene a quali giuramenti avevano prestato fedeltà.
6 Quella notte primamente fu conosciuta dalli padri nostri, acciò ch' elli sappiendo a quali giuramenti elli credessero, fusseno meno di tutte.
7 Il tuo popolo infatti era in attesa
della salvezza dei giusti, della rovina dei nemici.
7 Ricevuta fue dal popolo tuo sanitade de' giusti, ma sterminazione de' malvagi.
8 Difatti come punisti gli avversari,
così glorificasti noi, chiamandoci a te.
8 Sì come tue offendesti li avversarii, così noi provocando magnificasti.
9 I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto
e si imposero, concordi, questa legge divina:
di condividere allo stesso modo successi e pericoli,
intonando subito le sacre lodi dei padri.
9 Nascosamente li giusti fanciulli de' buoni sacrificavano, e [la] legge di giustizia spianarono in concordia; somigliantemente cantando laude della loro patria li giusti, che dovevano ricevere prosperitade e avversitade.
10 Faceva eco il grido discorde dei nemici
e si diffondeva il lamento di quanti piangevano i figli.
10 Risuonava la sconvenevole voce de' nemici, ed era udito il pianto delli piangenti fanciulli.
11 Con la stessa pena il servo era punito assieme al padrone,
l’uomo comune soffriva le stesse pene del re.
11 Di simile pena fue afflitto il servo col signore; e l'uomo popolare patie simili cose, come fece il re.
12 Tutti insieme, nello stesso modo,
ebbero innumerevoli morti,
e i vivi non bastavano a seppellirli,
perché in un istante fu sterminata la loro prole più nobile.
12 Somigliantemente tutti dunque, con uno nome di morte, avevano innumerabili morti; nè i vivi bastavano a seppellire (i morti); però che in uno punto disfatta fu (e diradicata) quella loro schiatta che era più nobile.
13 Quanti erano rimasti increduli a tutto per via delle loro magie,
allo sterminio dei primogeniti confessarono
che questo popolo era figlio di Dio.
13 Di tutti quelli che credettono per li veneficii (tuoi), allora primamente, quando fu lo sterminamento delli loro primigeniti, promisono (sè) essere popolo di Dio.
14 Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose,
e la notte era a metà del suo rapido corso,
14 Ma quando il cheto silenzio teneva tutte le cose, e la notte nel suo corso avea il mezzo cammino,
15 la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale,
guerriero implacabile, si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio,
portando, come spada affilata, il tuo decreto irrevocabile
15 il tuo sermone onnipotente (o Signore), saltando di cielo, venne dalle regali sedie; lo duro battagliatore si lanciò in mezzo la terra dello combattimento,
16 e, fermatasi, riempì tutto di morte;
toccava il cielo e aveva i piedi sulla terra.
16 l''acuto coltello, portante il tuo non simulato comandamento, e istando, riempiè tutte le cose di morte; e stando in terra sì giugnea insino al cielo.
17 Allora improvvisi fantasmi di sogni terribili li atterrivano
e timori inattesi piombarono su di loro.
17 Allora continuamente apparimenti di mali sogni turbarono coloro; e non sperate paure sopra vennero.
18 Cadendo mezzi morti qua e là,
mostravano quale fosse la causa della loro morte.
18 E un altro, altrove gittato mezzo vivo, per qual cagione di morte si moriva dimostrava.
19 Infatti i loro sogni terrificanti li avevano preavvisati,
perché non morissero ignorando il motivo delle loro sofferenze.
19 Le visioni, che li turbavano, antimonivano questi mali, acciò ch' elli sapessono ch' elli patiano li mali, anzi ch' elli morissono.
20 L’esperienza della morte colpì anche i giusti
e nel deserto ci fu il massacro di una moltitudine,
ma l’ira non durò a lungo,
20 E anco toccoe la tentazione della morte li giusti, e com movimento della moltitudine fece nel bosco; ma non istette molto l'ira tua.
21 perché un uomo irreprensibile si affrettò a difenderli,
avendo portato le armi del suo ministero,
la preghiera e l’incenso espiatorio;
si oppose alla collera e mise fine alla sciagura,
mostrando di essere il tuo servitore.
21 Affrettandosi l' uomo sanza querela a pregare per li popoli, proferendo lo scudo della sua servitù nella orazione, e allegando per incenso il suo priego, resisteo alla ira, e impose fine alle necessitadi, dimostrando ch' elli (Moisè) fosse tuo servo.
22 Egli vinse la collera divina non con la forza del corpo
né con la potenza delle armi,
ma con la parola placò colui che castigava,
ricordando i giuramenti e le alleanze dei padri.
22 Vinse (Moisè) le turbe, non nella forza del corpo, nè armato con potenza; ma con parola vinse colui che il turbava, (e soggiogoe) li giuramenti dei padri e il testamento di Dio commemorando.
23 Quando ormai i morti erano caduti a mucchi gli uni sugli altri,
egli, ergendosi là in mezzo, arrestò l’ira
e le tagliò la strada che conduceva verso i viventi.
23 Conciofosse cosa che a monti (celati) cadessono [li] morti l'uno sopra l'altro, (ma) trastette, e tagliò lo impeto, e divise quella via che andava alli vivi.
24 Sulla sua veste lunga fino ai piedi portava tutto il mondo,
le glorie dei padri scolpite su quattro file di pietre preziose
e la tua maestà sopra il diadema della sua testa.
24 Nelle vestimenta (di Aaron) ch' egli avea nella estrema parte di sotto, era tutto il giro della terra, ed eranvi tutte le grandissime cose delli padri; in quattro ordini di pietre erano tagliate; e la magnificenza tua nella corona del capo suo era scritta.
25 Di fronte a queste insegne lo sterminatore indietreggiò, ebbe paura,
perché bastava questa sola prova dell’ira divina.
25 Imperò diede luogo a queste cose colui che disterminava, e queste temette; la tentazione sola dell' ira era sufficiente (a quello).