SCRUTATIO

Domenica, 22 giugno 2025 - San Tommaso Moro ( Letture di oggi)

Epistola di Santo Paulo alli Corinti 15


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1 Fratelli, facciovi manifesto l'evangelio, il quale io predicai a voi, il quale voi riceveste, e nel quale state,1 Vi richiamo poi, o fratelli, il vangelo che vi ho annunziato e che avete ricevuto, nel quale perseverate,
2 per il qual voi vi salvate, se il tenete con quella ragione la quale io vi predicai; e se questo non fate, vanamente avete creduto.2 e dal quale ricevete la salvezza, se lo ritenete nei termini con cui ve l'ho annunziato; altrimenti avreste creduto invano.
3 Chè io dètti a voi quello che prima io ricevetti, cioè che Cristo fu morto per li peccati nostri, secondo le Scritture;3 Vi ho dunque trasmesso, anzitutto, quello che ho ricevuto, che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture,
4 ch' egli è sepolto, e resuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture:4 e che fu sepolto, e fu risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture;
5 e ch' egli fu veduto da Pietro, e poi da tutti gli undici apostoli;5 e che apparve a Cefa, e poi ai Dodici.
6 e poi fu veduto da più di cinquecento fratelli insieme; de' quali molti ne son vivi ancora, e alquanti ne dormirono;6 In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, la maggior parte dei quali vive ancora, mentre alcuni sono morti.
7 e veduto è da Iacobo, e poi anche da tutti gli apostoli;7 Poi apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli.
8 ma dietro a tutti apparve a me, secondo che fanciullo morto nel corpo della madre.8 Infine apparve anche a me, ultimo di tutti, come a un aborto.
9 Chè io son minore di tutti li apostoli; e non son degno d'essere chiamato apostolo, perchè io feci persecuzione alla Chiesa di Dio.9 Io infatti sono l'ultimo tra gli apostoli, neanche degno di venire chiamato apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio.
10 Ma per la grazia di Dio io son quello che io sono, e la grazia non fu in me vôta; chè io ho maggiormente operato, che tutti li altri; ma non io solo, ma la grazia di Dio meco.10 Per grazia di Dio sono quello che sono, e la sua grazia in me non fu vana; anzi, ho faticato più di tutti loro, non io invero, ma la grazia di Dio con me.
11 O sia io o siano egli, così predichiamo, e così credeste.11 Sia dunque io sia loro così predichiamo e così avete creduto.
12 (E così v'è predicato che Cristo è resuscitato da morte). Ma se Cristo è predicato, ch' elli resuscitò dagli morti, come adunque dicono alquanti intra voi, che non resusciteranno li morti?12 Ora, se si predica che Cristo fu risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non si dà risurrezione dai morti?
13 E se non è resurrezione di morti, Cristo non è resuscitato.13 Ché se non si dà risurrezione dai morti, neanche Cristo fu risuscitato!
14 E se Cristo non è resuscitato, sì è vana la nostra predicazione, e vana la vostra fede.14 Ma se Cristo non fu risuscitato, è vana la nostra predicazione, vana la vostra fede.
15 E così siamo trovati falsi testimonii di Dio, che abbiamo detto falso testimonio contra Dio, quando noi dicemmo ch' egli avea resuscitato Cristo; il quale non resuscitò, se li morti non denno resuscitare.15 E ci troveremmo ad essere falsi testimoni di Dio, perché abbiamo testimoniato di Dio che ha risuscitato il Messia, mentre non l'avrebbe risuscitato, se fosse vero che i morti non risorgono.
16 Chè certo, se li morti non denno resuscitare, nè Cristo non resuscitò.16 Se infatti non si dà risurrezione di morti, neanche Cristo è risorto;
17 E se Cristo non resuscitò, è vana la vostra fede, e ancora siete nelli peccati vostri.17 e se Cristo non è risorto, è inutile la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati.
18 Che se così è come voi dite, tutti coloro che son morti in Cristo sì son periti, (e non hanno bene delle buone opere che feciono).18 E anche quelli che si sono addormentati in Cristo sono perduti.
19 E se noi solamente in questa vita speriamo in Cristo, noi siamo li più miseri di tutti li (altri) uomini.19 Se avessimo speranza in Cristo soltanto in questa vita, saremmo i più miserabili di tutti gli uomini.
