Scrutatio

Lunedi, 27 maggio 2024 - Sant´Agostino di Canterbury ( Letture di oggi)

27-26 Gennaio 2, 1930 Diversità di atti e di effetti del Fiat Divino. Quanti beni può produrre un’atto di Esso. Esempio del Sole.

La Divina Volontà - Libro 27°

27-26 Gennaio 2, 1930 Diversità di atti e di effetti del Fiat Divino. Quanti beni può produrre un’atto di Esso. Esempio del Sole.
font righe continue visite 120

(1) Il mio abbandono nel Fiat continua, e seguendo il mio giro nelle opere sue, mi sentivo tutta circondata da esse e ciascuna aspettava che io li riconoscesse come opere del mio Creatore per vincolarci insieme con vincoli inseparabili; mi pareva che la Divina Volontà con la sua luce scorresse in tutta la Creazione, come scorre il nostro sangue nel corpo, così scorreva pure in tutti gli atti, parole, passi, pene e lacrime di Gesù, ed io andavo in cerca di tutto come cose mie, per amarle e riconoscerle come cose che mi appartengono. Ma mentre ciò facevo, il mio dolce Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, chi vive nella mia Divina Volontà, sta in comunicazione con tutte le cose da Noi create, perché Essa è di tutti e appartiene a tutti; essendo una la Volontà che domina e opera, tutte le cose le sono come membra al corpo, di cui il Capo è Dio, che tiene tale vincolo da tutte le cose, ché scorre il nostro Divin Volere come atto primo di vita, che le sono inseparabili. Solo la volontà umana, se vuole operare da sola senza l’unione della nostra, può spezzare questa bella unione, questo vincolo d’inseparabilità tra Dio, tra la cose create e tra le creature, perciò la mia Divina Volontà è la portatrice di tutti gli atti nostri fatti nella Creazione e nella Redenzione alla creatura, è la rivelatrice dei nostri segreti; essendo una la Volontà nostra con la creatura che vive in Essa, come può nascondersi? Ed Io figlia mia, come mi sentirei male se non ti mettessi a giorno delle mie lacrime, delle pene più intime e di ciò che Io feci stando sulla terra, e nel mio dolore direi: “Neppure la piccola figlia del mio Volere conosce tutto ciò che ho fatto e patito per averne il ricambio, anche del suo piccolo ripetuto ti amo e farle il dono di ciò che a Me appartiene”. Quindi, ogni cosa che tu conosci di Me e ami come tua, Io te ne faccio un dono, e facendo festa dico: “Tengo sempre da dare alla figlia mia, ed essa tiene sempre da ricevere, perciò staremo sempre insieme, perché occupati nello scambio che facciamo, Io nel dare ed essa nel ricevere”.

