Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Giobbe 13


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Ecco, tutto questo ha visto il mio occhio,
l’ha udito il mio orecchio e l’ha compreso.
1 Ed ecco, ogni cosa vidde l'occhio mio, e udio l'orecchio mio, e intesi ogni cosa.
2 Quel che sapete voi, lo so anch’io;
non sono da meno di voi.
2 Secondo la vostra scienza e io conobbi, e non sono da meno di voi.
3 Ma io all’Onnipotente voglio parlare,
con Dio desidero contendere.
3 Ma pure all' Onnipotente favelleroe, e disputare con Dio desidero;
4 Voi imbrattate di menzogne,
siete tutti medici da nulla.
4 in prima mostrando che voi siete fabbricatori della bugia, e amatori delle perverse sentenze.
5 Magari taceste del tutto:
sarebbe per voi un atto di sapienza!
5 E Iddio il volesse, che voi foste taciuti, acciò che voi foste tenuti savii.
6 Ascoltate dunque la mia replica
e alle argomentazioni delle mie labbra fate attenzione.
6 Adunque udite le mie correzioni, e al giudicio delli miei labbri intendete.
7 Vorreste forse dire il falso in difesa di Dio
e in suo favore parlare con inganno?
7 Or ha bisogno Iddio della vostra bugia, acciò che per lui favelliate inganno?
8 Vorreste prendere le parti di Dio
e farvi suoi avvocati?
8 Or desiderate voi la faccia sua, e per Dio vi sforzate giudicare?
9 Sarebbe bene per voi se egli vi scrutasse?
Credete di ingannarlo, come s’inganna un uomo?
9 Ovvero piacerà a lui, il quale celare niuna cosa puote? Ovvero sarae ingannato, sì come l'uomo, colle vostre fraudi?
10 Severamente vi redarguirà,
se in segreto sarete parziali.
10 Elli reprenderà voi, perciò che nascosamente la faccia sua ricevete.
11 La sua maestà non vi incute spavento
e il terrore di lui non vi assale?
11 Incontanente che si muoverà, turberà voi, e la paura sua rovinerae sopra voi.
12 Sentenze di cenere sono i vostri moniti,
baluardi di argilla sono i vostri baluardi.
12 La vostra memoria s'assomiglierae alla cenere, e ritorneranno in luto li capi vostri.
13 Tacete, state lontani da me: parlerò io,
qualunque cosa possa accadermi.
13 Tacete uno poco, acciò ch' io favelli qualunque cosa la mente rapporterà a me.
14 Prenderò la mia carne con i denti
e la mia vita porrò sulle mie palme.
14 Perchè lacero io le carni mie colli denti miei, e l'anima mia porto nelle mani mie?
15 Mi uccida pure, io non aspetterò,
ma la mia condotta davanti a lui difenderò!
15 Ancora s' elli ucciderà me, in lui spererò; ma pure le vie mie nel cospetto suo riprenderò.
16 Già questo sarebbe la mia salvezza,
perché davanti a lui l’empio non può presentarsi.
16 Ed elli sarae lo mio Salvatore; e in veritade ogni ipocrita non verrà dinanzi a lui.
17 Ascoltate bene le mie parole
e il mio discorso entri nei vostri orecchi.
17 Udite la parola mia, e li miei parlari oscuri ricevete colle orecchie vostre.
18 Ecco, espongo la mia causa,
sono convinto che sarò dichiarato innocente.
18 S' io sarò giudicato, so che giusto sarò trovato.
19 Chi vuole contendere con me?
Perché allora tacerei e morirei.
19 Chi è colui il quale sia giudicato meco? venga; perchè tacendo mi consumo (nella mente)?
20 Fammi solo due cose
e allora non mi sottrarrò alla tua presenza:
20 Due cose non mi fare, e allora della faccia tua non mi nasconderò.
21 allontana da me la tua mano
e il tuo terrore più non mi spaventi.
21 La tua mano fa di lungi da me, e la paura tua non mi spaventi.
22 Interrogami pure e io risponderò,
oppure parlerò io e tu ribatterai.
22 E chiama me, e io risponderò a te; ovvero certo io favelleroe, e tu risponderai a me.
23 Quante sono le mie colpe e i miei peccati?
Fammi conoscere il mio delitto e il mio peccato.
23 Quante iniquitadi ho io e quanti peccati, le fellonie mie e peccati mostra a me.
24 Perché mi nascondi la tua faccia
e mi consideri come un nemico?
24 Perchè nascondi tu la faccia tua, e pensi tu me esser tuo nemico?
25 Vuoi spaventare una foglia dispersa dal vento
e dare la caccia a una paglia secca?
25 Contro la foglia, che si tolle dal vento, mostri la tua potenza; e la paglia secca persèguiti.
26 Tu scrivi infatti contro di me sentenze amare
e su di me fai ricadere i miei errori giovanili;
26 Certo tu scrivi contro a me la amaritudine, e vogli consumare me per li peccati della mia fanciullezza.
27 tu poni in ceppi i miei piedi,
vai spiando tutti i miei passi
e rilevi le orme dei miei piedi.
27 Tu ponesti nel nervo lo mio piede, e osservasti tutte le mie vie, e le vestigie de' miei piedi considerasti.
28 Intanto l’uomo si consuma come legno tarlato
o come un vestito corroso da tignola.
28 Il quale sono da essere consumato come puzza, e sì come vestimento mangiato dalla tignuola.