SCRUTATIO

Venerdi, 4 luglio 2025 - San Tommaso ( Letture di oggi)

Proverbi 17


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DIODATINOVA VULGATA
1 Migliore è un boccon di pane secco, con quiete, Che una casa piena di animali ammazzati, con rissa1 Melior est buccella sicca cum pace
quam domus plena victimis cum iurgio.
2 Il servitore intendente signoreggerà sopra il figliuolo che reca vituperio, E spartirà l’eredità tra i fratelli2 Servus sapiens dominabitur filiis inhonestis
et inter fratres hereditatem dividet.
3 La coppella è per l’argento, e il fornello per l’oro; Ma il Signore prova i cuori3 Sicut igne probatur argentum et aurum camino,
ita corda probat Dominus.
4 L’uomo maligno presta gli orecchi alle labbra inique; E l’ingannatore ascolta la lingua maliziosa4 Malus oboedit labio iniquo,
et fallax obtemperat linguae mendaci.
5 Chi beffa il povero fa onta a colui che l’ha fatto; Chi si rallegra della calamità altrui non resterà impunito5 Qui despicit pauperem, exprobrat Factori eius;
et, qui in ruina laetatur alterius, non erit impunitus.
6 I figliuoli de’ figliuoli son la corona de’ vecchi; E i padri son la gloria de’ figliuoli6 Corona senum filii filiorum,
et gloria filiorum patres eorum.
7 Il parlar magnifico non è decevole all’uomo da nulla; Quanto meno al principe il labbro falso!7 Non decent stultum verba composita,
nec principem labium mentiens.
8 Il presente è, appo chi è dato a ricever presenti, una gioia graziosa; Dovunque si volge produce effetto8 Gemma gratissima munus in oculis domini eius;
quocumque se verterit, prospere aget.
9 Chi copre il fallo procaccia amicizia; Ma chi lo ridice disunisce gli amici9 Qui celat delictum, quaerit amicitias;
qui sermone repetit, separat foederatos.
10 La riprensione scende più addentro nell’uomo intendente, Che cento percosse date allo stolto10 Plus proficit correptio apud prudentem
quam centum plagae apud stultum.
11 Il malvagio non cerca altro che ribellione; Ma l’angelo crudele sarà mandato contro a lui11 Semper iurgia quaerit malus;
angelus autem crudelis mittetur contra eum.
12 Scontrisi pure in un uomo un’orsa, a cui sieno stati tolti i suoi figli, Anzi che un pazzo nella sua pazzia12 Expedit magis ursae occurrere, raptis fetibus,
quam fatuo confidenti in stultitia sua.
13 Il male non si dipartirà giammai dalla casa Di chi rende il mal per lo bene13 Qui reddit mala pro bonis,
non recedet malum de domo eius.
14 Chi comincia la contesa è come chi dà apritura alle acque; Però avanti che si venga alle contumelie, lascia la questione14 Aquarum proruptio initium est iurgiorum;
et, antequam exacerbetur contentio, desere.
15 Chi assolve il reo, e chi condanna il giusto, Sono amendue ugualmente abbominevoli al Signore15 Qui iustificat impium et qui condemnat iustum,
abominabilis est uterque apud Dominum.
16 A che serve il prezzo in mano allo stolto, Da comperar sapienza, poichè egli non ha alcun senno?16 Ad quid pretium in manu stulti?
Ad emendam sapientiam, cum careat corde?
17 L’amico ama in ogni tempo, E il fratello nasce per l’afflizione17 Omni tempore diligit, qui amicus est,
et frater ad angustiam natus est.
18 L’uomo scemo di senno tocca la mano, E fa sicurtà al suo prossimo18 Stultus homo iungit manus,
cum spoponderit pro amico suo.
19 Chi ama contesa ama misfatto; Chi alza la sua porta cerca ruina19 Qui diligit delictum, diligit rixas;
et, qui exaltat ostium, quaerit effracturam.
20 L’uomo perverso di cuore non troverà il bene; E l’uomo stravolto nel suo parlare caderà nel male20 Qui perversi cordis est, non inveniet bonum;
et, qui vertit linguam, incidet in malum.
21 Chi genera un pazzo lo genera a suo cordoglio; E il padre dello stolto non si rallegrerà21 Qui generat stultum, maerorem generat sibi,
sed nec pater in fatuo laetabitur.
22 Il cuore allegro giova, come una medicina; Ma lo spirito afflitto secca le ossa22 Animus gaudens aetatem floridam facit,
spiritus tristis exsiccat ossa.
23 L’empio prende il presente dal seno, Per pervertir le vie del giudicio23 Munera de sinu impius accipit,
ut pervertat semitas iudicii.
24 La sapienza è nel cospetto dell’intendente; Ma gli occhi dello stolto riguardano alle estremità della terra24 In facie prudentis lucet sapientia,
oculi stultorum in finibus terrae.
25 Il figliuolo stolto è sdegno a suo padre, Ed amaritudine a colei che l’ha partorito25 Ira patris filius stultus
et dolor matris, quae genuit eum.
26 Egli non è bene di condannare il giusto, non pure ad ammenda, Nè che i principi battano alcuno per dirittura26 Non est bonum multam inferre iusto
nec percutere principem contra rectitudinem.
27 Chi rattiene i suoi detti è dotato di conoscimento; E chi è di spirito riservato è uomo intendente.27 Qui moderatur sermones suos, novit scientiam,
et lenis spiritu est vir prudens.
28 Lo stolto stesso è reputato savio, quando si tace; E prudente, quando tiene le labbra chiuse28 Stultus quoque, si tacuerit, sapiens reputabitur
et, si compresserit labia sua, intellegens.