(3) Dopo di ciò seguivo il mio giro in tutti gli atti buoni fatti dal principio della Creazione da tutte le creature, non escluso il mio primo padre Adamo, per offerirli per ottenere il regno della Divina Volontà sulla terra; ed il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(4) “Figlia mia, non vi è cosa di buono che non esce dalla mia Divina Volontà, ma però c’è diversità tra atti ed effetti di Essa. La Creazione fu un’atto del mio Fiat, ed oh! quante cose belle non uscirono, cieli, soli, stelle, aria che doveva servire per la vita naturale della creatura; mare, vento, tutto fu pienezza e molteplicità di opere, perché un’atto di mia Divina Volontà è capace di riempire tutto e di far tutto. La creazione dell’uomo fu un’atto di Essa, e che cosa non racchiuse nella piccola circonferenza dell’uomo? Intelligenza, occhi, udito, bocca, parola, cuore e fin la nostra somiglianza, per la quale lo facevamo il portatore del suo Creatore, quanti prodigi non racchiude; non solo, ma le fu messa tutta la Creazione intorno a servirlo, come se un primo atto del nostro Fiat fatto nella Creazione voleva servire al secondo atto fatto nel creare l’uomo. Un’altro atto di nostra Volontà Divina fu la creazione della Vergine Immacolata, furono tali e tanti i prodigi operati in Lei, che Cieli e terra stupirono, tanto che giunse a far scendere il Verbo Divino sulla terra, che formò un’altro atto del mio Fiat e fu la mia Incarnazione, e tu lo sai che fu portatore di tutti i beni alla umana famiglia. Tutto il resto dei beni che ci sono stati in mezzo alle creature, virtù, preghiere, opere buone, miracoli, sono effetti del mio Voler Divino, i quali agiscono a seconda le disposizioni delle creature, e perciò sono sempre limitati, né con quella pienezza che riempiono Cieli e terra. Invece gli atti del mio Fiat Divino sono indipendenti da esse, e perciò si vede la grande diversità tra atti ed effetti. E questo si vede benissimo anche nel sole e tra gli effetti che esso produce; il sole come atto è sempre fisso nella sua pienezza di luce, che con maestà riempie la terra, né mai cessa di dare la sua luce ed il suo calore, invece gli effetti del sole, che si può dire che sono a disposizioni della terra, sono incostanti, ora si vede la terra fiorita con la varietà dei tanti colori, e ora si vede spogliata e senza bellezza, come se il sole non avesse la virtù comunicativa di comunicare sempre i suoi mirabili effetti alla terra, mentre si può dire che la colpa è della terra. Al sole non manca mai nulla, quel di ieri è oggi e sarà. Ora quando ti vedo girare anche negli effetti del mio Fiat Divino, come se non volessi perdere nulla, per racchiuderli in Esso e dargli gli omaggi, l’amore degli effetti che produce, per chiedergli che venga sulla terra a regnare, tu disponi il nostro Volere a formare un’altro atto di Esso, perché tu devi sapere che il Fiat Voluntas Tua come in Cielo così in Terra, sarà un’altro atto del nostro Fiat Supremo; non sarà un effetto, ma un’atto, ma con tale magnificenza che tutti ne resteranno stupiti. Ora, tu devi sapere che l’uomo fu creato da Noi con questo prodigio, che doveva possedere in lui il nostro atto continuo di Volontà Divina; col respingerla perdette l’atto e restò cogli effetti, perché sapevamo che come la terra non può vivere senza gli effetti che almeno produce il sole se non vuol vivere nella pienezza della sua luce e del suo calore, così l’uomo non poteva vivere almeno senza gli effetti della nostra Divina Volontà, giacché aveva respinto la vita di Essa. Quindi il suo regno non sarà altro che richiamare l’atto continuo del nostro Fiat Divino operante nella creatura. Ecco perciò la causa del mio lungo dire sopra di Esso, non è altro che il principio dell’atto continuo del mio Fiat Divino che non finisce mai quando vuole operare nella creatura, ed è tanto molteplice nelle opere, nella bellezza, nella grazia e nella luce, che non se ne veggono i confini. Perciò seguita a girare in tutto ciò che ha fatto e produce il mio Fiat Divino né ti stancare mai se vuoi ottenere un regno sì santo”.

(5) Poi ha soggiunto: “Figlia mia, come gli effetti sono prodotti dalla sola e unica mia Volontà, e agiscono a disposizioni della creatura, così gli atti del nostro Voler Divino, indipendenti da esse, sono prodotti dall’unità dell’atto solo del nostro Fiat Divino. Sicché in Noi è sempre uno l’atto nostro, perché in Noi non ci sono ascensione di atti, e se pare alla creatura che ora facciamo la Creazione, ora la Redenzione, e ora che vogliamo formare il regno della nostra Divina Volontà in mezzo alle creature, è la manifestazione che facciamo a loro di ciò che possiede il solo e unico nostro atto, che mentre a loro pare che facciamo ed usciamo tanti atti distinti, per Noi tutto stava racchiuso in un solo atto. Nell’unità del nostro Voler Divino che racchiude un solo atto, nulla le può sfuggire, racchiude tutto, fa tutto, abbraccia tutto ed è sempre un solo atto. Quindi, tanti gli effetti che produce il nostro Fiat quanti gli atti di Esso, partono sempre dall’unità del solo e unico atto nostro”.