Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Genesi 35


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1Dio disse a Giacobbe: «Àlzati, sali a Betel e abita là; costruisci in quel luogo un altare al Dio che ti è apparso quando fuggivi lontano da Esaù, tuo fratello».2Allora Giacobbe disse alla sua famiglia e a quanti erano con lui: «Eliminate gli dèi degli stranieri che avete con voi, purificatevi e cambiate gli abiti.3Poi alziamoci e saliamo a Betel, dove io costruirò un altare al Dio che mi ha esaudito al tempo della mia angoscia ed è stato con me nel cammino che ho percorso».4Essi consegnarono a Giacobbe tutti gli dèi degli stranieri che possedevano e i pendenti che avevano agli orecchi, e Giacobbe li sotterrò sotto la quercia presso Sichem.
5Poi partirono e un grande terrore assalì le città all’intorno, così che non inseguirono i figli di Giacobbe.6Giacobbe e tutta la gente che era con lui arrivarono a Luz, cioè Betel, che è nella terra di Canaan.7Qui egli costruì un altare e chiamò quel luogo El-Betel, perché là Dio gli si era rivelato, quando fuggiva lontano da suo fratello.8Allora morì Dèbora, la nutrice di Rebecca, e fu sepolta al di sotto di Betel, ai piedi della quercia. Così essa prese il nome di Quercia del Pianto.
9Dio apparve un’altra volta a Giacobbe durante il ritorno da Paddan-Aram e lo benedisse.10Dio gli disse:
«Il tuo nome è Giacobbe.
Ma non ti chiamerai più Giacobbe:
Israele sarà il tuo nome».
Così lo si chiamò Israele.
11Dio gli disse:
«Io sono Dio l’Onnipotente.
Sii fecondo e diventa numeroso;
deriveranno da te una nazione
e un insieme di nazioni,
e re usciranno dai tuoi fianchi.
12Darò a te
la terra che ho concesso
ad Abramo e a Isacco
e, dopo di te,
la darò alla tua stirpe».
13Dio disparve da lui, dal luogo dove gli aveva parlato.14Allora Giacobbe eresse una stele dove gli aveva parlato, una stele di pietra, e su di essa fece una libagione e versò olio.15Giacobbe chiamò Betel il luogo dove Dio gli aveva parlato.
16Quindi partirono da Betel. Mancava ancora un tratto di cammino per arrivare a Èfrata, quando Rachele partorì ed ebbe un parto difficile.17Mentre penava a partorire, la levatrice le disse: «Non temere: anche questa volta avrai un figlio!».18Ormai moribonda, quando stava per esalare l’ultimo respiro, lei lo chiamò Ben-Onì, ma suo padre lo chiamò Beniamino.19Così Rachele morì e fu sepolta lungo la strada verso Èfrata, cioè Betlemme.20Giacobbe eresse sulla sua tomba una stele. È la stele della tomba di Rachele, che esiste ancora oggi.
21Poi Israele partì e piantò la tenda al di là di Migdal-Eder.22Mentre Israele abitava in quel territorio, Ruben andò a unirsi con Bila, concubina del padre, e Israele lo venne a sapere.
I figli di Giacobbe furono dodici.
23Figli di Lia: Ruben, il primogenito di Giacobbe, poi Simeone, Levi, Giuda, Ìssacar e Zàbulon;24figli di Rachele: Giuseppe e Beniamino;25figli di Bila, schiava di Rachele: Dan e Nèftali;26figli di Zilpa, schiava di Lia: Gad e Aser. Questi sono i figli di Giacobbe, che gli nacquero in Paddan-Aram.
27Giacobbe venne da suo padre Isacco a Mamre, a Kiriat-Arbà, cioè Ebron, dove Abramo e Isacco avevano soggiornato come forestieri.28Isacco raggiunse l’età di centoottant’anni.29Poi Isacco spirò, morì e si riunì ai suoi antenati, vecchio e sazio di giorni. Lo seppellirono i suoi figli Esaù e Giacobbe.

Note:

Gen 35:Questo capitolo raggruppa, sulla strada di Giacobbe tra Sichem ed Ebron, tradizioni diverse di origini varie.

Gen 35,2:Eliminate gli dèi stranieri che avete con voi: ciò significa più del rigetto degli idoli domestici rubati da Rachele (Gen 31,19; Gen 31,34), è, come in Gs 24 (ancora a Sichem), un atto di fede nel Dio unico di Israele. - purificatevi: purificazione preparatoria al pellegrinaggio di Betel (cf. Gen 19,10).

Gen 35,7:El-Betel: Dio Betel o Dio di Betel (cf. Gen 28,18+). Le versioni hanno: «Betel». - gli si era rivelato: in ebraico questo verbo è al plurale, riferendosi forse agli esseri celesti di Gen 28,12 .

Gen 35,13:nel luogo dove gli aveva parlato: con il TM, dittografia del v seguente: omesso da BJ che lo riferisce in nota.

Gen 35,18:Ben-Oni: «figlio del mio dolore». Il padre cambia questo nome di cattivo presagio in Beniamino, «figlio della destra», «figlio di buon augurio».

Gen 35,22b-26:La lista proviene dall'autore sacerdotale.

Gen 35,27:Conclusione della storia di Isacco secondo la tradizione sacerdotale che fa vivere fino allora il patriarca (cf. Gen 27,1-2), identifica Mamre con Ebron, e tace sulla lite con Esaù (cf. Gen 36,6s , e già Gen 27,46-28,2).