Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

30-5 Dicembre 6, 1931 Bene della prolissità del tempo. Come Dio conta le ore ed i minuti per riempirli di grazie. Chi fa la Divina Volontà rompe il velo che nasconde il suo Creatore. Bagno di luce che dà la Divina Volontà.

La Divina Volontà - Libro 30°

30-5 Dicembre 6, 1931 Bene della prolissità del tempo. Come Dio conta le ore ed i minuti per riempirli di grazie. Chi fa la Divina Volontà rompe il velo che nasconde il suo Creatore. Bagno di luce che dà la Divina Volontà.
font righe continue visite 191

(1) Mi sentivo oppressa per le privazioni del mio dolce Gesù e come stanca del mio lungo esilio, e pensavo tra me: “Non l’avrei mai creduto, una vita sì lunga. Oh! se fosse stata più breve, come a tante altre, non ne avrei passato tanto, ma Fiat!, Fiat!” Mi sentivo che la mia mente voleva spropositare, perciò ho pregato Gesù che mi aiutasse e gli ho giurato che voglio fare sempre la sua Volontà adorabile. Ed il Sovrano Gesù, snebbiandomi le tenebre che mi circondavano, ha fatto la sua visitina all’anima mia e mi ha detto con tenerezza indicibile:

(2) “Figlia buona, coraggio, siccome il tuo Gesù ti vuol più dare e più ricevere da te, permetto la prolissità del tempo. Non c’è paragone che regge tra chi mi ha dato prove per pochi anni, e chi per lunghi anni. Un tempo prolungato dice sempre di più: Più circostanze, più occasione, più prove, più pene, e mantenersi fedele, costante, paziente in tante circostanze e non per poco, ma per lungo tempo, oh! quante cose dice di più. Tu devi sapere che ogni ora di vita sotto l’impero della mia Divina Volontà, sono nuove vite divine che si ricevono, nuove grazie, nuove bellezze, nuove ascendenze presso Dio, corrispondente a nuova gloria, da Noi si misura il tempo, ciò che diamo ed aspettiamo il contraccambio dell’atto della creatura per dare di nuovo, ed alla creatura ci vuole il tempo per digerire ciò che abbiamo dato, e quindi farle fare un altro passo verso di Noi, se nulla aggiunge a ciò che abbiamo dato, Noi non diamo subito, ma aspettiamo l’atto suo per dare di nuovo. Onde non vi è cosa più grande, più importante, più accetta avanti a Noi, d’una vita prolissa, santamente vissuta, già ogni ora è una prova di più d’amore, di fedeltà, di sacrificio che ci ha dato, e Noi contiamo anche i minuti, affinché nessuno di essi non siano riempiti di grazie e dei nostri carismi divini. Ad una vita breve, poche ore possiamo contare, ed un gran che non le possiamo dare, perciò lasciami fare e voglio che restia contenta di quello che Io faccio, e se vuoi essere contenta, pensa che ogni ora della tua vita e un pegno d’amore che mi dai, il quale servirà ad impegnarmi ad amarti di più, non ne sei tu contenta? ”

