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Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Re 4


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA RICCIOTTI
1 Una donna, moglie di uno dei profeti, gridò a Eliseo: "Mio marito, tuo servo, è morto; tu sai che il tuo servo temeva il Signore. Ora è venuto il suo creditore per prendersi come schiavi i due miei figli".1 - Una donna delle mogli dei profeti gridò ad Eliseo, dicendo: «Il tuo servo, mio marito, è morto e tu sai che il tuo servo temeva il Signore; ma ora un creditore è venuto a prendere i miei due figli per farli suoi schiavi».
2 Eliseo le disse: "Che posso fare io per te? Dimmi che cosa hai in casa". Quella rispose: "In casa la tua serva non ha altro che un orcio di olio".2 Le disse Eliseo: «Che vuoi che io faccia? Dimmi che hai in casa tua?». La donna rispose: «Io, tua serva, non ho in casa mia nient'altro fuorchè un po' d'olio per ungermi».
3 Le disse: "Su, chiedi in prestito vasi da tutti i tuoi vicini, vasi vuoti, nel numero maggiore possibile.3 Allora egli le disse: «Vai a chiedere a prestito a tutti i vicini tuoi vasi vuoti non pochi,
4 Poi entra in casa e chiudi la porta dietro a te e ai tuoi figli; versa olio in tutti quei vasi; i pieni mettili da parte".4 poi entra e chiudi la porta della tua casa, e quando sarai dentro tu e i tuoi figli, versa [l'olio] in tutti questi vasi e metti da parte quelli che avrai riempiti».
5 Si allontanò da lui e chiuse la porta dietro a sé e ai suoi figli; questi porgevano ed essa versava.5 Andò pertanto la donna, e chiuse la porta dietro a sè e ai suoi figliuoli; questi le presentavano vasi ed ella vi versava dentro [l'olio].
6 Quando i vasi furono pieni, disse a un figlio: "Porgimi ancora un vaso". Le rispose: "Non ce ne sono più". L'olio cessò.6 Quando i vasi furono pieni, disse a suo figlio: «Dammi ancora un vaso». Ma egli rispose: «Non ne ho più»; e l'olio si fermò.
7 Essa andò a riferire la cosa all'uomo di Dio, che le disse: "Va', vendi l'olio e accontenta i tuoi creditori; tu e i tuoi figli vivete con quanto ne resterà".
7 Allora essa andò a riferire tutto all'uomo di Dio ed egli le disse: «Va', vendi l'olio e paga il tuo creditore: e tu e i tuoi figliuoli vivrete di ciò che avanza».
8 Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c'era una donna facoltosa, che l'invitò con insistenza a tavola. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei.8 Un giorno Eliseo passava da Sunam, dove abitava una donna ricca, che lo trattenne perchè prendesse cibo. E siccome frequentemente passava di là e si portava da lei a mangiare,
9 Essa disse al marito: "Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi.9 essa disse a suo marito: «Io mi accorgo che costui che passa sovente da noi è un santo uomo di Dio;
10 Prepariamogli una piccola camera al piano di sopra, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e una lampada, sì che, venendo da noi, vi si possa ritirare".10 così facciamogli una piccola camera e mettiamoci un letto per lui, una tavola, una sedia, e un candeliere affinchè quando verrà da noi, egli vi dimori».
11 Recatosi egli un giorno là, si ritirò nella camera e vi si coricò.11 Così un giorno Eliseo arrivò e venne in quella stanza e vi si riposò,
12 Egli disse a Ghecazi suo servo: "Chiama questa Sunammita". La chiamò ed essa si presentò a lui.12 e disse a Giezi suo servo: «Chiama questa Sunamita». Egli la chiamò e quando ella fu alla sua presenza,
13 Eliseo disse al suo servo: "Dille tu: Ecco hai avuto per noi tutta questa premura; che cosa possiamo fare per te? C'è forse bisogno di intervenire in tuo favore presso il re oppure presso il capo dell'esercito?". Essa rispose: "Io sto in mezzo al mio popolo".13 egli disse al suo servo: «Parlale in questo modo: - Ecco, tu ci hai servito in tutto con gran cura: cosa vuoi che ti faccia? Hai tu qualche affare per cui possa parlare al re o al capo dell'esercito? -». Ed essa rispose: «Io abito in mezzo al mio popolo».
14 Eliseo replicò: "Che cosa si può fare per lei?". Ghecazi disse: "Purtroppo essa non ha figli e suo marito è vecchio".14 Ed egli continuò: «Che vuol dunque ch'io le faccia?». E Giezi rispose: «Non cercar altro; essa non ha figliuoli e il suo marito è vecchio».
15 Eliseo disse: "Chiamala!". La chiamò; essa si fermò sulla porta.15 Comandò adunque di chiamarla; e quando essa venne e si pose dinanzi alla porta,
16 Allora disse: "L'anno prossimo, in questa stessa stagione, tu terrai in braccio un figlio". Essa rispose: "No, mio signore, uomo di Dio, non mentire con la tua serva".16 Eliseo le disse: «In questo stesso tempo e a questa stessa ora, se avrai vita, concepirai un figlio». Ed essa rispose: «Non voler, mio signore, uomo di Dio, ingannare la tua ancella».