20 Ma ora (io vi dico così: che) Cristo resuscitò da morte, il primo di quelli che dormono.20 Ma invece Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che dormono.
21 Chè certo, secondo che per uno uomo venne la morte, così la resurrezione de' morti è per uno uomo.21 Poiché, se per un uomo venne la morte, per un uomo c'è anche la risurrezione dei morti;
22 E secondo che in Adamo tutti morremo, così in Cristo tutti averanno a vivificare.22 e come tutti muoiono in Adamo, così tutti saranno vivificati in Cristo.
23 E ciascuno nel suo ordine; prima Cristo, e poi quelli che son di Cristo, li quali credettero nel suo avvenimento.23 Ma ciascuno al suo posto. Prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli di Cristo;
24 E poi sarà la fine, quando darà il regno a Dio padre, e quando tornerà a niente il principato tutto e la signoria e la virtù.24 quindi la fine, quando consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver annientato ogni principato, potestà e potenza.
25 E conviene ch' egli regni, insino a tanto ch' egli metta sotto li suoi piedi l' inimici suoi.25 Deve infatti regnare finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi.
26 Dretanamente sarà destrutta la morte nemica; chè Dio sottopose tutte le cose sotto li piedi di costui (cioè di Cristo). E quando dice,26 L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha sottoposto ai suoi piedi.
27 che tutte le sottopose a lui, senza dubbio è così, eccetto quello il qual ha soggetto a lui ogni cosa.27 Ma quando dice: "ogni cosa è sottoposta", è chiaro che si eccettua Colui che ha sottomesso a lui ogni cosa.
28 E quando tutte le cose saranno sottoposte al Figliuolo, allora quel Figliuolo sarà soggetto a colui che tutte le cose gli sottopose, acciò che Dio sia tutto in tutte le cose.28 E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch'egli, il Figlio, farà atto di sottomissione a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti.
29 (In altra guisa e) se così non fosse, che faranno quelli che son battezzati per li morti, se al postutto li morti non risorgono? perchè si battezzano per coloro?29 Se così non fosse, che cosa farebbero quelli che si battezzano per i morti? Se assolutamente i morti non risorgono, perché si fanno battezzare per loro?
30 E noi perchè siamo tormentati ogni ora?30 E perché ci esponiamo al pericolo continuamente?
31 Fratelli, cotidianamente io moro per la vostra gloria, la qual abbio in Cristo Iesù nostro Signore.31 Ogni giorno io affronto la morte, com'è vero che voi siete il mio vanto, o fratelli, in Cristo Gesù Signore nostro!
32 E se io, secondo che uomo, pugnai (e combattetti) colle bestie di Efeso, che giova a me, se li morti non denno resuscitare? Manduchiamo e beviamo, chè domani morremo.32 Se soltanto per ragioni umane io avessi combattuto a Efeso contro le fiere, a che mi gioverebbe? Se i morti non risorgono, mangiamo e beviamo, perché domani morremo.
33 Or non siate ingannati; chè le malvagie parole corrompono li boni costumi.33 Non lasciatevi ingannare: Corrompono i buoni costumi i discorsi cattivi.
34 E vogliate essere giusti, e non vogliate peccare; chè alquanti non hanno il conoscimento di Dio; ma io parlo a voi con reverenza.34 Ritornate in voi, secondo giustizia, e non peccate. Taluni dimostrano di non conoscere Dio; lo dico a vostra vergogna!
35 Ma forse dirà alcuno come resusciteranno li morti? e con che corpi verranno?35 Ma qualcuno dirà: "Come risorgono i morti? Con quale corpo verranno?".
36 Or tu, matto, non vedi che il seme, il quale tu semini, non si fa vivo, s'egli non muore in prima?36 Stolto, ciò che tu semini non prende vita se prima non muore;
37 E non semini quel corpo in quella sostanza che dee venire poscia, ma semini uno nudo granello, secondo ch' è di grano, ovver d'altra biada.37 e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice chicco di grano o di altro genere:
38 E Dio dà a quello granello il corpo, secondo ch' egli vuole; a ciascuno seme il suo proprio corpo (secondo la sua qualità).38 Dio gli darà un corpo come vuole, a ciascun seme il proprio corpo.
39 Non è ogni carne quella medesima carne; ma altra è quella delli uomini e altra di bestie, altra d' uccelli e altra di pesci.39 Non ogni carne è la medesima carne; altra è la carne di un uomo e altra quella di un animale; altra quella di un uccello e altra quella di un pesce.
