7-47 Ottobre 2, 1906 Come le nostre sofferenze possono sollevare a Gesù.
La Divina Volontà - Libro 7°

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(1) Avendo fatta la comunione, mi sono sentita fuori di me e vedevo una persona molto oppressa di varie croci, e Gesù benedetto che diceva:
(2) “Dille che nell’atto che si sente come bersagliata da persecuzioni, da punture, da sofferenze, pensasse che Io le sono presente e che ciò che essa soffre se ne può servire come rimarginare e medicare le mie piaghe; sicché le sue sofferenze mi serviranno ora per medicarmi il costato, ora la testa, ed ora le mani ed i piedi troppo addolorati, inaspriti dalle gravi offese che mi fanno le creature, e questo è un onore grande che le faccio, dandole Io stesso la medicina per medicare le mie piaghe, ed insieme darle il merito della carità d’avermi medicato”.
(3) Mentre così diceva, vedevo molti anime purganti, le quali nel sentire ciò, tutte meravigliate hanno detto:
(4) “Fortunate voi che ricevete tanti sublimi insegnamenti, che acquistate meriti di medicare un Dio, che sorpassa in merito tutti gli altri meriti, e la vostra gloria sarà distinta dagli altri, quanto il Cielo dalla terra. Oh! se avessimo ricevuto noi tali insegnamenti, che le nostre sofferenze potrebbero servire a medicare un Dio, quante ricchezze di meriti ci acquisteremmo e che ora ne siamo privi”.