SCRUTATIO

Sabato, 21 giugno 2025 - San Luigi Gonzaga ( Letture di oggi)

Genesi 41


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 2008
1 Dopo due anni vidde Faraone uno sogno; e pensava ch' egli stesse sopra uno fiume.1 Due anni dopo, il faraone sognò di trovarsi presso il Nilo.
2 Del quale n'uscivano sette vacche belle a troppo grasse, e pascevano in luogo di paduli.2 Ed ecco, salirono dal Nilo sette vacche, belle di aspetto e grasse, e si misero a pascolare tra i giunchi.
3 E altre sette n'uscivano del fiume, triste e confitte di magrezza; e pascevano in quella medesima riva del fiume nelli luoghi virenti.3 Ed ecco, dopo quelle, salirono dal Nilo altre sette vacche, brutte di aspetto e magre, e si fermarono accanto alle prime vacche sulla riva del Nilo.
4 E divoravano quelle, delle quali era la bellissima specie e forma de corpi. E (fatto cosi) svegliossi Faraone.4 Le vacche brutte di aspetto e magre divorarono le sette vacche belle di aspetto e grasse. E il faraone si svegliò.
5 E un'altra volta dormendo, vidde un altro sogno: che sette spighe pullulavano in una altezza, piene e formose.5 Poi si addormentò e sognò una seconda volta: ecco, sette spighe spuntavano da un unico stelo, grosse e belle.
6 E altrettante spighe, sottili e percosse d'aridezza, nascevano,6 Ma, dopo quelle, ecco spuntare altre sette spighe vuote e arse dal vento d’oriente.
7 divorando ogni bellezza delle prime. Svegliandosi Faraone dopo lo riposo,7 Le spighe vuote inghiottirono le sette spighe grosse e piene. Il faraone si svegliò: era stato un sogno.
8 e fatta la mattina, spaventato mandò aglin dovinatori d'Egitto e a tutti li savi. Venuti, narroe lo sogno; e non v'era niuno che lo interpretasse.8 Alla mattina il suo spirito ne era turbato, perciò convocò tutti gli indovini e tutti i saggi dell’Egitto. Il faraone raccontò loro il sogno, ma nessuno sapeva interpretarlo al faraone.
9 Allora alla perfine, ricordandosi lo maestro servidore del vino, disse: io confesso lo peccato mio.9 Allora il capo dei coppieri parlò al faraone: «Io devo ricordare oggi le mie colpe.
10 Adirato lo re con i servi suoi, comandò ch' io e lo maestro de' panattieri fossimo rinchiusi nella carcere del principe de'cavalieri.10 Il faraone si era adirato contro i suoi servi e li aveva messi in carcere nella casa del capo delle guardie, sia me sia il capo dei panettieri.
11 Dove una notte ciascuno vedemmo in sogno delle cose che doveano essere.11 Noi facemmo un sogno nella stessa notte, io e lui; ma avemmo ciascuno un sogno con un proprio significato.
12 Ed era quivi uno garzone, ch' è ebreo, servo di quello medesimo duca de cavalieri; al quale narrammo i sogni.12 C’era là con noi un giovane ebreo, schiavo del capo delle guardie; noi gli raccontammo i nostri sogni ed egli ce li interpretò, dando a ciascuno l’interpretazione del suo sogno.
13 E udimmo quello che poscia l'avvenimento della cosa provò. In verità ridutto sono io all'officio mio, e egli fue impiccato nella croce.13 E come egli ci aveva interpretato, così avvenne: io fui reintegrato nella mia carica e l’altro fu impiccato».
14 E al comandamento del re, Iosef cavato della carcere (menarlo e) tonddrolo; e diedergli una vesta, mutata la sua; e menorolo al re.14 Allora il faraone convocò Giuseppe. Lo fecero uscire in fretta dal sotterraneo; egli si rase, si cambiò gli abiti e si presentò al faraone.
