Scrutatio

Lunedi, 27 maggio 2024 - Sant´Agostino di Canterbury ( Letture di oggi)

4-157 Dicembre 4, 1902 Gesù manifesta le ragioni del suo operare.

La Divina Volontà - Libro 4°

4-157 Dicembre 4, 1902 Gesù manifesta le ragioni del suo operare.
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(1) Stavo nella mia mente pensando a questa ubbidienza dicendo: “Quelli hanno ragione di così comandarmi; poi non è qualche gran che, che il Signore mi faccia ubbidire nel modo da loro voluto. Oltre di che, quelli dicono: O ti facesse ubbidire, oppure dicesse la ragione perché vuole che venga il sacerdote a farti riavere da quello stato”. Mentre ciò pensavo, il mio adorabile Gesù si è mosso nel mio interno dicendomi:

(2) “Figlia mia, Io volevo che da loro stessi avessero trovato la ragione del mio operare, perché nella mia vita da che nacqui finché morii, essendo racchiuso la vita di tutta la Chiesa, il tutto si trova, le questioni più difficili confrontate a qualche passo che può uniformarsi alla mia vita, si risolvono; le cose più imbrogliate si sciolgono, e quelle più oscure ed ottuse che la mente umana quasi si perde in quella oscurità, vi ritrova la luce più chiara e risplendente. Questo significa che non hanno per regola del loro operare la mia vita, altrimenti avrebbero trovato la ragione. Ma giacché non hanno trovato loro la ragione, è necessario che Io parli e la manifesti”.

(3) Dopo ciò si è alzato e con impero ha detto, tanto, che io temevo:

(4) “Che significa quell’ostende te sacerdoti?”

(5) Poi facendosi un po’ più dolce ha soggiunto:

(6) “La mia potenza si estendeva da per ogni dove, e da qualunque luogo mi trovavo potevo operare i più strepitosi miracoli, eppure, quasi tutti i miracoli vi volli assistere personalmente, come nel risuscitare Lazzaro, vi andai, li feci togliere la lapide, quindi sciogliere e poi con l’impero della mia voce lo richiamai a vita. Nel risuscitare la fanciulla, la presi per mano con la mia destra, richiamandola a vita, e tante altre cose che stanno registrate nel Vangelo, che a tutti sono note, vi volli assistervi con la mia presenza. Ciò insegna che, essendo racchiusa la vita futura della Chiesa nella mia, il modo come deve comportarsi il sacerdote nel suo operare. E queste sono cose che appartengono a te, ma in modo generale, il tuo punto proprio lo troveranno sul calvario. Io, sacerdote e vittima ed innalzato sul legno della croce, vi volli un sacerdote che mi assistesse in quello stato di vittima, quale fu san Giovanni, che mi rappresentava la Chiesa nascente; in lui Io vedevo tutti: Papi, vescovi, sacerdoti, e tutti i fedeli insieme, ed egli, mentre mi assisteva, m’offriva qual vittima per la gloria del Padre e per il buon esito della Chiesa nascente. Questo non successe a caso, che un sacerdote mi assistesse in quello stato di vittima, ma tutto fu profondo mistero predestinato fino ab eterno nella mente divina, significando che scegliendo un’anima vittima per i gravi bisogni che nella Chiesa si trovano, un sacerdote Me la offre, Me l’assista, l’aiuta, l’incoraggia al patire; se queste cose si comprendono è bene, loro stessi ne riceveranno il frutto dell’opera che prestano, come san Giovanni, quanti beni non si ebbe per avermi assistito sul monte calvario? Se poi no, non fanno altro che mettere la mia opera in continui contrasti, distogliendomi i miei più belli disegni.

(7) Oltre di ciò la mia sapienza è infinita, e nel mandare qualche croce all’anima per santificarsi, non ne prende una, ma cinque, dieci, quanto a Me piace, acciocché non una sola, ma tutti questi insieme si santificassero. Come sul calvario, non fui Io solo, oltre ad avere un sacerdote, mi ebbi una Madre, mi ebbi gli amici ed anche i nemici, che nel vedere il prodigio della mia pazienza, molti mi credettero per Dio qual’ero e si convertirono; se Io fossi stato solo, avrebbero ricevuto questi grandi beni? Certo che no”.

(8) Ma chi può dire tutto ciò che mi ha detto, e spiegare i più minuti significati? L’ho detto al meglio che ho potuto, come nella mia rozzezza ho saputo dire, il resto spero che lo faccia il Signore, illuminandoli a farli comprendere ciò che io non ho saputo bene manifestare.