Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

27-24 Dicembre 25, 1929 Come la nascita di Gesù fu la rinascita della Divina Volontà nella sua Umanità, e tutto ciò che fece erano rinascite di Essa, formate in Lui per farla rinascere nelle creature. Gesù fu il vero sacrificato del suo Volere.

La Divina Volontà - Libro 27°

27-24 Dicembre 25, 1929 Come la nascita di Gesù fu la rinascita della Divina Volontà nella sua Umanità, e tutto ciò che fece erano rinascite di Essa, formate in Lui per farla rinascere nelle creature. Gesù fu il vero sacrificato del suo Volere.
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(1) Stavo pensando quando il mio dolcissimo Gesù bambino spasimante d’amore usciva dal seno della sua Mamma Celeste; qual gioia per Lei poterlo stringere fra le sue braccia, baciarlo e mettersi a gara ad amare Colui che tanto l’amava. Ma mentre tanti pensieri si affollavano nella mia mente sopra la santa nascita dell’infante divino, me l’ho sentito muovere nel mio interno e uscendo fuori si ha messo fra le mie braccia e stendendo le sue piccole manine al mio collo mi ha detto:

(2) “Figlia mia, anche tu baciami e stringimi a te, ed Io ti bacio e ti stringo a Me, e amiamoci con tale gara d’amore da non finirla mai”.

(3) E abbandonandosi nelle mie braccia da piccolo bambinello ha fatto silenzio. Ma chi può dire le strette d’amore, i baci affettuosi? Ma credo meglio passarle in silenzio. Onde dopo, riprendendo il suo dire ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, la mia nascita nel tempo fu la rinascita della mia Divina Volontà nella mia Umanità, e siccome rinasceva in Me, portava la lieta novella della rinascita nelle umane generazioni. Il mio Fiat è eterno, ma si può dire come se nascesse in Adamo per formare la lunga generazione della sua rinascita nella creatura, ma siccome Adamo respinse questa Volontà Divina, col respingerla impedì le tante rinascite che doveva fare in ciascuna creatura, e con amore costante ed invincibile aspettò la mia Umanità per rinascere di nuovo in mezzo all’umana famiglia. Perciò tutto ciò che Io feci in tutto il corso della mia Vita: Le lacrime infantili, i miei gemiti e vagiti, non erano altro che rinascite della mia Divina Volontà che venivano formate in Me per farla rinascere nelle creature, perché essendo rinata in Me, e possedendola come mia, tenevo il diritto ed il potere di darla e farla rinascere nella creatura. Sicché tutto ciò che faceva la mia Umanità: Passi, opere, parole, pene, anche il mio respiro e la stessa mia morte, formavano tante rinascite della mia Divina Volontà per quante creature avrebbero avuto il bene della rinascita del mio Fiat Divino. Essendo Io il capo dell’umana famiglia, ed essa le mie membra, Io come capo chiamavo coi miei atti, chiamavo le tante rinascite del mio Voler Divino in Me, per farle passare a rinascere nelle mie membra delle creature. Perciò non ci fu atto che Io feci, anche la mia stessa Vita Sacramentale, ciascuna Ostia consacrata sono continue rinascite del mio Supremo Volere che prepara alla creatura. Quindi Io sono il vero sacrificatore d’una causa sì santa, che il mio Volere regni. Sono Io proprio Colui che formai in Me il suo regno, e facendolo rinascere tante volte in Me per in quante creature doveva rinascere, formavo il suo impero santissimo ed il suo regnare in mezzo alle mie membra.

(5) Ora figlia mia, dopo che misi al sicuro il regno della mia Divina Volontà nella mia Umanità, dovevo manifestarlo per farlo conoscere; perciò venni da te ed incominciai a narrarti la lunga storia del mio Fiat Divino. Or tu devi sapere che tante manifestazioni ho fatto e farò, tante verità, tante parole ho detto, per quante rinascite Essa fece nella mia Umanità; saranno in perfetto equilibrio le sue rinascite in Me e le sue conoscenze che ti manifesto; ogni rinascita del mio Voler Divino fatta in Me ed in ciascuna ostia consacrata, troverà una manifestazione e una sua verità che la conferma, e le darà la rinascita nella creatura, perché in Dio la parola forma la vita del bene che vuol formare nella creatura, la nostra parola è portatrice di vita; non fu la nostra parola Fiat che pronunziandosi creò il cielo, il sole e tutto ciò che si vede nell’universo intero, e anche la stessa vita dello stesso uomo? Finché non pronunziammo Fiat tutto stava in Noi; come si pronunziò popolò cieli e terra di tante opere belle e degne di Noi, e dava il principio alla lunga generazione di tante vite umane. Vedi dunque che tutto ciò che ti dico sulla mia Divina Volontà porterà con la potenza della mia parola creatrice le sue tante rinascite fatte in Me in mezzo all’umana famiglia. Ecco la grande ragione d’una storia sì lunga e d’un mio dire sì continuato. Essa sarà equilibrato a tutto ciò che si fece da Noi nella Creazione ed a tutto ciò che feci nella Redenzione; e se pare che qualche volta faccio silenzio, non è perché ha cessato il mio dire, ma perché faccio riposo, perché è mio solito riposarmi nella mia stessa parola e opere che escono da Me, come feci nella Creazione, non sempre si pronunziò, dicevo Fiat e facevo sosta, e dopo lo pronunziavo di nuovo; così faccio in te, parlo, ti faccio la mia lezione e prendo riposo, prima per godermi in te gli effetti della mia parola, e per disporti a ricevere la nuova vita della mia lezione. Perciò sii attenta ed il tuo volo nella mia Divina Volontà sia continuo”.