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Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

28-23 Agosto 24, 1930 Come la Divina Volontà prende tutte le forme per darsi alla creatura. La creazione dell’uomo, insediamento del centro dell’Amore e del Fiat Divino.

La Divina Volontà - Libro 28°

28-23 Agosto 24, 1930 Come la Divina Volontà prende tutte le forme per darsi alla creatura. La creazione dell’uomo, insediamento del centro dell’Amore e del Fiat Divino.
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(1) Il mio abbandono nel Voler Divino continua, mi sento che la sua Potenza invincibile mi assorbe a Sé, ed in tanti modi che non posso fare a meno di seguire gli atti suoi. Ora, mentre seguivo gli atti della Divina Volontà fatti nella Creazione, il mio amabile Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia è tanto l’amore del mio Fiat Divino verso le creature, che prende tutte le forme per darsi alla creatura: Prende forma di cielo per rimanervi esteso sul suo capo, e col rimanervi perennemente disteso lo abbraccia da tutti i lati, lo guida, lo protegge, lo difende, senza mai ritirarsi, rimanendo sempre cielo, per formare il suo cielo nel cuore della creatura; prende forma di stelle e dolcemente fa scendere il suo mite scintillio sulla creatura per carezzarla col suo bacio di luce e dolcemente insinuarsi, perché forme le stelle delle più belle virtù nel cielo dell’anima sua; prende forma di sole per irradiarla di luce e col suo calore vibrante scendere nel fondo dell’anima e con la forza della sua luce e calore forma le tinte dei più bei colori per formare il Sole del suo Fiat nella creatura; prende la forma di vento per purificarla, e col suo impero, soffiando, mantiene accesa la Vita Divina, e come soffia così la fa crescere nel cuore della creatura. La mia Divina Volontà si abbassa a tutto, ed è tanto il suo amore, che di tutto ciò che può servire alla creatura si costituisce vita, e giunge a prendere forma di aria per farsi respirare, di cibo per alimentarla, di acqua per dissetarla, insomma, non vi è cosa che la creatura si serva che il mio Volere non corra insieme per darsi incessantemente alla creatura, ma come mi corrisponda ai tanti molteplici modi che il mio Fiat prende per assediare la creatura, alle tante forme amorose, affinché se non la riconosce in un modo la riconosce nell’altro; se non le fa breccia una forma, le fa breccia l’altra, per ricevere almeno uno sguardo, un sorriso di compiacimento, un invito per farla scendere nell’anima sua a regnare, un grazie di riconoscenza alle tante sue follie d’amore? Ahi! quante volte la mia Divina Volontà resta che la creatura non le fa nessuna attenzione, qual dolore, come ne resta trafitta, ma con tutto ciò non si arresta, continua incessantemente e con la sua fermezza tutta divina a far scorrere la sua Vita Divina in tutte le cose create per porgere sotto il velo di esse, la sua Vita a tutti, aspettando con pazienza invincibile chi la deve riconoscere e ricevere per formare la sua Vita dentro delle apparenze e forma umana, e così regnare completamente in tutte le cose da Noi create”.

(3) Dopo ciò seguivo la Divina Volontà negli atti della Creazione, e giunta nell’Eden dove fu creato l’uomo, il mio sempre amabile Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, la creazione dell’uomo fu il centro dove il nostro Fiat ed il nostro Amore si insediò per tenervi la sua sede perenne. Il nostro Essere Divino teneva tutto dentro di Noi, il centro di nostro Amore e lo svolgimento della Vita del nostro Volere; col creare l’uomo volle formare il secondo centro del nostro Amore, per fare che il nostro Fiat potesse svolgere le vite umane col suo impero e dominio, come faceva nel nostro Essere Supremo. Perciò tu devi sapere che nel creare Adamo tutte le creature venivano create in lui, tutte ci furono presenti, nessuna ci sfuggì, amavamo come lui, ed in lui tutte le creature. E quando con tanto amore formavamo la sua umanità, plasmandola e maneggiandola con le nostre mani creatrici, formando le ossa, stendendo i nervi, coprendoli di carne, formando tutte le armonie della vita umana, in Adamo venivano plasmate, maneggiate tutte le creature, in tutte formavamo le ossa, stendevamo i nervi e coprendole di carne lasciavamo il tocco delle nostre mani creatrici, l’impronta del nostro Amore, la virtù vivificatrice del nostro Volere, ed infondendole l’anima con la potenza del nostro alito onnipotente, venivano formate le anime in tutti i corpi con la stessa potenza in cui veniva formata l’anima in Adamo. Vedi dunque che ogni creatura è una nuova creazione, come se fossimo creato il nuovo Adamo, perché in ciascuna di esse vogliamo rinnovare il gran prodigio della creazione, l’insediamento del centro del nostro Amore, lo svolgimento della Vita del nostro Fiat. Fu tanto l’eccesso del nostro Amore nel creare l’uomo, che fino a tanto che verrà l’ultima creatura sulla terra staremo in continuo atto di creazione, per dare a ciascuno ciò che fu dato al primo uomo creato, il nostro Amore rigurgitante, il tocco delle nostre mani creatrici per la formazione di ciascuna di esse. Perciò figlia mia, ti raccomando che sappia riconoscere e conservare in te l’insediamento del nostro Amore e la Vita operante del nostro Fiat, e sentirai i prodigi della continua creazione ed il nostro Amore rigurgitante, che affogandoti d’amore non sentirai che Amore e Volontà mia”.