Nuovi interventi dall’alto
San Giovanni Bosco

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Il sogno dei 9 anni si rinnovò per lo spazio di circa 18
anni. Il quadro generale era lo stesso, ma ogni volta era
accompagnato da scene accessorie sempre nuove, che adombravano lo
svolgersi della sua futura missione di apostolo dei giovani. In
questi interventi dall’alto si trova la spiegazione della sua
calma imperturbabile e della sicurezza di riuscire in ogni sua
impresa.
All’età di 16 anni vide venire a sé
una maestosa Signora che conduceva un numerosissimo gregge e che,
avvicinandosi a lui e chiamandolo per nome, gli disse:
—
Ecco, Giovannino, tutto questo gregge lo affido alle tue cure.
—
Come farò — obiettò Giovanni — ad aver cura
di tante pecore e di tanti agnelli?
— Non temere —
rispose la Signora —, io ti assisterò.
All’età
di 19 anni gli apparve di nuovo il personaggio del primo sogno,
vestito di bianco, raggiante di luce splendidissima, in atto di
guidare una turba innumerevole di ragazzi. Rivoltosi a Giovanni, gli
disse:
— Vieni qua, mettiti alla testa di questi ragazzi e
guidali tu stesso.
— Ma io non sono capace di guidare tante
migliaia di ragazzi.
Ma il personaggio gli ripeté un
comando imperioso, sicché Giovanni si pose a capo di quella
turba giovanile. Nello stesso anno, ancora chierico, si vide in sogno
già prete in cotta e stola a lavorare in una sartoria; però
non cuciva solo cose nuove, ma rappezzava anche abiti logori. Chiaro
simbolo che era chiamato a educare non solo giovani buoni e santi
come Domenico Savio, ma anche a condurre sulla buona strada giovani
già traviati. Aveva raggiunto l’età di 22 anni,
quando in un nuovo sogno gli fu indicato anche il campo della sua
futura missione. Vide la valle sottostante alla cascina del
Sussambrino, dove trascorreva le vacanze, convertirsi in una grande
città, nelle cui strade e piazze correvano turbe di ragazzi
schiamazzando, giocando e bestemmiando. Di carattere pronto e vivace,
Giovanni si avvicinò a quei ragazzi, sgridandoli e
minacciandoli. Viste vane le sue minacce, prese a percuoterli; ma
quelli reagirono e lo tempestarono di pugni. Mortificato e pesto, si
diede alla fuga. Ma ecco venirgli incontro un personaggio che gli
intimò di fermarsi e di ritornare tra quei monelli. Quindi lo
presentò a una nobilissima Signora e disse:
— Questa
è mia madre: consigliati con lei.
La Signora, fissandolo
con uno sguardo pieno di bontà, gli disse:
— Se vuoi
guadagnarti questi monelli, non devi affrontarli con le percosse, ma
prenderli con la dolcezza e la persuasione. In quel momento, come nel
primo sogno, vide i giovani trasformarsi in agnelli, ai quali egli
prese a fare da pastore per ordine di quella Signora.