SCRUTATIO

Domenica, 22 giugno 2025 - San Tommaso Moro ( Letture di oggi)

Daniele 14


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1 E Daniele era della mensa del re, e onorato sopra tutti li amici suoi.1 - E Daniele era commensale del re e onorato sopra tutti gli amici suoi.
2 Ed era uno idolo, chiamato per nome Bel, appo quelli di Babilonia; e ogni dì erali dato dodici misure (ovver corbe, di pane, ovver) di farina, e pecore XL, e anfore sei di vino.2 Ora, presso i Babilonesi, c'era un idolo di nome Bel, pel quale si spendevano ciascun giorno dodici artabe di fior di farina e quaranta pecore e sei anfore di vino.
3 E lo re lo adorava, e andava ogni uno ad adorarlo; ma Daniele adorava il suo Dio. E lo re disse a Daniele: per che non adori tu Bel?3 E anche il re gli prestava culto, e andava tutti i giorni ad adorarlo; Daniele però adorava il suo Dio. Onde il re gli disse: «Perchè non adori tu Bel?».
4 E Daniele rispondendo sì li disse: io non adoro li idoli che sono stati fatti con le mani, ma io adoro Dio vivente, lo quale ha fatto il cielo e la terra, e ha autorità sopra ogni carne (ovver ogni uomo).4 Gli rispose dicendo: «Perchè idoli fabbricati con le mani io non ne adoro, ma bensì il Dio vivente che creò il cielo e la terra e ha signoria sopra tutti gli uomini».
5 E lo re si li disse: or come non ti pare che Bel sia Dio vivo? Non vedi tu quanto lui mangia e beve ogni di?5 Disse il re: «Non ti pare che Bel sia un dio vivo? non vedi quante cose mangia e beve tutti i giorni?».
6 E Daniel li disse ridendo: o re, poni mente che tu erri; questo idolo è di dentro di terra, e di fuori di bronzo, e non mangia mai.6 E Daniele in tono di derisione: «Non lasciarti ingannare, o re; poichè di dentro è di creta, di fuori è di metallo e non mangia mai!».
7 E lo re irato chiamò li sacerdoti suoi, e disseli se voi non mi direte, chi è questo che mangia queste cose che sono date a Bel, voi morirete.7 Irritato il re chiamò i sacerdoti del dio e disse loro: «Se voi non mi dite chi è che mangia tutto ciò che per lui qui si spende, voi morrete.
8 Se voi mi dimostrate che Bel mangia queste cose, morirà Daniele, però ch' egli ha blasfemato Bel. E disse Daniele al re: sia fatto secondo quello che tu hai detto.8 E se farete vedere che se lo mangia Bel, morirà Daniele, perchè ha bestemmiato contro Bel». Daniele soggiunse al re: «Sia fatto secondo la tua parola».
9 Ed erano i sacerdoti di Bel LXX sanza le loro mogliere, figliuoli e fanciulli. E venne il re con Daniele nel tempio di Bel.9 Or i sacerdoti di Bel, non contando le mogli, i bambini e i figliuoli, erano settanta. Si recò dunque il re e Daniele al tempio.
10 E dissero i sacerdoti di Bel: ecco, noi usciremo fuori, e tu, re, riponi le cose da mangiare, e mesi il vino, e chiudi la porta, e segnala col tuo anello.10 Dissero i sacerdoti di Bel: «Eccoci, noi ce ne usciamo fuori, tu, o re, fa' apprestare le vivande, fa' mescere il vino e chiudere la porta e la sigillerai col tuo anello.
11 E quando tu sarai entrato la mattina, se tu non troverai che Bel abbi mangiato tutto, siamo contenti di morire noi, ovvero Daniele lo quale ha detto falsamente contro a noi.11 Domani, rientrato che sarai, se non troverai tutto consumato da Bel, morremo noi; in caso diverso, morrà Daniele come quegli che ha mentito contro di noi».
12 E facèvanosi beffe (delle parole di Daniele), però che aveano fatto sotto lo altare di Bel una secreta entrata, e per quella entravano sempre, e divoravano ciò che v' era.12 Se ne facevano giuoco, perchè avevano praticato sotto la mensa un ingresso nascosto per il quale sempre entravano e divoravano quel che c'era.
