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Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

6-144 Dicembre 15, 1905 Gesù volle essere crocifisso ed innalzato in croce, per far che le anime, a seconda che lo vogliano lo trovino.

La Divina Volontà - Libro 6°

6-144 Dicembre 15, 1905 Gesù volle essere crocifisso ed innalzato in croce, per far che le anime, a seconda che lo vogliano lo trovino.
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(1) Continuando il mio solito stato, stavo pensando alla Passione di Gesù benedetto e facendosi vedere crocifisso mi partecipava un poco dei suoi dolori, dicendomi:

(2) “Figlia mia, volli essere crocifisso ed innalzato in croce, per fare che le anime, a seconda che mi vogliano mi trovino. Sicché, uno mi vuole maestro, ché sente la necessità di essere ammaestrato, ed Io mi abbasso ad insegnargli tanto le cose piccole quanto le più alte e sublimi, da farlo il più dotto. Un altro geme nell’abbandono, nell’oblio, vorrebbe trovare un padre, viene ai piedi della mia croce, ed Io mi faccio padre dandogli l’abitazione nelle mie piaghe, per bevanda il mio sangue, per cibo le mie carni, e per eredità il mio stesso regno. Quell’altro è infermo e già mi trova medico, che non solo lo guarisco, ma gli do i rimedi sicuri per non più cadere nelle infermità. Quest’altro è oppresso da calunnie, da disprezzi, ai piedi della mia croce trova il suo difensore, fino a restituirgli le calunnie, i disprezzi, in onori divini; così di tutto il resto sicché, chi mi vuole giudice mi trova giudice, chi amico, chi sposo, chi avvocato, chi sacerdote, tale mi trovano. Perciò volli essere inchiodato mani e piedi, per non oppormi a nulla di ciò che vogliono, per farmi come mi vogliono; ma guai chi vedendo che Io non posso muovermi neppure un dito, ardiscono d’offendermi”.

(1) Mentre ciò diceva, ho detto: “Signore, chi sono quelli che più vi offendono?” E Lui ha soggiunto:

(2) “Quelli che mi danno più da soffrire sono i religiosi, i quali vivendo nella mia Umanità mi tormentano e mi lacerano le mie carni nella mia stessa Umanità; mentre chi vive da fuori della mia Umanità, mi lacera da lontano”.