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Lunedi, 27 maggio 2024 - Sant´Agostino di Canterbury ( Letture di oggi)

6-13 Dicembre 22, 1903 La croce forma la incarnazione di Gesù nel seno delle anime, e l’incarnazione dell’anima in Dio.

La Divina Volontà - Libro 6°

6-13 Dicembre 22, 1903 La croce forma la incarnazione di Gesù nel seno delle anime, e l’incarnazione dell’anima in Dio.
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(1) Trovandomi nel solito mio stato, è venuto il mio adorabile Gesù crocifisso, ed avendomi partecipato le sue pene, mentre io soffrivo mi ha detto:

(2) “Figlia mia, nella Creazione Io diedi all’anima la mia immagine, nell’incarnazione diedi la mia Divinità, divinizzando l’umanità. E siccome nell’atto stesso che s’incarnò la Divinità nell’umanità, in quel medesimo istante s’incarnò nella croce, sicché da che fui concepito, concepii unito con la croce, sicché si può dire che siccome la croce fu unita con Me nell’incarnazione che feci nel seno di mia Madre, così la croce forma altrettante mie incarnazioni nel seno delle anime; e siccome forma la mia nelle anime, così la croce è l’incarnazione dell’anima in Dio, distruggendole tutto ciò che dà di natura, e riempiendosi tanto della Divinità, da formare una specie d’incarnazione: Dio nell’anima e l’anima in Dio”.

(3) Io sono restata come incantata nel sentire che la croce è l’incarnazione dell’anima in Dio, e Lui ha ripetuto:

(4) “Non dico unione, ma incarnazione, perché la croce s’intromette tanto nella natura, da far diventare la stessa natura dolore, e dove c’è il dolore là vi è Dio, senza poter stare separato Dio e il dolore; e la croce formando questa specie d’incarnazione, rende l’unione più stabile, e quasi difficile la separazione di Dio con l’anima, com’è difficile separare il dolore dalla natura. Mentre con l’unione, facilmente può avvenire la separazione. S’intende sempre che non sono incarnazione, ma similitudine d’incarnazione”.

(5) Detto ciò è scomparso, ma dopo poco è ritornato nell’atto della sua Passione quando fu coperto d’obbrobri, d’ignominie, di sputi, ed io gli ho detto: “Signore, insegnatemi che cosa potrei fare per allontanare da Voi questi obbrobri e restituirvi gli onori, le lodi e adorazioni”.

(6) E Lui ha detto: “Figlia mia, intorno al mio trono c’è un vuoto, e questo vuoto dev’essere riempito dalla gloria che mi deve la Creazione; onde, chi mi vede disprezzato dalle altre creature e mi onora, non solo per sé, ma per gli altri, mi fa rinascere gli onori in questo vuoto; quando non mi vede amato e mi ama, mi fa rinascere l’amore; quando vede che riempio le creature di benefizi e non mi sono grate e neppure mi ringraziano, ed essa mi è grata come se fossero fatti ad essa i benefizi e mi ringrazia, mi fa rinascere in questo vuoto il fiore della gratitudine e del ringraziamento, e così di tutto il resto che mi deve la Creazione e che con ingratitudine nera mi nega. Ora, essendo tutto questo un trabocco della carità dell’anima, che non solo mi rende quello che mi deve per sé, e quello che trabocca da sé me lo fa per altri, essendo frutto della carità questa gloria, questi fiori che mi manda in questo vuoto intorno al mio trono, ne ricevono una tinta più bella e a Me gradita”.