Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Sapienza 16


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA VOLGARE
1 Per questo furon giustamente puniti con esseri simili
e tormentati da numerose bestiole.
1 Per queste cose e somiglianti a queste sostennero degnamente tormenti, e da moltitudine di bestie sono sterminati.
2 Invece di tale castigo, tu beneficasti il tuo popolo;
per appagarne il forte appetito gli preparasti
un cibo di gusto squisito, le quaglie.
2 Per li quali tormenti tu disponesti bene, il popolo tuo, al quale tu dèsti il volere del suo dilettamento, nuovo sapore, apparecchiandoli a mangiare coturnici,
3 Gli egiziani infatti, sebbene bramosi di cibo,
disgustati dagli animali inviati contro di loro
perdettero anche il naturale appetito;
questi invece, dopo una breve privazione,
gustarono un cibo squisito.
3 sì come quelli che desiderano tale vivanda; e perciò sono loro dimostrate e mandate, acciò che si rimovessono anco dalle necessarie concupiscenze; e costoro in corto tempo, fatti bisognosi, mangiarono di nuova vivanda.
4 Era necessario che a quegli avversari
venisse addosso una carestia inevitabile
e che a questi si mostrasse soltanto
come erano tormentati i loro nemici.

4 Elli convenia che a coloro, che usavano tirannia, morte sopravvenisse sanza alcuna scusa; e a costoro bisognava dimostrare solamente, in che guisa li nimici si esterminavano.
5 Quando infatti li assalì il terribile furore delle bestie
e perirono per i morsi di tortuosi serpenti,
la tua collera non durò sino alla fine.
5 Però che elli erano esterminati da' morsi delli perversi serpenti, quando sopravvenne loro l'ira di crudeli bestie.
6 Per correzione furono spaventati per breve tempo,
avendo già avuto un pegno di salvezza
a ricordare loro i decreti della tua legge.
6 Ma l'ira tua non durò sempre, ma a correzione e in breve sono turbati, avendo segno di (correzione e di) sanitade a commemorazione del comandamento della legge tua.
7 Infatti chi si volgeva a guardarlo
era salvato non da quel che vedeva,
ma solo da te, salvatore di tutti.
7 Colui che si convertie, non per questo che vedeva si sanava, ma per te, salvatore di tutti.
8 Anche con ciò convincesti i nostri nemici
che tu sei colui che libera da ogni male.
8 In questo mostrasti tu alli nimici nostri, che tu se' colui che liberi da ogni mal?.
9 Gli egiziani infatti furono uccisi dai morsi
di cavallette e di mosche,
né si trovò un rimedio per la loro vita,
meritando di essere puniti con tali mezzi.
9 Ma li morsi delle mosche e delle locuste uccisero coloro; e non fue trovata sanitade all'anima di coloro, però ch' elli erano degni d'essere sterminati di queste cotali cose.
10 Invece contro i tuoi figli
neppure i denti di serpenti velenosi prevalsero,
perché intervenne la tua misericordia a guarirli.
10 Li denti delli dragoni (animali) velenosi non vinsero li figliuoli tuoi; la tua soccorrente misericordia li sanoe.
11 Perché ricordassero le tue parole,
feriti dai morsi, erano subito guariti,
per timore che, caduti in un profondo oblio,
fossero esclusi dai tuoi benefici.
11 Nella memoria de' sermoni tuoi erano esaminati, e tostamente sanati, acciò che cadendo in alta dimenticanza, non potessono usare il tuo adiutorio.
12 Non li guarì né un'erba né un emolliente,
ma la tua parola, o Signore, la quale tutto risana.
12 Nè erba nè impiastro sanoe coloro; ma solo. il tuo sermone, Signore, il quale sana tutte le cose.
13 Tu infatti hai potere sulla vita e sulla morte;
conduci giù alle porte degli inferi e fai risalire.
13 Tu se', Signore, colui che hai potestade della vita e della morte, e che conduci alla porta della morte, e ritrai.
14 L'uomo può uccidere nella sua malvagità,
ma non far tornare uno spirito già esalato,
né liberare un'anima già accolta negli inferi.