13 E dopo che li sacerdoti furono usciti, e che il re ebbe posto li cibi dinanzi a Bel, comandò Daniele alli suoi servi, e portorono della cenere, e fecela crivellare per tutto il tempio dinanzi al re; e usciti chiuderono l' uscio, e audorsene, poi che fu segnato coll' anello dello re.13 Adunque dopo che quelli furono usciti il re fece porre le vivande davanti a Bel; e intanto Daniele ordinò ai suoi servi che recassero della cenere e la fece spargere in presenza del re per tutto il tempio, indi usciti, chiusero la porta e sigillatala coll'anello del re se ne andarono.
14 E li sacerdoti entrarono di notte secondo la sua consuetudine, e le mogliere e li suoi figliuoli; e mangiorono e bebero tutto ciò che v' era.14 I sacerdoti, come solevano fare, entrarono durante la notte con le donne e i figli loro e mangiarono e bevettero tutto.
15 E levossi lo re la mattina per tempo, e Daniele con lui.15 Levatosi il re, se ne venne mattiniero e Daniele con lui.
16 E disse lo re: Daniele, salvi sono li segni? Lo quale rispose: salvi sono, re.16 E il re disse: «Sono intatti i sigilli, Daniele?». rispose: «Sono intatti, o re».
17 E subito che fu aperto l' uscio, guardò lo re l'altare, e con voce alta disse: grande sei tu Bel, e appo te non v'è alcuno inganno.17 E appena ebbe aperta la porta, il re corse coll'occhio alla mensa ed esclamò ad alta voce: «Grande sei, o Bel, e non c'è intorno a te alcuna impostura!».
18 E Daniele se ne rise, e tenne il re acciò che non entrasse dentro, e disse: ecco il pavimento, considera di chi sono questi vestigi.18 Rise Daniele, e trattene il re che non si avanzasse più oltre e gli disse: «Ecco sul pavimento, guarda di chi siano queste orme!».
19 E disse il re: io vedo vestigi di uomini e di donne e di fanciulli. E irossi il re.19 E il re: «Veggo delle orme di piedi d'uomini, di donne e di bambini!». E andò su tutte le furie.
20 E fece allora prendere li sacerdoti, le mogliere e li figliuoli loro; e dimostroroli li uscietti ascosti, per li quali entravano, e consumavano tutto quello ch' era su la mensa.20 Allora fece prendere i sacerdoti e le mogli e i figli loro, e dovettero mostrargli le porticine segrete per dove penetravano, consumando ciò che stava sopra la mensa.
21 Vedendo dunque questo, lo re feceli tutti uccidere, e diede Bel nella podestà di Daniele, lo qual lo sovvertì e disfecelo e ruinò il tempio.21 Il re quindi li fece morire e diede Bel in potere di Daniele che lo atterrò insieme col suo tempio.
22 Ed era uno dragone grande in quello luogo, e quelli di Babilonia sì lo adoravano.22 In quello stesso luogo vi era un gran dragone, e quei di Babilonia gli prestavano culto.
23 E disse lo re a Daniele: ecco, tu non puoi dire che questo non sia Iddio vivo; adunque adoralo.23 E il re disse a Daniele: «Ecco che ora non potrai dire, che questo non sia un dio vivente! Adoralo dunque!».
24 E disse Daniele: io adoro il Signore mio Iddio, però che lui è Dio vivente; questo non è Dio vivente.24 Rispose Daniele: «Io adoro il mio Signore Dio, perchè egli è davvero il Dio vivente, mentre questo non è dio vivente.
25 Ma tu, re, (fa questo ch' io ti dirò), dammi podestà, e io ucciderò questo dragone sanza coltello e sanza bastone. E disse lo re: io ti dò ogni autorità.25 Concedimi, o re, facoltà ed io ammazzerò questo dragone senza spada nè bastone». E il re disse: «Sì, te lo concedo».
26 E tolse Daniele la pece, e grasso e peli, e sì li cosse insieme al fuoco, e fece una inassa, e diedela nella bocca del dragone, e uccise il dragone. E disse: ecco quello che voi adoravate.26 Allora Daniele prese della pece, del grasso e dei peli e li mise a bollire insieme; e fattine dei bocconi li gettò in bocca al dragone e il dragone crepò. Allora disse: «Ecco quello che voi adoravate!».
27 La qual cosa udita, quelli di Babilonia furono molto indignati; e congregoronsi contro al re, e dissero lo re fatto è Giudeo; egli ha distrutto Bel e ha morto il dragone, e li sacerdoti ha uccisi.27 Udita questa cosa, quei di Babilonia s'indignarono fortemente e adunatisi contro il re dissero: «Il re è diventato giudeo; ha distrutto Bel, ha ammazzato il dragone e uccisi i sacerdoti».
