28-33 Novembre 30,1930 Causa perché Dio non è conosciuto ed amato: perché pensano ch’è il Dio lontano dalle creature, mentre è l’inseparabile. Come la Divina Volontà attira l’anima, ed essa attira in sé il Fiat Divino.
La Divina Volontà - Libro 28°

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(1) Stavo facendo il mio giro nella Creazione per seguire gli atti che fa il Fiat Divino nelle cose create, e giunta nell’Eden, mi è sembrato che il mio amabile Gesù mi aspettasse per potermi comunicare l’amore, la bontà, la santità, la potenza e tutto ciò che fece nel crearlo, riversandosi tutto nell’uomo fino a riempirlo tutto di Sé e delle sue qualità divine, ma tanto, fino a traboccarne fuori, dandogli il compito, come il più alto onore dell’uomo, di servirsene del suo Amore, Bontà, Santità e Potenza sua per svolgere la sua vita negli stessi beni di Colui che lo aveva creato. Io mi sentivo come inzuppata dalle qualità divine, ed il mio dolce Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, l’uomo fu creato per essere inseparabile da Dio, e se non è conosciuto e amato, è appunto perché si pensa che Dio è l’Essere lontano dall’uomo, come se non avessimo che fare né lui con Noi, né Dio con lui; il crederlo lontano fa sperdere Dio da l’uomo, e tutto ciò che ebbi nel crearlo, le nostre stesse qualità divine restano affievolite, soffocate, e per molti come se non avessero vita. Mentre la nostra Divinità non è lontana, ma vicina, anzi dentro dell’uomo ed in tutti gli atti suoi siamo attori e spettatori, perciò il nostro dolore è grande nel vedere che le creature ci tengono e credono che siamo lontani da loro, e quindi né ci conoscono né ci amano. Il pensarci lontani è il ferro micidiale che uccide l’amore della creatura verso il Creatore, la lontananza spezza qualunque amicizia. Chi mai può pensare ad amare, a conoscere e a sperare da un’essere lontano? Nessuno, e Noi siamo costretti a ripetere: “Siamo con loro, dentro di loro, e pare non ci conoscono, e mentre il loro amore, la loro volontà, col non amarci sono lontani da Noi, dicono che Noi siamo lontani da loro”. Ecco perciò la causa di taluni che hanno letto le mie intimità con te, hanno giunto fino a dubitarne, è proprio questo, perché pensano che sono il Dio lontano, e come lontani, non potevano svolgersi tante intimità tra Me e te. Ora figlia mia, vuoi sapere chi fa sentire Dio vivo nel cuore della creatura? La mia Volontà regnante in essa, perché non dando vita all’umano volere, il mio Fiat fa sentire al vivo il suo Amore, la sua Potenza, Bontà e Santità sua, che corrono in tutti gli atti della creatura, per questa non esiste il Dio lontano, ma Dio vicino e Vita primaria della sua vita e di tutti gli atti suoi. Dunque il vivere nella mia Divina Volontà mantiene il vigore a tutti i beni che demmo all’uomo nel crearlo, e ne fa di lui il trono di Dio e la sua gloria, dove domina e regna”.
(3) Dopo ciò continuavo a seguire tutto ciò che di ammirabile e sublime il Fiat Divino ha fatto nella Creazione e dicevo tra me: “Voglio entrare nel sole per trovare la Divina Volontà operante nella sua luce per dargli tutto il bello, il puro, il santo, la potenza che può tenere una volontà umana operante nella sua luce; voglio entrare nell’azzurro cielo per abbracciarlo e dargli la mia volontà operante nella vastità dei cieli, nella molteplicità delle stelle, per dargli la gloria, l’amore d’un cielo, e tanti atti profondi di adorazione per quante sono le stelle”. E così seguivo tutte le cose create, ma mentre ciò facevo, il pensiero mi ha detto: “Le cose create non hanno ragione, esse sono veli che nascondono quel Fiat, e che con la sua ragione divina, più che se avessero ragione, con la sua Potenza li domina, mantiene il perfetto equilibrio e si adora, si ama, si glorifica da Sé stesso”. Ma mentre ciò pensavo, il mio amato Gesù, facendosi vedere mi ha stretto fra le sue braccia, e tutto tenerezza mi ha detto:
(4) “Mia piccola figlia del mio Volere Divino, la mia Volontà è una, e sebbene tiene la virtù bilocatrice, si biloca in ogni istante, in ogni cosa, in ogni atto, in modo che tutti la possono tenere come atto e vita propria, ma però non perde mai la sua unità, è sempre una, e con la sua Forza unica mantiene dov’Essa regna, l’unione, l’armonia, l’ordine, la comunicazione, l’inseparabilità, e tiene tutto in Sé racchiuso dentro d’un solo atto, l’atto è uno, la mia Volontà è una, ma vi si distende ovunque, senza lasciare neppure un’atomo delle cose create senza la sua Vita operante e vivificante. Ah! sì, sono propri veli che la nascondono, Essa si vela di luce e stendendosi nel sole, con la sua luce va plasmando le creature, le abbraccia, le bacia, le riscalda, le ama; si stende nel cielo, e si fa tutt’occhio per quante stelle vi sono, per guardarle, ed il mite scintillio di esse sono voci silenziose, come se zitte zitte, chiama le creature alla patria celeste; si riversa nell’aria, e riempiendola tutta si fa respiro di esse, e soffiandole si fa respirare e le dà la vita. In tutte le cose create corre verso le creature per darle tanti effetti distinti, per porgerle il suo amore, la vita, la conservazione, ma uno è l’atto, una è la Volontà che riempie Cielo e terra.
(5) Ora figlia mia, chi fa la mia Volontà e vive in Essa, quando fa i suoi atti, attira in sé tutti gli atti del mio Fiat che ha fatto e che continua a fare, ed Essa attira la creatura ed il suo atto nell’atto suo, sicché in virtù della sua unica Volontà, l’attira nel cielo, nel sole, nell’aria, in tutto, e allora sai che succede? Che non più una sola Ragione e Volontà Divina riempiono cielo e terra, ma un’altra ragione e volontà umana che sperdendosi nella Ragione e Volontà Divina, si può dire che essa resta come il velo delle cose create, ma velo che tiene ragione e volontà, ma sacrificata ed immedesimata nella Ragione e Volontà Divina, e allora succede che non è più solo ad amarsi, onorarsi e glorificarsi il mio Fiat nelle cose create, ma un’altra volontà umana che l’ama, l’adora, la glorifica, da cielo, da sole, da aria, insomma dovunque si trova ed in ciascuna cosa distinta dove Essa regna. Sicché come la mia Volontà Divina attira in Sé la volontà umana e nei suoi atti per farsi amare, adorare, e glorificare col suo stesso Amore, adorazione e gloria, così la creatura che non vuol vivere che di mia Volontà, attira in sé tutti gli atti fatti da Essa, e si fa amare, santificare, come sa amare e santificare una Divina Volontà, la quale stende il suo Cielo, forma il suo Sole, insomma continua la sua arte divina, come la incominciò e sta continuando nella Creazione. Vedi dunque che significa fare la mia Divina Volontà? E non farla significa perdere il suo Cielo, il suo Sole, la sua aria, i suoi mari di grazia, la sua arte divina. Quindi sempre in Essa voglio trovare la figlia della mia Divina Volontà”.