15 Al quale quegli disse: io vidi sogni; non c'è niuno che m'abbia detto quello ch' io viddi; poi udi'ragionare che tu se saviissimo.15 Il faraone disse a Giuseppe: «Ho fatto un sogno e nessuno sa interpretarlo; ora io ho sentito dire di te che ti basta ascoltare un sogno per interpretarlo subito».
16 Rispuose Iosef: sanza me Iddio responderà le cose prospere, vuole Faraone.16 Giuseppe rispose al faraone: «Non io, ma Dio darà la risposta per la salute del faraone!».
17 Narrò adunque Faraone quello ch' egli avea veduto: parevami ch' io stessi sopra la ripa del fiume;17 Allora il faraone raccontò a Giuseppe: «Nel mio sogno io mi trovavo sulla riva del Nilo.
18 e sette vacche usciano del fiume, belle troppo e caricate di carne; le quali nel pasto del padulo pigliavano (verretta cioè) erba verde.18 Ed ecco, salirono dal Nilo sette vacche grasse e belle di forma e si misero a pascolare tra i giunchi.
19 Ed ecco che queste seguitava altre sette vacche, si sformate e magrissime, che non mai co tali io viddi in tutta la terra d'Egitto.19 E, dopo quelle, ecco salire altre sette vacche deboli, molto brutte di forma e magre; non ne vidi mai di così brutte in tutta la terra d’Egitto.
20 Le quali, devorate e consumate le prime,20 Le vacche magre e brutte divorarono le prime sette vacche, quelle grasse.
21 non diedero niuna dimostranza di saturitade, ma di simiglianza di magrezza ed isqualor erano. Io mi svegliai; e un'altra volta, preso di sonno,21 Queste entrarono nel loro ventre, ma non ci si accorgeva che vi fossero entrate, perché il loro aspetto era brutto come prima. E mi svegliai.
22 vidi che sette spighe pullulavano in una altezza, e molto bellissime.22 Poi vidi nel sogno spuntare da un unico stelo sette spighe, piene e belle.
23 E in verità altre sette, percosse d'aridezza, nascevano.23 Ma ecco, dopo quelle, spuntavano sette spighe secche, vuote e arse dal vento d’oriente.
24 Le quali la bellezza delle prime divoravano. Narrai ad ispositori li sogni; e niuno è che l'abbia detto.24 Le spighe vuote inghiottirono le sette spighe belle. Ho riferito il sogno agli indovini, ma nessuno sa darmene la spiegazione».
25 Rispuose Iosef: lo sogno del re uno è; quello che dee fare, Iddio mostrò a Faraone.25 Allora Giuseppe disse al faraone: «Il sogno del faraone è uno solo: Dio ha indicato al faraone quello che sta per fare.
26 Le sette vacche belle, e le sette spighe piene, sono sette anni d'abbondanza; li sogni comprendono questa medesima forza.26 Le sette vacche belle rappresentano sette anni e le sette spighe belle rappresentano sette anni: si tratta di un unico sogno.
27 E le sette vacche magre e affamate le quali vennero dopo loro, e le sette spighe sottili che vento traente percosse, sono sette anni verranno di grande fame (in tutta la terra d'Egitto).27 Le sette vacche magre e brutte, che salgono dopo quelle, rappresentano sette anni e le sette spighe vuote, arse dal vento d’oriente, rappresentano sette anni: verranno sette anni di carestia.
28 I quali saranno ordinati a questo modo:28 È appunto quel che ho detto al faraone: Dio ha manifestato al faraone quanto sta per fare.
29 Ecco, verranno sette anni di una grande abbondanza in tutta la terra d'Egitto.29 Ecco, stanno per venire sette anni in cui ci sarà grande abbondanza in tutta la terra d’Egitto.
30 Alli quali seguiterà sette anni di tanta sterilità, che di tutta l'abbondanza dinanzi ogni cosa si dimenticherà. In verità la fame è, che debba consumare ogni terra.30 A questi succederanno sette anni di carestia; si dimenticherà tutta quell’abbondanza nella terra d’Egitto e la carestia consumerà la terra.