28 E quando furono venuti al re, dissero: dacci Daniele, altrimenti noi uccideremo te, e tutti quelli di casa tua.28 E accorsi dal re dissero: «Consegna nelle nostre mani Daniele, altrimenti ammazziamo te e tutta la tua famiglia!».
29 E vedendo il re, che erano venuti con gran furore contra a lui, per forza costretto (di paura) li diede Daniele.29 Il re vide che volevano assalirlo colla violenza, e costretto dalla necessità diede loro nelle mani Daniele.
30 Li quali lo misero nello lago de' leoni; e stettevi sei dì.30 Essi lo gettarono nella fossa dei leoni dove rimase sei giorni.
31 Certo nel lago v' era VII leoni, ed eravi dato ogni di due corpi (di quelli che erano condannati alla morte) e due pecore; e in quello tempo non li fu dato alcuna cosa, acciò che divorasseno Daniele.31 Or nella fossa vi erano sette leoni, e ogni giorno si gettavano loro due corpi e due pecore; ma in quei giorni non fu dato loro nulla, affinchè divorassero Daniele.
32 Ed era Abacuc profeta in Giudea, ed egli avea cotto il ferculo, e avea posto il pane nell' orciuolo; e andàvasene nel campo per portarlo a quelli che tagliavano la sua biada.32 Viveva in quel tempo in Giudea il profeta Abacuc, e aveva preparato una zuppa e dei pani da intingere nella salsa e se ne andava in campagna per recarli ai mietitori.
33 E disse l'angelo di Dio ad Abacuc: porta questo, che hai preparato per pranzo, in Babilonia a Daniele, lo quale è nel lago de' leoni.33 L'angelo del Signore disse ad Abacuc: «Reca il pranzo che hai pronto, in Babilonia a Daniele che sta nella fossa dei leoni».
34 E disse Abacuc: Signore, io non vidi giammai Babilonia, e lo lago non so dove si sia.34 Disse Abacuc: «Signore, io non ho mai visto Babilonia e non so nulla della fossa!».
35 E l'angelo del Signore lo pigliò per uno capello della cima del capo suo, e portollo e puoselo in Babilonia sopra lo lago nell' impeto del suo spirito.35 Allora l'angelo del Signore lo afferrò alla sommità e lo trasportò per la chioma e lo depose in Babilonia sull'orlo della fossa colla rapidità del suo spirito.
36 E chiamò Abacuc, dicendo: Daniele, servo di Dio, piglia lo pranzo lo quale t'ha mandato Iddio.36 E Abacuc gridò dicendo: «Daniele servo di Dio, prendi il pranzo che Dio ti ha mandato».
37 E disse Daniele: sei ricordato di me, Iddio, e non hai abbandonato quelli che te amano.37 Disse Daniele: «Ti sei ricordato di me, o Dio, e non hai lasciato in abbandono quelli che ti amano».
38 E levandosi Daniele mangiò. E poi l' angelo rimise subito Abacuc nel luogo suo.38 Allora Daniele si alzò e mangiò; e intanto l'angelo del Signore riportò in un istante Abacuc al suo luogo.
39 E lo settimo dì venne lo re per piagnere Daniele; e venne al lago, e guardò dentro; ed ecco che vidde Daniele che sedeva nel mezzo de' leoni.39 Il settimo giorno venne il re per piangere sulla sorte di Daniele; si recò alla fossa e sporse dentro lo sguardo: ed ecco che Daniele stava seduto in mezzo ai leoni.
40 E gridò con alta voce, e disse: grande sei tu, Iddio di Daniele. E fecelo trar fuori del lago de' leoni.40 Mandando allora una gran voce il re disse: «Grande sei, Signore Dio di Daniele!». E lo trasse fuori dalla fossa dei leoni.
41 E coloro che erano stati cagione della sua perdizione, li fece poner nel lago; e furo divorati sùbito dinanzi a lui.41 Ma quelli che avevano cercato la perdita di Daniele furono dal re gettati nella fossa, e sotto i suoi occhi in un momento furono divorati.
42 Allora il re disse: «Gli abitanti di tutta la terra temano il Dio di Daniele, egli è che salva, egli che opera portenti e miracoli sulla terra; perchè ha liberato Daniele dalla fossa dei leoni».