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Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

28-12 Maggio 10, 1930 Come tutte le cose create sono felici perché create da una Volontà Divina. Come Iddio amò l’uomo con amore perfetto e gli donò amore, santità e bellezza completa.

La Divina Volontà - Libro 28°

28-12 Maggio 10, 1930 Come tutte le cose create sono felici perché create da una Volontà Divina. Come Iddio amò l’uomo con amore perfetto e gli donò amore, santità e bellezza completa.
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(1) La piccola anima mia continua il suo corso nelle opere che creò la Divina Volontà, e mentre guardavo la Creazione per unirmi agli omaggi che danno al mio Creatore, vedevo che tutto era felicità in esse; il cielo, felice nella sua estensione estendibile a tutti punti, pare che la sua estensione dice pienezza di felicità, e tutte le sue stelle sono gradi di felicità che il cielo possiede, che elevandosi verso il suo Creatore lo glorifica con la felicità della sua estensione e con tanti gradi di stelle che possiede. Il sole è felice nella sua luce, nella fecondità del suo calore, nella bellezza dei suoi svariati colori, nella dolcezza e distinti gusti che possiede, oh! com’è felice, come si eleva a Colui che l’ha creato per portargli la gloria, gli omaggi di tanta felicità che possiede. Ma mentre la mia mente si perdeva nelle tante felicità che possiede la Creazione, il mio dolce Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tutte le cose create sono felici, felici perché create da una Volontà Divina ch’è per Sé stessa eternamente felice, felici per l’ufficio che occupano, felici nello spazio in cui si trovano, felici perché glorificano il loro Creatore; nessuna cosa creata da Noi è stata creata infelice, perciò tutti posseggono la pienezza della felicità.

(3) Ora, se tanta felicità versammo in tutta la Creazione, nel creare l’uomo non solo lo creammo doppiamente felice, dandole la vena della felicità nella mente, nello sguardo, nella parola, nel palpito, nel moto, nel passo, ma gli damo in suo potere la stessa felicità moltiplicandola in ogni atto buono, parola, passo ed il resto che avrebbe fatto, non ci furono limiti di felicità per lui come nelle cose create, all’uomo gli fu data virtù di crescere sempre più nella felicità, ma ciò se si facesse dominare dalla mia Divina Volontà; senza di Essa non può regnare la felicità. Oh! se le cose create potessero uscire dal nostro Fiat, perderebbero all’istante la felicità e si cambierebbero in opere le più infelici. Perciò se vuoi essere felice lasciati dominare dal mio Voler Divino, perché Lui solo tiene virtù di dare la felicità alla creatura e di cambiare nel nettare più dolce le cose più amare. Figlia mia, tu devi sapere che Noi amammo con amore perfetto la creatura, e perciò nel crearla mettevamo in lei felicità completa, amore, santità e bellezza completa, affinché la creatura potesse mettersi a gara con Noi e contraccambiarci con felicità, amore e santità completa, in modo da poterci dilettare tanto in lei, da poter dire: “Com’è bella l’opera da Noi creata”. E per essere sicuri che i nostri doni non soffrissero detrimento nella creatura, l’affidammo alla nostra Divina Volontà, affinché gli servisse di vita per custodire in lei la nostra felicità, il nostro amore, santità e bellezza nostra, facendole sempre crescere. Perciò tutto il bene dell’uomo c’era legato alla nostra Divina Volontà; respinta Questa tutti i beni finiscono, né c’è sventura più grande di quella di non farsi dominare dalla mia Divina Volontà, perché Essa sola è la conservatrice ed il richiamo dei beni nostri nella creatura”.