(3) Dopo di ciò stavo seguendo i miei atti nella Divina Volontà e sentivo sopra di me l’impero, la sua immensità che tutta mi travolgeva dentro, ed il mio amato Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia diletta della mia Volontà, il vivere in Essa significa riconoscere la sua Paternità, e sentendosi figlia vuol stare stretta, avvinta sulle ginocchia del Padre suo, e vivere in casa sua, e con diritto, perché si riconosce suo parto che con tanto amore lo ha generato e dato alla luce, e guarda tutte le altre cose come estranee, e senza il dolce vincolo, né di Paternità, né di figliolanza. Quindi vede con chiarezza che uscendo dalla casa del Padre suo, sarà una figlia smarrita, che non avrà neppure un nido dove poter formare la sua abitazione; ecco perciò, chi fa e vive nel mio Voler Divino rompe i veli della nostra potenza e trova che il suo Creatore potentemente l’ama e tira con la sua potenza la sua creatura a farsi potentemente amare, squarciando il velo trova il sacrario della potenza divina e non più teme, perché se è potente, è potente per amarla e per farsi amare, ed amando con amore potente, si fa ardita e rompe il velo della sapienza divina, della bontà, della misericordia, dell’amore e della giustizia, e trova come tanti sacrari divini che sapientemente l’amano, e con una bontà tenerissima ed eccessiva, unita a misericordia inaudita l’amano, trova l’amore rigurgitante che immensamente l’ama, ed essendo l’Essere Divino ordine, l’ama con giustizia, e la creatura passando da un sacrario all’altro, non fuori ma dentro di questi veli, sente i riflessi del suo Creatore e lo ama sapientemente, con bontà e tenerezza, unite a misericordia, che non avendo bisogno il suo Dio, la rivolge a bene di tutte le generazioni, e sentendosi l’amore che le rigurgita nel seno, oh! come vorrebbe sciogliersi in amore per amarlo, ma la giustizia conservandola le dà l’amore giusto per quanto a creatura è possibile e la conferma in vita. Figlia mia, quante cose nascondono questi veli delle nostre qualità divine, ma a nessuno è dato di rompere questi nostri veli, se non a chi fa e vive nel nostro Volere, essa sola è la fortunata creatura che non vede il suo Dio velato, ma come Egli è in Sé stesso; e siccome non siamo riconosciuto, quali siamo in Noi stessi, del nostro Essere Supremo hanno idee così basse e forse anche storte, e questo è perché non avendo in loro la nostra Volontà, non sentono in sé stessi la vita di Colui che l’ha creato, toccano i nostri veli, ma non ciò che c’è dentro, e perciò sentono la nostra potenza come opprimente, la nostra luce eclissante come in atto di allontanarli da Noi e metterli a distanza, sentono la nostra santità velata che le fa vergogna e sfiduciati vivono immersi nelle loro passioni, ma la colpa è tutta da loro, perché c’è una sentenza detta da Noi nel paradiso terrestre: Qui non si entra, questo è luogo solo per chi fa e vive nella nostra Volontà, e quindi le prime creature furono messi fuori, mettendo un angelo a guardia, affinché l’impedisse l’entrata. La nostra Volontà è paradiso terrestre in terra, e celeste in cielo delle creature, e si può dire che un angelo è messo a guardia di Essa. A chi non la vuol fare, e non vuol vivere nelle sue braccia e far vita comune nella sua abitazione, sarebbe un intruso se ciò farebbe, ma non lo può fare nemmeno, perché i nostri veli si fanno tanto fitte che non troverebbe la via per entrarci. E come un angelo le vieta l’ingresso, così un altro angelo guida e dà la mano a chi vuol vivere di nostra Volontà. Perciò contentati di morire le mille volte anziché non fare la nostra Volontà. tu devi sapere che Essa è tutt’occhio sopra la felice creatura che vuol vivere di Essa, e come fa i suoi atti, così le fa il suo bagno di luce divina; questo bagno la rinfresca e le fa sentire i refrigeri divini, e siccome la luce come si forma, così produce in natura sua, dentro dei suoi veli di luce, fecondità, dolcezza, gusti, colori, sicché mentre apparentemente pare solo luce, dentro nasconde tante belle ricchezze ed innumerevoli qualità che nessuno altro elemento può dirsi simile ad essa, anzi, è dalla luce che implorano la fecondità ed il bene che ciascuno elemento deve fare nell’ordine in cui è stato messo da Dio. La luce si può chiamare l’anima delle cose create, simbolo della nostra luce increata del nostro Fiat Divino che anima tutto. Onde con questo bagno di luce divina, mentre sta per fare i suoi atti in Essa, l’anima si sente raddolcire, imbalsamare, fortificare, purificare ed investire dalla bella iride dei colori divini che rendono l’anima tant’aggraziata, speciosa e bella, che Dio stesso si sente rapire d’una beltà sì rara. Questo bagno di luce è come il preparativo per poter varcare le soglie e rompere il velo che nasconde il nostro Essere Divino alle umane creature. Molto più, ch’è nostro interesse, che chi viva nel nostro Volere ci somiglia, e non faccia alcun che, che sia indegna della nostra Maestà tre volte Santa. Perciò pensaci che un bagno di luce ti dà la mia Volontà ogni qual volta ti disponga a fare i tuoi atti nella sua luce interminabile, affinché sia attenta a riceverlo”.