Esodo 23
Confronta con un'altra Bibbia
Cambia Bibbia
1Dopo, Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno;2prese a dire:
3Perisca il giorno in cui nacqui
e la notte in cui si disse: "È stato concepito un uomo!".
4Quel giorno sia tenebra,
non lo ricerchi Dio dall'alto,
né brilli mai su di esso la luce.
5Lo rivendichi tenebra e morte,
gli si stenda sopra una nube
e lo facciano spaventoso gli uragani del giorno!
6Quel giorno lo possieda il buio
non si aggiunga ai giorni dell'anno,
non entri nel conto dei mesi.
7Ecco, quella notte sia lugubre
e non entri giubilo in essa.
8La maledicano quelli che imprecano al giorno,
che sono pronti a evocare Leviatan.
9Si oscurino le stelle del suo crepuscolo,
speri la luce e non venga;
non veda schiudersi le palpebre dell'aurora,
10poiché non mi ha chiuso il varco del grembo materno,
e non ha nascosto l'affanno agli occhi miei!
11E perché non sono morto fin dal seno di mia madre
e non spirai appena uscito dal grembo?
12Perché due ginocchia mi hanno accolto,
e perché due mammelle, per allattarmi?
13Sì, ora giacerei tranquillo,
dormirei e avrei pace
14con i re e i governanti della terra,
che si sono costruiti mausolei,
15o con i principi, che hanno oro
e riempiono le case d'argento.
16Oppure, come aborto nascosto, più non sarei,
o come i bimbi che non hanno visto la luce.
17Laggiù i malvagi cessano d'agitarsi,
laggiù riposano gli sfiniti di forze.
18I prigionieri hanno pace insieme,
non sentono più la voce dell'aguzzino.
19Laggiù è il piccolo e il grande,
e lo schiavo è libero dal suo padrone.
20Perché dare la luce a un infelice
e la vita a chi ha l'amarezza nel cuore,
21a quelli che aspettano la morte e non viene,
che la cercano più di un tesoro,
22che godono alla vista di un tumulo,
gioiscono se possono trovare una tomba...
23a un uomo, la cui via è nascosta
e che Dio da ogni parte ha sbarrato?
24Così, al posto del cibo entra il mio gemito,
e i miei ruggiti sgorgano come acqua,
25perché ciò che temo mi accade
e quel che mi spaventa mi raggiunge.
26Non ho tranquillità, non ho requie,
non ho riposo e viene il tormento!
Note:
Gb 3,3:Due maledizioni parallele: quella del giorno della nascita e quella della notte del concepimento.
Gb 3,5:morte: calmawet del TM; BJ congettura calmût, «fitta ombra». - gli uragani del giorno: kimerire jom del TM; BJ congettura: «un'eclisse», kamrir jom.
Gb 3,6:All'inizio del v, BJ premette: «si» («ecco») che BC lascia nel v 7. - quel giorno: conget.; il TM ha: «quella notte», soppresso da BJ, perché contaminazione dal v 7. - si aggiunga: con sir. e volg.; il TM legge: «gioisca».
Gb 3,7:Cf. il v 6.
Gb 3,8:quelli che imprecano al giorno: sia i nemici della luce, coloro che agiscono nel buio (cf. Gb 24,13s; Gb 38,15), sia quelli che, come Giobbe, maledicono il giorno della loro nascita; o anche, meglio, stregoni o coloro che gettavano le sorti, capaci, come si credeva, di trasformare i giorni fasti in giorni nefasti, oppure di attirare le eclissi, quando «Leviatan» inghiottiva momentaneamente il sole. Leviatan, oppure anche il drago, il serpente fuggiasco (cf. Gb 26,13; Gb 40,25+; Is 27,1; Is 51,9; Am 9,3; Sal 74,14; Sal 104,26) era nella mitologia fenicia un mostro del caos primitivo (cf. Gb 7,12+); l'immaginazione popolare poteva sempre temere il suo risvegliarsi, provocato da una maledizione efficace contro l'ordine esistente. Il drago di Ap 12,3 , che incarna la resistenza della potenza del male a Dio, assume certi tratti di questo serpente del caos.
Gb 3,14:che si sono costruiti mausolei: alla lettera «che si costruiscono rovine (harabot)». L'espressione potrebbe indicare (alla luce di Is 58,12 e Is 61,4) «ricostruire rovine»: i re di Babilonia e di Assiria si gloriano spesso di aver fatto questo . Ma il pronome «si», «per se stessi», fa pensare piuttosto che si tratti di edifici funerari costruiti anticamente in luoghi deserti o solitari. In particolare è il caso dell'Egitto. Puo darsi che la parola harabot sia bastata a designare le mastabe o le piramidi.
Gb 3,15:le case: alla lettera «le loro case»; BJ traduce: «le loro tombe», cioè le loro «case di eternità» (cf. Qo 12,5) o dimore funebri (cf. anche Sal 49,12). In realtà, gli scavi archeologici (specialmente a Ur e in Egitto) hanno rivelato quali ricchezze fossero accumulate nelle tombe di re o principi.
Gb 3,17:laggiù: nello sheol (cf. Nm 16,33+).
Gb 3,22:alla vista di un tumulo: gal o golel, conget.; il TM ha: «(fino al) giubilo», gil.
12345678910111213141516171819202122232425262728293031323334353637383940
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap