9-34 Maggio 24, 1910 Chi vive in alto, nel Voler Divino, non è soggetto a mutazioni.
La Divina Volontà - Libro 9°
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(1) Trovandomi nel solito mio stato, mi sentivo un essere proprio inutile, non sapevo pensare né a peccati, né a freddezze, né a fervore; tutte le cose le guardavo d’uno stesso modo, mi sento indifferente a tutto, di nessuna cosa mi occupo che dal Volere Santo di Dio, ma senza ansietà, anzi nella più perfetta calma. Onde dicevo tra me stessa: “Che stato cattivo è il mio? Avessi almeno il pensiero dei miei peccati, eppure pare che ne sono contenta. Oh! Dio Santo, che disgrazia è la mia”. Mentre ciò dicevo, il benedetto Gesù è venuto e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, quelli che vivono nel basso, respirando l’aria che tutti respirano, sono costretti a sentire le diverse mutazioni dei tempi, cioè il freddo, il caldo, la pioggia, la grandine, i venti, la notte, il giorno, ma chi vive in alto, dove l’aria finisce, non è soggetto a sentire queste mutazioni di tempi, dove non c’è altro che perfetto giorno, e non sentendo queste mutazioni, naturalmente non si dà nessun pensiero. Così succede a chi vive nell’alto e della sola aria divina, essendo il mio Essere non soggetto a mutazioni, sempre eguale, sempre pacifico ed in pieno contento, che meraviglia che chi vive in Me, del Voler mio e mia stessa aria, non si dia di nessuna cosa pensiero; sicché tu vorresti vivere nel basso come vive la generalità, cioè fuori di Me, di aria umana, di passioni, ecc.?”