Scrutatio

Sabato, 8 giugno 2024 - San Medardo ( Letture di oggi)

Giobbe 6


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA VOLGARE
1 Allora Giobbe rispose:

1 Rispose Iob, e disse:
2 Se ben si pesasse il mio cruccio
e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura...
2 Dio il volesse, che li peccati miei fossero a peso, per li quali io meritai l'ira; e la miseria, ch' io patisco, nella stadera.
3 certo sarebbe più pesante della sabbia del mare!
Per questo temerarie sono state le mie parole,
3 Quasi come l'arena del mare, questa è più grave; donde le parole mie di dolore sono piene.
4 perché le saette dell'Onnipotente mi stanno infitte,
sì che il mio spirito ne beve il veleno
e terrori immani mi si schierano contro!
4 Però che le saette del Signore in me sono, le indignazioni delle quali ha bevuto lo spirito mio; e le paure del (nostro) Signore cavalcano contro a me.
5 Raglia forse il somaro con l'erba davanti
o muggisce il bue sopra il suo foraggio?
5 Or raggirà l'asino, quando avrà l'erba? e muggerà lo bue, quando starà dinanzi alla mangiatoia piena?
6 Si mangia forse un cibo insipido, senza sale?
O che gusto c'è nell'acqua di malva?
6 Ovvero puote alcuno assaggiare quello che non era salato? (senza sale). Ovvero puote alcuno assaggiare quello, lo qual assaggiato dà la morte?
7 Ciò che io ricusavo di toccare
questo è il ributtante mio cibo!
7 (All' anima dello affamato ancora quelle cose che sono amare paiono dolci), quelle cose le quali in prima non volea toccare l'anima mia, ora per l'angoscia i cibi miei sono.
8 Oh, mi accadesse quello che invoco,
e Dio mi concedesse quello che spero!
8 Chi mi dà, che venghi a me la petizione mia, e quello ch' io aspetto dia a me Iddio?
9 Volesse Dio schiacciarmi,
stendere la mano e sopprimermi!
9 E colui che cominciò, lui mi fracassi, sciolga la mano sua e uccida me?
10 Ciò sarebbe per me un qualche conforto
e gioirei, pur nell'angoscia senza pietà,
per non aver rinnegato i decreti del Santo.
10 E questo sarà a me consolazione, che tormentato me con dolore, non mi perdoni; e non contraddicerò alle parole del Santo.
11 Qual la mia forza, perché io possa durare,
o qual la mia fine, perché prolunghi la vita?
11 Che è adunque la fortezza mia, acciò ch' io sostenga? O vero quale è lo mio fine, ch' io mi stia pazientemente?
12 La mia forza è forza di macigni?
La mia carne è forse di bronzo?
12 Nè anco la fortezza mia è fortezza di pietre; nè anco la carne mia è di metallo.
13 Non v'è proprio aiuto per me?
Ogni soccorso mi è precluso?
13 Ecco, non è a me aiuto in me, e (alle mie cose bisognevoli) li miei amici si partiro da me.
14 A chi è sfinito è dovuta pietà dagli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio.
14 E colui che toglie dall' amico suo la misericordia, la paura del Signore abbandona.
15 I miei fratelli mi hanno deluso come un torrente,
sono dileguati come i torrenti delle valli,
15 Li fratelli miei trapassarono me, sì come il torrente che ratto passa nella valle.
16 i quali sono torbidi per lo sgelo,
si gonfiano allo sciogliersi della neve,
16 Coloro che temono la brinata, cadrà sopra loro la neve.
17 ma al tempo della siccità svaniscono
e all'arsura scompaiono dai loro letti.
17 Nel tempo, nel quale saranno dissipati, periranno; e quando si scalderanno, saranno disciolti del suo luogo.
18 Deviano dalle loro piste le carovane,
avanzano nel deserto e vi si perdono;
18 Involte sono le vie delli andamenti loro; anderanno in vôto, e periranno.
19 le carovane di Tema guardano là,
i viandanti di Saba sperano in essi:
19 Considerate le vie di Tema, e gli andamenti di Saba; e aspettate uno poco.
20 ma rimangono delusi d'avere sperato,
giunti fin là, ne restano confusi.
20 Confusi sono, perciò ch' io sperai; in verità vennero insino a me, e di vergogna coperti sono.
21 Così ora voi siete per me:
vedete che faccio orrore e vi prende paura.
21 Ora siete venuti; e ora vedete la piaga mia, e temete.
22 Vi ho detto forse: "Datemi qualcosa"
o "dei vostri beni fatemi un regalo"
22 Or non vi dissi: arrecate a me, e della sostanza vostra donate a me.
23 o "liberatemi dalle mani di un nemico"
o "dalle mani dei violenti riscattatemi"?
23 O veramente: liberatemi della mano del nimico, e della mano delli robusti scampate me.
24 Istruitemi e allora io tacerò,
fatemi conoscere in che cosa ho sbagliato.
24 Ammaestrate me, e io tacerò; e se per avventura alcuna cosa io non ho saputo, ammaestratemi.
25 Che hanno di offensivo le giuste parole?
Ma che cosa dimostra la prova che viene da voi?
25 Perchè detraeste alle parole della veritade, conciosia cosa che non sia alcuno di voi che mi possa riprendere?
26 Forse voi pensate a confutare parole,
e come sparsi al vento stimate i detti di un disperato!
26 Di riprendere solamente lo parlare ragionevole voi fabbricate, e le parole alli venti voi proferite.
27 Anche sull'orfano gettereste la sorte
e a un vostro amico scavereste la fossa.
27 Sopra lo pupillo rovinate, e di subvertere vi sforzate l'amico vostro.
28 Ma ora degnatevi di volgervi verso di me:
davanti a voi non mentirò.
28 Ma impertanto quello che avete cominciato, compietelo; date le orecchie, e vedete se io mento.
29 Su, ricredetevi: non siate ingiusti!
Ricredetevi; la mia giustizia è ancora qui!
29 Rispondete, io ve ne prego, senza contenzione; e favellate, e quello ch' è giusto giudicate.
30 C'è forse iniquità sulla mia lingua
o il mio palato non distingue più le sventure?
30 E non troverete nella lingua mia iniquitade, nè nelle mascelle mie risuonerà sciocchezza.