17 Ora la donna rimase incinta e partorì un figlio, proprio alla data indicata da Eliseo.
17 Ma la donna concepì e partorì un figlio nel tempo e nell'ora, che Eliseo aveva fissato.
18 Il bambino crebbe e un giorno uscì per andare dal padre fra i mietitori.18 Crebbe poi il fanciullo e un certo giorno, essendo uscito per andare dal padre suo, dov'erano i mietitori,
19 Egli disse al padre: "La mia testa, la mia testa!". Il padre ordinò a un servo: "Portalo dalla mamma".19 disse al padre: «Mi duole il capo, mi duole il capo». Il padre disse a un servo: «Prendilo e portalo a sua madre».
20 Questi lo prese e lo portò da sua madre. Il bambino stette sulle ginocchia di costei fino a mezzogiorno, poi morì.20 Il servo lo prese e lo portò alla madre sua, la quale se lo pose sulle ginocchia fin verso il mezzogiorno; poi il fanciullo morì.
21 Essa salì a stenderlo sul letto dell'uomo di Dio; chiuse la porta e uscì.21 La madre salì allora e collocò il figlio sul letto dell'uomo di Dio e chiuse la porta. Poi uscita,
22 Chiamò il marito e gli disse: "Su, mandami uno dei servi e un'asina; voglio correre dall'uomo di Dio; tornerò subito".22 chiamò il marito e gli disse: «Manda, ti prego, con me uno de' tuoi servi e un'asina, perchè me ne corra dall'uomo di Dio e ritorni».
23 Quegli domandò: "Perché vuoi andare oggi? Non è il novilunio né sabato". Ma essa rispose: "Addio".23 Il marito le disse: «Per qual ragione vuoi andare da lui? Oggi non sono le Calende e non è sabato», ma essa rispose: «Io andrò».
24 Fece sellare l'asina e disse al proprio servo: "Conducimi, cammina, non fermarmi durante il tragitto, a meno che non te l'ordini io".24 Sellò l'asina e comandò al servo: «Conducimi in fretta, non farmi fermare lungo la via e fa' ciò che ti comando».
25 Si incamminò; giunse dall'uomo di Dio sul monte Carmelo. Quando l'uomo di Dio la vide da lontano, disse a Ghecazi suo servo: "Ecco la Sunammita!25 Partì adunque e venne dall'uomo di Dio sul monte Carmelo. L'uomo di Dio avendola vista da lontano, disse a Giezi, suo servo: «Ecco quella Sunamita;
26 Su, corrile incontro e domandale: Stai bene? Tuo marito sta bene? E tuo figlio sta bene?". Quella rispose: "Bene!".26 va' incontro a lei e chiedile: - Stai bene? Tuo marito e il tuo fanciullo stanno bene? -». Essa rispose: «Bene».
27 Giunta presso l'uomo di Dio sul monte, gli afferrò le ginocchia. Ghecazi si avvicinò per tirarla indietro, ma l'uomo di Dio disse: "Lasciala stare, perché la sua anima è amareggiata e il Signore me ne ha nascosto il motivo; non me l'ha rivelato".27 Venuta poi all'uomo di Dio, si gettò ai piedi di lui e poichè Giezi si avvicinò per allontanarla, l'uomo di Dio gli disse: «Lasciala, perchè l'anima sua è molto amareggiata e il Signore mi ha nascosto e non me ne ha fatto conoscere la causa».
28 Essa disse: "Avevo forse domandato io un figlio al mio signore? Non ti dissi forse: Non mi ingannare?".
28 Essa gli disse: «Ho io domandato al mio Signore un figlio? o non ho piuttosto detto a te: - Non ingannarmi -?».
29 Eliseo disse a Ghecazi: "Cingi i tuoi fianchi, prendi il mio bastone e parti. Se incontrerai qualcuno, non salutarlo; se qualcuno ti saluta, non rispondergli. Metterai il mio bastone sulla faccia del ragazzo".29 Ed Eliseo disse a Giezi: «Cingiti i fianchi, prendi il mio bastone e va'. Se ti si farà incontro qualcuno, non salutarlo, o se alcuno ti saluterà, non rispondergli e metti il mio bastone sulla faccia del fanciullo».
30 La madre del ragazzo disse: "Per la vita del Signore e per la tua vita, non ti lascerò". Allora quegli si alzò e la seguì.30 Ma la madre del fanciullo disse: «Viva il Signore e viva l'anima tua! Io non ti lascerò». Allora egli si levò e la seguì.
