Testimonianza di di Santa Faustina Kowalska sul Purgatorio
Santa Faustina Kowalska

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1.VIII.1925
Poco tempo dopo mi ammalai. La cara Madre
Superiora mi mandò, assieme ad altre due suore, a passare le vacanze a Skolimòw, un po'
fuori Varsavia. In quel tempo domandai al Signore Gesù: « Per chi ancora devo pregare? ».
Gesù mi rispose che la notte seguente m'avrebbe fatto conoscere per chi dovevo pregare.
Vidi l'Angelo Custode, che mi ordinò di seguirlo. In un momento mi trovai in un luogo
nebbioso, invaso dal fuoco e, in esso, una folla enorme di anime sofferenti. Queste anime
pregano con grande fervore, ma senza efficacia per se stesse: soltanto noi le possiamo
aiutare. Le fiamme che bruciavano loro, non mi toccavano. Il mio Angelo Custode non mi
abbandonò un solo istante. E chiesi a quelle anime quale fosse il loro maggior tormento. Ed
unanimemente mi risposero che il loro maggior tormento è l'ardente desiderio di Dio. Scorsi
la Madonna che visitava le anime del purgatorio. Le anime chiamano Maria « Stella del
Mare ». Ella reca loro refrigerio. Avrei voluto parlare più a lungo con loro, ma il mio Angelo
Custode mi fece cenno d'uscire. Ed uscimmo dalla porta di quella prigione di dolore. Udii nel
mio intimo una voce che disse: « La Mia Misericordia non vuole questo, ma lo esige
la giustizia ». Da allora sono in rapporti più stretti con le anime sofferenti del purgatorio.
29.IV.1926
Una volta venni citata al giudizio di Dio. Stetti davanti al Signore faccia a
faccia. Gesù era tale e quale è durante la Passione. Dopo un momento scomparvero le
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Piaghe e ne rimasero solo cinque: alle mani, ai piedi ed al costato. Vidi immediatamente
tutto lo stato della mia anima, cosi come la vede Iddio. Vidi chiaramente tutto quello che a
Dio non piace. Non sapevo che bisogna rendere conto al Signore anche di ombre tanto
piccole. Che momento! Chi potrà descriverlo? Trovassi di fronte altre volte Santo! Gesù mi
domandò: «Chi sei? ». Risposi: « Io sono una tua serva, Signore ». « Devi scontare un
giorno di fuoco nel purgatorio ». Avrei voluto gettarmi immediatamente fra le fiamme
del purgatorio, ma Gesù mi trattenne e disse: « Che cosa preferisci: soffrire adesso
per un giorno oppure per un breve tempo sulla terra? ». Risposi: « Gesù, voglio
soffrire in purgatorio e voglio soffrire sulla terra sia pure i più grandi tormenti fino alla fine
del mondo ». Gesù disse: « E sufficiente una cosa sola. Scenderai in terra e soffrirai
molto, ma non per molto tempo ed eseguirai la Mia volontà ed i Miei desideri ed
un Mio servo fedele ti aiuterà ad eseguirla. Ora posa il capo sul Mio petto, sul
Mio Cuore ed attingivi forza e vigore per tutte le sofferenze, dato che altrove
non troverai sollievo, né aiuto, né conforto. Sappi che avrai molto, molto da
soffrire, ma questo non ti spaventi. Io sono con te ». Poco dopo mi ammalai. I
disturbi fisici furono una scuola di pazienza per me. Solo Gesù sa quanti sforzi di volontà
dovetti fare per adempiere i miei doveri. Gesù quando intende purificare un'anima, usa gli
strumenti che vuole. La mia anima si sente completamente abbandonata dalle creature.
Talvolta l'intenzione più retta viene interpretata male dalle suore. Questa è una sofferenza
molto dolorosa, ma il Signore la permette e bisogna accettarla, perché questo ci fa
assomigliare maggiormente a Gesù. Una cosa non sono riuscita a comprendere per molto
tempo, cioè che Gesù mi ordinava di dire tutto ai superiori, mentre i superiori non
credevano alle mie parole e mi commiseravano come fossi stata una povera illusa o una
vittima della mia fantasticheria. Per questo motivo, temendo di essere un'illusa, decisi di
evitare interiormente Dio, dato che avevo paura delle illusioni. Ma la grazia di Dio
m'inseguiva ad ogni passo e quando meno me l'aspettavo, Iddio mi rivolgeva la parola.
