Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

3-79 Giugno 7, 1900 Gesù le consegna le chiavi della giustizia ed una luce per svelarla.

La Divina Volontà - Libro 3°

3-79 Giugno 7, 1900 Gesù le consegna le chiavi della giustizia ed una luce per svelarla.
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(1) Siccome mi trovavo in qualche modo sofferente, mi pareva che quelle sofferenze erano una dolce catena che tiravano al mio buono Gesù a farlo venire quasi continuo, e mi pareva che quelle pene chiamavano Gesù a farlo versare in me altre amarezze. Onde, nel venire, or mi sosteneva nelle sue braccia per darmi forza, ed ora versava di nuovo. Io però di tanto in tanto gli dicevo: “Signore, adesso sento in me parte delle vostre pene, vi prego di contentarmi, come vi dissi ieri di darmi almeno la metà di ciò che serve ad alimento dell’uomo”.

(2) E Lui: “Figlia mia, per contentarti ti consegno le chiavi della giustizia e la conoscenza di quanto è necessario assolutamente di punire l’uomo, e con ciò farai quello che ti piace, non ne sei tu contenta?”

(3) Nel sentire dirmi ciò mi consolai e dicevo nel mio interno: “Se starà a me, non castigherò affatto nessuno”. Ma quanto restai disingannata quando il benedetto Gesù mi diede una chiave, e mi mise in mezzo ad una luce, che guardando da mezzo quella luce scorgevo tutti gli attributi di Dio, come pure quello della giustizia. Oh! come è tutto ordinato in Dio! E se la giustizia punisce, è ordine; e se non punisse, non starebbe in ordine cogli altri attributi. Onde mi vedevo misero verme in mezzo a quella luce, che se volessi impedire il corso alla giustizia, guasterei l’ordine, ed andrei contro degli uomini stessi, perché comprendevo che la stessa giustizia è amore purissimo verso di loro. Onde mi sono trovata tutta confusa e imbarazzata, perciò per sbarazzarmi, ho detto a Nostro Signore: “Con questa luce di cui mi avete circondato, capisco le cose diversamente, e se lascereste fare a me, farei peggio che Voi, perciò non accetto questa conoscenza e vi rinunzio le chiavi della giustizia; quello che accetto e voglio è che facciate soffrire me e che risparmiate le gente; del resto non voglio saperne niente”.

(4) E Gesù, sorridendo al mio dire mi ha detto:

(5) “Come subito vuoi sbarazzarti, non volendo conoscere nessuna ragione e volendomi fare più forte violenza te ne vuoi uscire con due parole: Fasciate soffrire a me e risparmiate loro!”

(6) Ed io: “Signore, non è che non voglio sapere ragione, ma è perché non è uffizio mio, ma vostro. Il mio uffizio è quello d’essere vittima, perciò Voi fate il vostro uffizio ed io faccio il mio, non è vero mio caro Gesù?”

(7) E Lui, mostrando come un’approvazione, mi è scomparso.