31 Ghecazi li aveva preceduti; aveva posto il bastone sulla faccia del ragazzo, ma non c'era stato un gemito né altro segno di vita. Egli tornò verso Eliseo e gli riferì: "Il ragazzo non si è svegliato".31 Frattanto Giezi li aveva preceduti e aveva posto il bastone sulla faccia del fanciullo, ma questi era restato senza voce e senza sensi. Ritornò quindi e incontratosi con loro, riferì la cosa, dicendo: «Il fanciullo non è risorto».
32 Eliseo entrò in casa. Il ragazzo era morto, steso sul letto.32 Entrò adunque Eliseo nella casa. Il fanciullo morto giaceva sul suo letticciuolo.
33 Egli entrò, chiuse la porta dietro a loro due e pregò il Signore.33 Entrato, chiuse la porta dietro a sè e dietro al fanciullo e pregò il Signore;
34 Quindi salì, si distese sul ragazzo; pose la bocca sulla bocca di lui, gli occhi sugli occhi di lui, le mani nelle mani di lui e si curvò su di lui. Il corpo del bambino riprese calore.34 poi ascese sul letto, si distese sopra il fanciullo, pose la sua bocca sulla bocca di lui, i suoi occhi sugli occhi di lui, e le sue mani sulle sue mani, e distesosi sopra di lui, la carne del fanciullo si riscaldò.
35 Quindi si alzò e girò qua e là per la casa; tornò a curvarsi su di lui; il ragazzo starnutì sette volte, poi aprì gli occhi.35 Allora si ritrasse, si mise a passeggiare nella casa di qua e in là, poi di nuovo ascese e si curvò sopra il morto e il fanciullo sbadigliò sette volte e aprì gli occhi.
36 Eliseo chiamò Ghecazi e gli disse: "Chiama questa Sunammita!". La chiamò e, quando essa gli giunse vicino, le disse: "Prendi tuo figlio!".36 Eliseo allora chiamò Giezi e gli disse: «Chiama questa Sunamita». Chiamata, si presentò a lui, che le disse: «Prendi il tuo figliuolo».
37 Quella entrò, cadde ai piedi di lui, gli si prostrò davanti, prese il figlio e uscì.
37 Venne essa e gettatasi ai piedi di lui si prosternò fino a terra, poi, preso il fanciullo uscì.
38 Eliseo tornò in Gàlgala. Nella regione imperversava la carestia. Mentre i figli dei profeti stavano seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: "Metti la pentola grande e cuoci una minestra per i figli dei profeti".38 Eliseo poi se ne ritornò in Galgala. Eravi una grande carestia nel paese e i figli dei profeti abitavano con lui. Disse ad uno dei suoi servi: «Metti la gran pentola e cuoci il cibo per i figli dei profeti».
39 Uno di essi andò in campagna per cogliere erbe selvatiche e trovò una specie di vite selvatica: da essa colse zucche agresti e se ne riempì il mantello. Ritornò e gettò i frutti a pezzi nella pentola della minestra, non sapendo cosa fossero.39 Ed uscì uno nel campo per raccogliere erba selvatica, e trovata una specie di vite selvatica staccò da essa varie colloquintidi selvatiche, e se ne empì il mantello, e ritornatosene le tagliò a pezzi e le mise nella pentola della minestra, senza sapere che cosa fossero.
40 Si versò da mangiare agli uomini, che appena assaggiata la minestra gridarono: "Nella pentola c'è la morte, uomo di Dio!". Non ne potevano mangiare.40 Versò quindi ai compagni perchè ne mangiassero, ma appena ebbero gustato quella roba cotta, gridarono ad alta voce: «La morte è nella pentola, o uomo di Dio!». E non ne poterono mangiare.
41 Allora Eliseo ordinò: "Portatemi della farina". Versatala nella pentola, disse: "Danne da mangiare alla gente". Non c'era più nulla di cattivo nella pentola.
41 Ma egli comandò che gli portassero un po' di farina e come l'ebbe avuta, la mise nella pentola, e disse: «Versatene alla gente, perchè ne mangino». E non vi fu più nulla di amaro nella pentola.
42 Da Baal-Salisa venne un individuo, che offrì primizie all'uomo di Dio, venti pani d'orzo e farro che aveva nella bisaccia. Eliseo disse: "Dallo da mangiare alla gente".42 Un uomo poi di Baalsalisa venne a portare all'uomo di Dio i pani delle primizie, cioè venti pani d'orzo e del frumento nuovo, in un sacco. Ma egli disse: «Dallo al popolo che ne mangi».
43 Ma colui che serviva disse: "Come posso mettere questo davanti a cento persone?". Quegli replicò: "Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: Ne mangeranno e ne avanzerà anche".43 Gli rispose il suo servo: «Che cosa è mai ciò per porlo davanti a cento uomini?». E di nuovo egli disse: «Dallo al popolo, perchè ne mangi, poichè il Signore dice: -Ne mangeranno e ne avanzerà-».
44 Lo pose davanti a quelli, che mangiarono, e ne avanzò, secondo la parola del Signore.44 Egli pertanto pose [quelle provviste] davanti a loro, che ne mangiarono; e ne avanzò secondo la parola del Signore.