1933
Una volta di notte
venne a trovarmi una delle nostre suore, che era morta due mesi prima. Era una suora del
primo coro. La vidi in uno stato spaventoso: tutta avvolta dalle fiamme, con la faccia
dolorosamente stravolta. L'apparizione durò un breve momento e scomparve. I brividi
trapassarono la mia anima, ma pur non sapendo dove soffrisse, se in purgatorio o
all'inferno, raddoppiai in ogni caso le mie preghiere per lei. La notte seguente venne di
nuovo ed era in uno stato ancora più spaventoso, tra fiamme più fitte, sul suo volto era
evidente la disperazione. Rimasi molto sorpresa di vederla in condizioni più orribili, dopo le
preghiere che avevo offerto per lei e le chiesi: « Non ti hanno giovato per nulla le mie
preghiere? ». Mi rispose che le mie preghiere non le erano servite a nulla e che niente
poteva aiutarla. Domandai: « E le preghiere fatte per te da tutta la Congregazione, anche
quelle non ti hanno giovato niente? ». Mi rispose: « Niente. Quelle preghiere sono andate a
profitto di altre anime ». E io le dissi: «Se le mie preghiere non le giovano per niente, la
prego di non venire da me ». E scomparve immediatamente. Io però non cessai di pregare.
Dopo un certo tempo venne di nuovo da me di notte, ma in uno stato diverso. Non era tra
le fiamme come prima ed il suo volto era raggiante, gli occhi brillavano di gioia e mi disse
che avevo il vero amore per il prossimo, che molte altre anime avevano avuto giovamento
dalle mie preghiere e mi esortò a non cessare di pregare per le anime sofferenti nel
purgatorio e mi disse che essa non sarebbe rimasta a lungo in purgatorio. I giudizi di Dio
sono veramente misteriosi!
21.III.35
Appena mi misi a letto, mi addormentai
subito, ma verso le undici satana diede uno scossone al mio letto. Mi svegliai
immediatamente e cominciai tranquillamente a pregare il mio Angelo Custode.
All'improvviso vidi le anime che stanno espiando in purgatorio. Il loro aspetto era come
un'ombra e fra loro vidi molti demoni. Uno cercò di infastidirmi, gettandosi sul mio letto e
sui miei piedi sotto forma di gatto ed era molto pesante, direi alcuni pud. Continuai per
tutto il tempo a recitare il rosario. Sul fare del mattino quelle figure se ne andarono e potei
prendere sonno. La mattina, quando arrivai in cappella, sentii nell'anima questa voce: «Sei
unita a Me e non aver paura di nulla. Ma sappi questo, figlia Mia, che satana ti
odia. Benché odi ogni anima, egli arde di un odio particolare contro di te, perché hai sottratto molte anime al suo dominio».
1.III.1936
Maria è la mia Maestra, che m'insegna sempre come vivere per Iddio. O Maria, il mio spirito
s'illumina nella Tua mitezza e umiltà. Una volta che entrai in cappella per cinque minuti di
adorazione e pregai per una certa persona, compresi che non sempre Dio accerta le nostre
preghiere per quelle anime per le quali noi preghiamo, ma le destina per altre anime e non
portiamo loro sollievo nelle pene che soffrono nel fuoco del purgatorio. La nostra preghiera
però non va perduta. il rapporto confidenziale dell'anima con Dio. Iddio si avvicina all'anima
in una maniera particolare, nota solo a Dio e all'anima. Nessuno si accorge di questa
unione misteriosa; in questa unione primeggia l'amore e solo l'amore fa tutto. Gesù si dà
all'anima in un modo soave, dolce, e nel Suo profondo c'è la quiete. Gesù le concede molte
grazie e la rende capace di condividere i suoi pensieri eterni e talvolta rivela all'anima i suoi
divini intendimenti.
9.VII.1937.
Questa sera è venuta da me una delle suore defunte: mi ha chiesto un giorno di
digiuno e di offrire per lei in quel giorno tutte le pratiche di pietà. Le ho risposto che ero
d'accordo. Il giorno dopo fin dal mattino ho espresso l'intenzione di offrire tutto a favore di
quella suora. Durante la santa Messa per un momento ho vissuto il suo tormento, ho
provato nell’anima una fame così grande di Dio che mi sembrava di morire per il desiderio
di unirmi a Lui. La cosa è durata un breve momento, ma ho capito che cos'è la nostalgia
delle anime del purgatorio. Subito dopo la santa Messa ho chiesto alla Madre Superiora il
permesso per il digiuno, ma non l'ho ottenuto perché sono ammalata. Quando sono entrata
in cappella, ho sentito queste parole: «Se lei, sorella, avesse digiunato, avrei ottenuto il
sollievo soltanto questa sera, ma per l'obbedienza, che le ha proibito di digiunare, ho
ottenuto il sollievo immediatamente. L'obbedienza ha un grande potere». Dopo tali parole
udii: « Dio gliene renda merito ».
