Scrutatio

Venerdi, 7 giugno 2024 - Sant' Andronico di Perm ( Letture di oggi)

Giobbe 6


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Giobbe prese a dire:
1 Rispose Iob, e disse:
2 «Se ben si pesasse la mia angoscia
e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura,
2 Dio il volesse, che li peccati miei fossero a peso, per li quali io meritai l'ira; e la miseria, ch' io patisco, nella stadera.
3 certo sarebbe più pesante della sabbia del mare!
Per questo le mie parole sono così avventate,
3 Quasi come l'arena del mare, questa è più grave; donde le parole mie di dolore sono piene.
4 perché le saette dell’Onnipotente mi stanno infitte,
sicché il mio spirito ne beve il veleno
e i terrori di Dio mi si schierano contro!
4 Però che le saette del Signore in me sono, le indignazioni delle quali ha bevuto lo spirito mio; e le paure del (nostro) Signore cavalcano contro a me.
5 Raglia forse l’asino selvatico con l’erba davanti
o muggisce il bue sopra il suo foraggio?
5 Or raggirà l'asino, quando avrà l'erba? e muggerà lo bue, quando starà dinanzi alla mangiatoia piena?
6 Si mangia forse un cibo insipido, senza sale?
O che gusto c’è nel succo di malva?
6 Ovvero puote alcuno assaggiare quello che non era salato? (senza sale). Ovvero puote alcuno assaggiare quello, lo qual assaggiato dà la morte?
7 Ciò che io ricusavo di toccare
ora è il mio cibo nauseante!
7 (All' anima dello affamato ancora quelle cose che sono amare paiono dolci), quelle cose le quali in prima non volea toccare l'anima mia, ora per l'angoscia i cibi miei sono.
8 Oh, mi accadesse quello che invoco
e Dio mi concedesse quello che spero!
8 Chi mi dà, che venghi a me la petizione mia, e quello ch' io aspetto dia a me Iddio?
9 Volesse Dio schiacciarmi,
stendere la mano e sopprimermi!
9 E colui che cominciò, lui mi fracassi, sciolga la mano sua e uccida me?
10 Questo sarebbe il mio conforto,
e io gioirei, pur nell’angoscia senza pietà,
perché non ho rinnegato i decreti del Santo.
10 E questo sarà a me consolazione, che tormentato me con dolore, non mi perdoni; e non contraddicerò alle parole del Santo.
11 Qual è la mia forza, perché io possa aspettare,
o qual è la mia fine, perché io debba pazientare?
11 Che è adunque la fortezza mia, acciò ch' io sostenga? O vero quale è lo mio fine, ch' io mi stia pazientemente?
12 La mia forza è forse quella dei macigni?
E la mia carne è forse di bronzo?
12 Nè anco la fortezza mia è fortezza di pietre; nè anco la carne mia è di metallo.
13 Nulla c’è in me che mi sia di aiuto?
Ogni successo mi è precluso?
13 Ecco, non è a me aiuto in me, e (alle mie cose bisognevoli) li miei amici si partiro da me.
14 A chi è sfinito dal dolore è dovuto l’affetto degli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio.
14 E colui che toglie dall' amico suo la misericordia, la paura del Signore abbandona.
15 I miei fratelli sono incostanti come un torrente,
come l’alveo dei torrenti che scompaiono:
15 Li fratelli miei trapassarono me, sì come il torrente che ratto passa nella valle.
16 sono torbidi per il disgelo,
si gonfiano allo sciogliersi della neve,
16 Coloro che temono la brinata, cadrà sopra loro la neve.
17 ma al tempo della siccità svaniscono
e all’arsura scompaiono dai loro letti.
17 Nel tempo, nel quale saranno dissipati, periranno; e quando si scalderanno, saranno disciolti del suo luogo.
18 Le carovane deviano dalle loro piste,
avanzano nel deserto e vi si perdono;
18 Involte sono le vie delli andamenti loro; anderanno in vôto, e periranno.
19 le carovane di Tema li cercano con lo sguardo,
i viandanti di Saba sperano in essi:
19 Considerate le vie di Tema, e gli andamenti di Saba; e aspettate uno poco.
20 ma rimangono delusi d’aver sperato,
giunti fin là, ne restano confusi.
20 Confusi sono, perciò ch' io sperai; in verità vennero insino a me, e di vergogna coperti sono.
21 Così ora voi non valete niente:
vedete una cosa che fa paura e vi spaventate.
21 Ora siete venuti; e ora vedete la piaga mia, e temete.
22 Vi ho detto forse: “Datemi qualcosa”,
o “Con i vostri beni pagate il mio riscatto”,
22 Or non vi dissi: arrecate a me, e della sostanza vostra donate a me.
23 o “Liberatemi dalle mani di un nemico”,
o “Salvatemi dalle mani dei violenti”?
23 O veramente: liberatemi della mano del nimico, e della mano delli robusti scampate me.
24 Istruitemi e allora io tacerò,
fatemi capire in che cosa ho sbagliato.
24 Ammaestrate me, e io tacerò; e se per avventura alcuna cosa io non ho saputo, ammaestratemi.
25 Che hanno di offensivo le mie sincere parole
e che cosa dimostrano le vostre accuse?
25 Perchè detraeste alle parole della veritade, conciosia cosa che non sia alcuno di voi che mi possa riprendere?
26 Voi pretendete di confutare le mie ragioni,
e buttate al vento i detti di un disperato.
26 Di riprendere solamente lo parlare ragionevole voi fabbricate, e le parole alli venti voi proferite.
27 Persino su un orfano gettereste la sorte
e fareste affari a spese di un vostro amico.
27 Sopra lo pupillo rovinate, e di subvertere vi sforzate l'amico vostro.
28 Ma ora degnatevi di volgervi verso di me:
davanti a voi non mentirò.
28 Ma impertanto quello che avete cominciato, compietelo; date le orecchie, e vedete se io mento.
29 Su, ricredetevi: non siate ingiusti!
Ricredetevi: io sono nel giusto!
29 Rispondete, io ve ne prego, senza contenzione; e favellate, e quello ch' è giusto giudicate.
30 C’è forse iniquità sulla mia lingua
o il mio palato non sa distinguere il male?
30 E non troverete nella lingua mia iniquitade, nè nelle mascelle mie risuonerà sciocchezza.