31 E la grandezza della abbondanza si perderà per la grandezza della penuria.31 Non vi sarà più alcuna traccia dell’abbondanza che vi era stata nella terra, a causa della carestia successiva, perché sarà molto dura.
32 E quello sogno, che tu vedesti la seconda volta, pertinente era a questa medesima cosa, e dimostranza di fermezza; impercio che fie fatta la parola di Dio, e velocemente fie adempiuto32 Quanto al fatto che il sogno del faraone si è ripetuto due volte, significa che la cosa è decisa da Dio e che Dio si affretta a eseguirla.
33 Ora adunque provegga lo r'e uno uomo savio ed ammaestrato, e sopra ponghilo alla terra d'Egitto.33 Il faraone pensi a trovare un uomo intelligente e saggio e lo metta a capo della terra d’Egitto.
34 Il quale constitua prepositi per tutte le regioni; e la quinta parte del grano pei sette anni dell' abbondanza,34 Il faraone inoltre proceda a istituire commissari sul territorio, per prelevare un quinto sui prodotti della terra d’Egitto durante i sette anni di abbondanza.
35 i quali già a ora debbono venire, rauni ne' granari; e ogni biada si riponga sotto la pode stà di Faraone, e servisi nelle cittadi.35 Essi raccoglieranno tutti i viveri di queste annate buone che stanno per venire, ammasseranno il grano sotto l’autorità del faraone e lo terranno in deposito nelle città.
36 E apparecchisi dinnanzi alla fame che de'avvenire di sette anni, la quale dee premere l’Egitto; e non si consumi la terra per la povertade.36 Questi viveri serviranno di riserva al paese per i sette anni di carestia che verranno nella terra d’Egitto; così il paese non sarà distrutto dalla carestia».
37 Piacque a Faraone lo consiglio, e a tutti li ministri suoi.37 La proposta piacque al faraone e a tutti i suoi ministri.
38 E favella loro: noi non potremo trovare co tale uomo, il quale sia pieno dello spirito di Dio.38 Il faraone disse ai ministri: «Potremo trovare un uomo come questo, in cui sia lo spirito di Dio?».
39 E disse adunque a Iosef: imperciò che Dio dimostra a te ogni cosa che tu hai favellato, non potrò trovare più savio uomo di te, e simile a te.39 E il faraone disse a Giuseppe: «Dal momento che Dio ti ha manifestato tutto questo, non c’è nessuno intelligente e saggio come te.
40 Tu sarai sopra la casa mia, e lo imperio della tua bocca tutto lo popolo obbedirà; d'una cosa solamente, del solio del regno, t'avanzerà.40 Tu stesso sarai il mio governatore e ai tuoi ordini si schiererà tutto il mio popolo: solo per il trono io sarò più grande di te».
41 E dicendo ancora un'altra volta Faraone a Iosef: ecco io constituirò te sopra tutta la terra d'Egitto;41 Il faraone disse a Giuseppe: «Ecco, io ti metto a capo di tutta la terra d’Egitto».
42 e'tolse l'anello della mano sua, se diello in mano di lui; e vestì lui di stola bissina, e al collo dintorno di torque d'oro.42 Il faraone si tolse di mano l’anello e lo pose sulla mano di Giuseppe; lo rivestì di abiti di lino finissimo e gli pose al collo un monile d’oro.
43 E fece salire lui sopra lo carro suo secondo, gridante lo banditore, che tutti innanzi a lui s' inginocchiassero, e che sapessero ch' egli era preposto di tutta la terra d'Egitto.43 Lo fece salire sul suo secondo carro e davanti a lui si gridava: «Abrech». E così lo si stabilì su tutta la terra d’Egitto.
44 E disse ancora lo re a Iosef: io sono Faraone; senza lo tuo comandamento non moverà alcuno la mano ovvero lo piede in ogni terra d'Egitto.44 Poi il faraone disse a Giuseppe: «Io sono il faraone, ma senza il tuo permesso nessuno potrà alzare la mano o il piede in tutta la terra d’Egitto».