15.VIII.1937.
Durante la meditazione la presenza di Dio è penetrata vivamente in me ed
ho conosciuto la gioia della SS.ma Vergine al momento della Sua Assunzione in cielo...
Durante la cerimonia che si è svolta in onore della Madre di Dio, verso la fine della stessa,
ho visto la Vergine SS.ma, che mi ha detto: «Oh, quanto Mi è gradito l'omaggio del
Vostro amore!». E in quello stesso momento ha coperto col Suo manto tutte le suore
della nostra Congregazione. Con la mano destra ha stretto a Sé la Madre Generale Michaela
e con la sinistra me, e tutte le suore erano ai Suoi piedi coperte dal Suo manto. Poi la
Madre di Dio ha detto: «Ognuna di voi che persevererà nello zelo fino alla morte
nella Mia Congregazione, eviterà il fuoco del purgatorio, e desidero che ciascuna
si distingua per queste virtù: umiltà e mitezza, purezza e amor di Dio e del
prossimo, compassione e Misericordia». Dopo queste parole è scomparsa tutta la
Congregazione, sono rimasta sola con la Madonna, la quale mi ha istruita circa la volontà di
Dio, come applicarla nella vita, sottomettendomi totalmente ai Suoi santissimi decreti. È
impossibile piacere a Dio non facendo la Sua santa volontà. «Figlia Mia, ti raccomando
Vivamente di compiere fedelmente tutti i desideri di Dio, poiché questa è la cosa
cara ai Suoi occhi. Desidero ardentemente che tu ti distingua in questo, cioè in
questa fedeltà, nell'adempiere la volontà di Dio. La volontà di Dio anteponila a
tutti i sacrifici ed olocausti». Mentre la Madre Celeste parlava con me, è entrata nella
mia anima una profonda comprensione della volontà di Dio. O mio Gesù, delizia del mio
cuore, quando la mia anima è imbevuta della Tua divinità, accetto con identico equilibrio la
dolcezza e l'amarezza. L'una e l'altra cosa passeranno, una sola cosa conserverò nell'anima,
l'amor di Dio; questo m'impegno a conquistarlo, per tutto il resto mi preoccupo
relativamente.
10.XI.1937
Quando venne a mancare Suor Domenica, la notte verso l'una venne da me e mi fece
capire che era morta. Pregai fervorosamente per lei. La mattina le suore mi dissero che era
morta, risposi che lo sapevo poiché era venuta da me. La suora infermiera mi pregò di dare
una mano a vestirla. Mentre rimasi con lei, il Signore mi fece conoscere che soffriva ancora
in purgatorio. Raddoppiai le mie preghiere per lei, ma nonostante il fervore col quale prego
sempre per le suore defunte, mi sbagliai nei giorni e, invece di offrire tre giorni di preghiere
come prescrive la regola, io per errore ne offrii due. Il quarto giorno mi fece conoscere che
le dovevo ancora delle preghiere e che ne aveva bisogno. Formulai immediatamente
l’intenzione di offrire un giorno intero per lei, e non solo quel giorno, ma di più, secondo
quanto mi suggeriva l'amore del prossimo. Dato che Suor Domenica, dopo morta, appariva
molto bella e non dava l'impressione del cadavere, alcune suore espressero il dubbio che
fosse in letargo ed una suora mi disse di andare con lei a metterle uno specchietto davanti
alla bocca per vedere se si appannava, poiché se era viva, si sarebbe appannato. Fui
d'accordo e facemmo come avevamo detto, ma lo specchietto non si appannò, anche se a
noi sembrava che si fosse realmente appannato. Il Signore però mi fece conoscere quanto
ciò Gli fosse dispiaciuto, e venni ammonita severamente a non agire mai contro la
convinzione interiore. Mi umiliai profondamente davanti al Signore e Gli domandai perdono.
1.II.1938.