40 E son corpi celesti, e corpi terrestri; altra è la gloria de' celesti, e altra de' terrestri.40 Vi sono corpi celesti e corpi terrestri; altro è lo splendore dei corpi celesti, e altro quello dei corpi terrestri.
41 E altra è la chiarezza del sole, e altra è la chiarezza della luna, e altra la chiarezza delle stelle; e l' una stella si sguaglia dall' altra in chiarezza.41 Altro è lo splendore del sole, altro quello della luna, altro quello delle stelle: ogni astro differisce dall'altro nello splendore.
42 E così la resurrezione delli morti. Sèminasi in corruzione; resusciterà in non corruzione.42 Così anche la risurrezione dei morti: si semina nella corruzione, si risorge nell'incorruttibilità;
43 Ed è seminato in vergogna e sozzura; resusciterà in gloria (e in grandezza); ed è seminato in fragilezza, e resusciterà in fermezza.43 si semina nello squallore, si risorge nello splendore; si semina nell'infermità, si risorge nella potenza;
44 Ed è seminato corpo bestiale, e resusciterà corpo spirituale S' egli è corpo bestiale (cioè di carne), sì è spirituale, secondo che è scritto:44 si semina un corpo naturale, risorge un corpo spirituale. Se infatti c'è un corpo naturale, vi è pure un corpo spirituale.
45 il primo uomo Adam sì fu fatto in anima vivente; il dretano Adam in spirito vivente.45 Sta scritto: il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito vivificante.
46 Ma non è [prima] quello ch' è spirituale, ma quello ch' è bestiale; e poi quello ch' è spirituale.46 Non vi fu prima il corpo spirituale, ma il naturale, poi lo spirituale.
47 Il primo uomo è di terra, terreno; il secondo è di cielo, celestiale.47 Il primo uomo tratto dalla terra è di polvere, ma il secondo uomo viene dal cielo.
48 Quale è l' uomo terreno, tali son li terreni; e quale è il celestiale, tali son li celesti.48 Qual è l'uomo di polvere, così sono quelli di polvere, ma qual è il celeste, così saranno i celesti.
49 Adunque secondo che noi abbiamo portato la imagine dell' uomo terreno, così portiamo la imagine celestiale.49 E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di polvere, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste.
50 E questo dico, fratelli, imperò che la carne e il sangue non possederanno il regno di Dio; il corrompimento non possederà la cosa non corrotta.50 Vi dico, o fratelli, che la carne e il sangue, non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile eredita l'incorruttibilità.
51 Ecco, questo misterio (e questa cosa nascosa) dico: certo noi risorgeremo, ma tutti non saremo remutati.51 Ecco, vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati:
52 In uno momento, e in uno battere d' occhio (risusciteremo) nella tromba nuovissima; la tromba sonarà, e li morti resusciteranno (puri e) incorrotti; e noi saremo mutati.52 in un istante, in un batter d'occhio, all'ultima tromba; suonerà infatti la tromba, i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati.
53 Chè bisogno è, che questo corpo corruttibile si vesta di saldezza; e questo corpo mortale bisogna che si vesta di vita che non verrà meno.53 Questo corpo corruttibile deve rivestire l'incorruttibilità e questo corpo mortale rivestire l'immortalità.
54 E quando questo sarà, allora adempiuta è la parola ch' è scritta (la quale dice così): inghiottita è la morte nella vittoria.54 Quando questo corpo corruttibile sarà rivestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si realizzerà la parola che sta scritta: La morte è stata ingoiata nella vittoria.
55 Ove è la tua vittoria, o morte? e dove è il stimolo tuo?55 Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?
56 Il stimolo della morte è il peccato; e la virtù del peccato è la legge.56 Il pungiglione della morte è il peccato e la potenza del peccato è la legge.
57 Grazia sia a Dio, il quale diede a noi vittoria per Iesù Cristo nostro Signore.57 Ma siano rese grazie a Dio che ci concede la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!
58 Adunque, fratelli miei dilettissimi, siate stabili e fermi, e abbondate nell' opera del Signore sempre, sapendo che la vostra fatica non è vana appo il Signore.58 Perciò, o fratelli miei carissimi, rimanete saldi, irremovibili, prodigandovi senza sosta nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.