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Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

25-29 Marzo 8, 1929 Come la Creazione è la banda celeste. Come il Fiat possiede la virtù generativa.

La Divina Volontà - Libro 25°

25-29 Marzo 8, 1929 Come la Creazione è la banda celeste. Come il Fiat possiede la virtù generativa.
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(1) Continuo a girare negli atti del Fiat Divino e raccogliendo tutta insieme tutta la Creazione, chiedendo in ciascuna cosa che venga a regnare il Voler Divino sulla terra, le portavo tutte insieme al mio Creatore per dargli la gloria di tutta la Creazione e dirgli: “Maestà adorabile, ascoltate, vi prego, il cielo, le stelle, il sole, il vento, il mare e tutta la Creazione, che vi chiedono che il tuo Fiat venga a regnare sulla terra, fate che una sia la volontà di tutti”. Ma mentre ciò facevo, il mio adorabile Gesù uscendo da dentro il mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tutta la Creazione forma la banda celeste, perché ogni cosa creata contiene luce, la potenza della mia parola Fiat, che produce la più bella musica. E siccome ciascuna cosa creata, una non è come l’altra, così il mio Voler Divino, come le creava con la sua parola creatrice, come le faceva distinte una dall’altra, così vi metteva un suono distinto, come tante note da formare il più bel concerto, che nessuna musica terrena la può imitare. La molteplicità dei suoni con le note corrispondenti è tanto, per quante sono le cose create. Sicché il cielo contiene un suono, ogni stella ha il suo suono distinto, il sole ne ha un’altro e così di tutto il resto. Questi suoni non sono altro che la partecipazione dell’armonia che possiede la mia Divina Volontà, perché Essa come pronunzia il suo Fiat, possedendo la virtù generativa, comunicativa e fecondatrice, lascia dovunque si pronunzia le sue belle qualità di luce, di bellezza e d’armonia inarrivabile. Non è forse la sua virtù comunicativa che ha comunicato tanta bellezza, ordine e armonia a tutto l’universo? E che solo col suo soffio alimenta la Creazione tutta, mantenendola fresca e bella come la creò? Oh! se le creature si facessero alimentare dal soffio del mio Fiat onnipotente, tutti i mali non avrebbero più vita in loro, la sua virtù generativa e alimentatrice li comunicherebbe la luce, la bellezza, l’ordine e l’armonia più bella. Che cosa non può fare e dare il mio Fiat? Tutto. Ora figlia mia, come tu raccoglievi tutte le cose create per portarcele come l’omaggio più bello, per chiederci il nostro regno sulla terra, avendo ciascuna cosa in sé, come proprietà propria, le note ed il suono, subito hanno incominciato la loro musica, tanto bella e armoniosa che la nostra Divinità ha teso l’orecchia e ha detto: “La piccola figlia del nostro Fiat ci porta la nostra banda celeste, e nel loro suono ci dicono: “Venga il regno del nostro Voler Divino sulla terra”. Oh! come ci suona gradita, come scende fin nell’intimo del nostro seno divino, e tutto ci muove a compassione per tante creature senza la vita del nostro Fiat. Ah! solo chi vive in Esso può muovere Cielo e terra e salire sulle nostre ginocchia paterne per rapirci un bene sì grande, qual’è il Fiat Voluntas Tua come in Cielo così in terra”.

(3) Dopo ciò seguivo ancora la Divina Volontà in tanti molteplici effetti che produce in tutta la Creazione, ed il mio sempre amabile Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, il mio Fiat con un solo suo atto produce tanti effetti, che sostiene tutta la Creazione; l’atto di Esso è la vita che dà per formare ciascuna cosa creata, gli effetti sono gli alimenti che somministra come tanti diversi cibi a ciascuna cosa, per mantenerle belle e fresche come le ha create. Sicché la mia Divina Volontà è la sostenitrice, l’alimentatrice e la vivificatrice di tutta la Creazione. Ora, chi vive nel mio Voler Divino, insieme con Essa, sostiene, alimenta e vivifica tutte le cose create, è l’inseparabile del mio Fiat! La creatura come opera in Esso acquista il soffio, e soffiando insieme col mio Fiat, mantiene sempre in vita ciò che una volta fu fatto, anzi tiene virtù di vivificare e chiamare a vita i tanti atti di mia Volontà a cui la volontà umana ha dato la morte. Perché Essa tiene un’atto continuato da dare alle creature, e quando queste non hanno fatto il mio Volere, questi atti sono morti per loro, e chi vive in Esso tiene virtù di vivificarli e conservarli in vita”.