Quando entrai per un momento in cappella, il Signore mi fece
conoscere che fra le anime che sceglie ne ha alcune elette in modo particolare, che chiama
ad una santità superiore, ad un'unione eccezionale con Sé. Sono anime serafiche, dalle
quali Iddio esige che Lo amino più delle altre anime, benché vivano tutte nello stesso convento;
talvolta però questo amore più intenso lo esige da una sola anima. Quest'anima
comprende la chiamata, poiché Iddio gliela fa conoscere interiormente, però può seguirla e
può anche non seguirla. Dipende dall'anima rispondere alla chiamata dello Spirito Santo oppare
opporsi allo stesso Spirito Santo. Ho saputo che c'è un luogo in purgatorio, dove le
anime espiano di fronte a Dio per colpe di questo genere. Questa fra le varie pene è la più
dura. L'anima segnata in modo particolare da Dio si distinguerà ovunque, in paradiso, in
purgatorio e all'inferno. In paradiso si distingue dalle altre anime per una gloria maggiore,
per lo splendore e per una più profonda conoscenza di Dio. In purgatorio per una
sofferenza più acuta, poiché conosce più a fondo e desidera più violentemente Iddio.
All'inferno soffrirà più delle altre anime perché conosce meglio Colui che ha perduto. Il
sigillo dell'amore esclusivo di Dio che è in lei non si cancella. O Gesù, mantienimi nel Tuo
santo timore, in modo che non sprechi le grazie. Aiutami ad essere fedele alle ispirazioni
dello Spirito Santo, permetti che mi si spezzi il cuore per amore verso di Te, piuttosto che
tralasci un solo atto di quest'amore.
26.V.1938.
Una notte
venne da me l'anima di una certa signorina e mi fece sentire la sua presenza, facendomi
sapere che aveva bisogno delle mie preghiere. Pregai per un po', ma il suo spirito non si
allontanò da me. Ed allora dissi dentro di me: «Se sei uno spirìto buono, lasciami in pace, e
le indulgenze di domani saranno per te». Ed in quel momento quello spirito abbandonò la
mia stanza. Conobbi che era in purgatorio. Oggi più che qualsiasi altra volta ho
sperimentato sul mio corpo la Passione del Signore. Ho sentito che era per un peccatore
agonizzante. Oggi il Signore mi ha istruito nuovamente sul modo di accostarmi al
Sacramento della penitenza: «Figlia Mia, come ti prepari alla Mia presenza, così ti
confessi davanti a Me, Mi copro semplicemente dietro il sacerdote. Non
analizzare mai quale è quel sacerdote dietro cui Mi nascondo e svelati nella
confessione come fai davanti a Me e io colmerò la tua anima della Mia luce».
Cristo e Signore, mi conduci su tali precipizi che, quando li osservo, sono presa dallo
spavento, ma nello stesso momento mi riempio di pace stringendomi al Tuo Cuore. Accanto
al Tuo Cuore non ho paura di nulla. Nei momenti di pericolo mi comporto come un bimbo
portato in braccio dalla madre. Quando vede qualcosa che lo minaccia, stringe più forte il
collo materno e si sente sicuro.
26.V.1938.
Oggi Gesù mi ha fatto
sapere che dovevo parlar poco con una certa religiosa. Una speciale grazia del Signore mi
ha sostenuta durante quel colloquio che, in caso contrario, non sarebbe stato a lode di Dio.
Il Signore mi ha detto: «Entra spesso in purgatorio, poiché là hanno bisogno di te».
O mio Gesù, comprendo il significato di queste parole che mi rivolgi, ma permettimi prima
di entrare nel tesoro della Tua Misericordia. «Figlia Mia, scrivi che per un'anima
pentita sono la Misericordia stessa. La più grande miseria di un'anima non
accende la Mia ira, ma il Mio Cuore nei suoi confronti prova una grande
Misericordia». O mio Gesù, dammi la forza di sopportare le sofferenze, in modo che non
mi rifiuti di bere il calice dell'amarezza. Alutami Tu stesso, affinché il mio sacrificio Ti sia
gradito; non lo contamini l'amor proprio, anche se si prolunga negli anni. La purezza
d'intenzione Te lo renda ben accetto, sempre nuovo e vitale. Una lotta perenne, uno sforzo
incessante, questa è la mia vita, per adempiere la Tua santa volontà, ma tutto ciò che è in
me, sia la miseria che la forza, tutto Ti lodi, o Signore.
Fonte: Diario di Santa Faustina