14 L'uomo uccide per malizia (l'anima sua); e quando lo spirito ne sia uscito, non ritornerae, e non rivocherae l'anima ch' è ricevuta.
15 È impossibile sfuggire alla tua mano:
15 Ma ischifare la mano tua sì è impossibile.
16 gli empi, che rifiutavano di conoscerti,
furono colpiti con la forza del tuo braccio,
perseguitati da strane piogge e da grandine,
da acquazzoni travolgenti, e divorati dal fuoco.
16 Li malvagi, che hanno detto che non ti conoscono, sono flagellati per la fortezza del tuo braccio; elli sostennero persecuzione di nuove acque e di gragnuola e di piove, e per fuoco sono consumati.
17 E, cosa più strana, l'acqua che tutto spegne
ravvivava sempre più il fuoco:
l'universo si fa alleato dei giusti.
17 E quello ch' era mirabile nell'acqua, che ogni cosa spegne, ella ardeva più che il fuoco; vendicatore è il mondo de' giusti.
18 Talvolta la fiamma si attenuava
per non bruciare gli animali inviati contro gli empi
e per far loro comprendere a tal vista
che erano incalzati dal giudizio di Dio.
18 Fue uno tempo che il fuoco divenia mansueto, sì che li animali, ch' erano mandati alli empii, non ardevano, acciò che quelli che il vedevano sapessono che qui patiscono persecuzione per giudizio di Dio.
19 Altre volte anche in mezzo all'acqua
la fiamma bruciava oltre la potenza del fuoco
per distruggere i germogli di una terra iniqua.
19 E uno tempo il fuoco ardeva nell' acqua sopra la sua potenza, per isterminare la malvagia generazione della terra.
20 Invece sfamasti il tuo popolo con un cibo degli angeli,
dal cielo offristi loro un pane già pronto senza fatica,
capace di procurare ogni delizia e soddisfare ogni gusto.
20 Per li quali tu comandasti che il popolo tuo fosse nutricato dello angelico cibo, e apparecchiasti loro pane dal cielo sanza fatica, avendo in sè ogni dilettamento, e suavitade d' ogni sapore.
21 Questo tuo alimento manifestava
la tua dolcezza verso i tuoi figli;
esso si adattava al gusto di chi l'inghiottiva
e si trasformava in ciò che ognuno desiderava.
21 Tu mostrasti la ricchezza tua, che tu hai, verso li figliuoli tuoi, contentando la voluntade di ciascuno, acciò che ciascuno a quello che voleva si converta.
22 Neve e ghiaccio resistevano al fuoco senza sciogliersi,
perché riconoscessero che i frutti dei nemici
il fuoco distruggeva ardendo tra la grandine
e folgoreggiando tra le piogge.
22 La neve e il ghiaccio sì sosteneano la forza del fuoco, e non si guastavano, acciò che sapessono che il fuoco ardente nella grandine e la piova fulgurante distruggerà li frutti de' nemici.
23 Al contrario, perché si nutrissero i giusti,
dimenticava perfino la propria virtù.
23 Questo fuoco, perchè una altra volta si nutricassero i giusti, sì dimenticoe la sua virtude.
24 La creazione infatti a te suo creatore obbedendo,
si irrigidisce per punire gli ingiusti,
ma s'addolcisce a favore di quanti confidano in te.
24 La creatura tua, servendo a te fattore, sì deserve nel tormento contro alli ingiusti; e fassi più lieve a fare bene per coloro che si confidano in te.
25 Per questo anche allora, adattandosi a tutto,
serviva alla tua liberalità che tutti alimenta,
secondo il desiderio di chi era nel bisogno,
25 Per questo, e allora tutte le cose transfigurate, servivano alla grazia tua nutrice di tutti, a volontade di coloro (li quali erano) che te desideravano.
26 perché i tuoi figli, che ami, o Signore, capissero
che non le diverse specie di frutti nutrono l'uomo,
ma la tua parola conserva coloro che credono in te.
26 E conobbono li figliuoli tuoi, li quali tu, Signore, amasti, che li uomini non si pascono solo delli frutti che nascono, ma la tua parola conserva coloro che credono in te.
27 Ciò che infatti non era stato distrutto dal fuoco
si scioglieva appena scaldato da un breve raggio di sole,
27 Quello che non si poteva disertare dal fuoco, incontinente scaldato dal raggio del sole inverminiva,
28 perché fosse noto che si deve prevenire il sole
per renderti grazie
e pregarti allo spuntar della luce,
28 acciò ch' elli fosse a tutti manifesto, ch' elli convegna che al sole prevenga la benedizione tua, e adorare te al levare della luce.
29 poiché la speranza dell'ingrato
si scioglierà come brina invernale
e si disperderà come un'acqua inutilizzabile.
29 La speranza dello ingrato, sì come il ghiaccio del verno, (che) si strugge; e disperderassi come l'acqua soperchia.