45 E rivolse lo nome suo, e chiamollo in lingua egiziaca SALVATORE DEL MONDO. E diedegli moglie Asenet, figliuola di Putifare, prete delli Eliopoleos. È venuto adunque Iosef alla terra d'Egitto.45 E il faraone chiamò Giuseppe Safnat-Panèach e gli diede in moglie Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di Eliòpoli. Giuseppe partì per visitare l’Egitto.
46 Certo egli era di XXX anni, quando stette nel cospetto del re Faraone (d'Egitto); e andò d'intorno ad ogni regione d'Egitto.46 Giuseppe aveva trent’anni quando entrò al servizio del faraone, re d’Egitto.
Quindi Giuseppe si allontanò dal faraone e percorse tutta la terra d’Egitto.
47 E venne l'abbondanza di sette anni; e ne' manipoli raunate, le biade messe sono ne' granai d'Egitto.47 Durante i sette anni di abbondanza la terra produsse a profusione.
48 Ein verità ogni abbondanza in cadauna città fu riposta.48 Egli raccolse tutti i viveri dei sette anni di abbondanza che vennero nella terra d’Egitto, e ripose i viveri nelle città: in ogni città i viveri della campagna circostante.
49 E tanta fue l'abbondanza del grano, che s' appareggiava all'arena del mare, e la copia la misura eccedesse.49 Giuseppe ammassò il grano come la sabbia del mare, in grandissima quantità, così che non se ne fece più il computo, perché era incalcolabile.
50 E nati sono a Iosef due figliuoli, innanzi che venisse la fame; i quali partorio a lui Asenet, figliuola di Putitare sacerdote di Eliopoleos.50 Intanto, prima che venisse l’anno della carestia, nacquero a Giuseppe due figli, partoriti a lui da Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di Eliòpoli.
51 E chiamò lo nome del primogenito Manasse, dicendo: dimenticare fece me Iddio d'ogni mia fatica e della casa del padre mio.51 Giuseppe chiamò il primogenito Manasse, «perché – disse – Dio mi ha fatto dimenticare ogni affanno e tutta la casa di mio padre».
52 E lo nome del secondo figliuolo appello Efraim, dicendo: crescere me fece Iddio nella terra della povertade mia.52 E il secondo lo chiamò Èfraim, «perché – disse – Dio mi ha reso fecondo nella terra della mia afflizione».
53 Adunque trapassati i sette anni dell' abbon danza, li quali erano stati in Egitto,53 Finirono i sette anni di abbondanza nella terra d’Egitto
54 cominciarono a venire i sette anni della penuria, li quali avea predetti Iosef; e in tutto lo mondo la fame fue grande; ma in tutta la terra d'Egitto era lo pane.54 e cominciarono i sette anni di carestia, come aveva detto Giuseppe. Ci fu carestia in ogni paese, ma in tutta la terra d’Egitto c’era il pane.
55 Per la quale avendo fame (degnamente) chiamò io popolo a Faraone, a domandare li alimenti:ai quali quegli respuose: andate a Iosef, e ciò che dice fate.55 Poi anche tutta la terra d’Egitto cominciò a sentire la fame e il popolo gridò al faraone per avere il pane. Il faraone disse a tutti gli Egiziani: «Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà».
56 Ma certo continuamente crescea la fame in ogni terra (d'Egitto); e aperse Iosef tutti li granai, e vendeva a quelli d'Egitto; perciò che coloro avea constretti la fame.56 La carestia imperversava su tutta la terra. Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano e lo vendette agli Egiziani. La carestia si aggravava in Egitto,
57 E tutte le provincie veniano in Egitto per comperare lo cibo, acciò che lo male dello disagio temperassero.57 ma da ogni paese venivano in Egitto per acquistare grano da Giuseppe, perché la carestia infieriva su tutta la terra.