Scrutatio

Lunedi, 27 maggio 2024 - Sant´Agostino di Canterbury ( Letture di oggi)

6-19 Febbraio 12, 1904 Lamenti dell’anima, Gesù la quieta.

La Divina Volontà - Libro 6°

6-19 Febbraio 12, 1904 Lamenti dell’anima, Gesù la quieta.
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(1) Continuando il solito mio stato più sofferente, è venuto il benedetto Gesù, e da tutte le parti della sua Umanità uscivano tanti rivoletti di luce che si comunicavano in tutte le parti del mio corpo, e da questi rivoli che io ricevevo, uscivano da me altrettanti rivoli che si comunicavano alla Umanità di nostro Signore. In questo mentre, mi sono trovata circondata da una moltitudine di santi, che guardandomi dicevano tra loro: “Se il Signore non concorre con un miracolo, non potrà più vivere, perché gli mancano gli umori vitali, il corso del sangue non è più naturale, quindi, secondo le leggi naturali deve morire”. E pregavano Gesù benedetto che facesse questo miracolo, che io continuassi a vivere, e nostro Signore li ha detto:

(2) “Della comunicazione dei rivoli, come vedete, significa che tutto ciò che essa fa, anche le cose naturali, sono identificate con la mia Umanità, e quando Io fo giungere l’anima a questo punto, tutto ciò che opera l’anima ed il corpo, niente va disperso, tutto rimane in Me; mentre se l’anima non è giunta ad identificarsi in tutto con la mia Umanità, molte opere che fa vanno disperse. Ed avendola fatto giungere a questo punto, perché non posso Io portarla?”

(3) Ora, mentre ciò dicevano, tra me dicevo: “Pare che tutti mi vanno contro, l’ubbidienza non vuole che io muoia, questi stanno a pregare il Signore che non mi portasse, che cosa vogliono da me? Io non so ché quasi per forza vogliono che stia su questa terra, lontana dal mio sommo bene”. E tutta m’affliggevo. Mentre ciò pensavo Gesù mi ha detto:

(4) “Figlia mia cara, non volerti affliggere, le cose del mondo vanno tristissime e sempre più peggioreranno, se giunge il punto che debbo dar libero sfogo alla mia giustizia ti porterò, ed allora non ascolterò più nessuno”.