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Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

25-13 Dicembre 13, 1928 Come tutte le cose create posseggono una dose di felicità. Come la privazione di Gesù risorge la vita.

La Divina Volontà - Libro 25°

25-13 Dicembre 13, 1928 Come tutte le cose create posseggono una dose di felicità. Come la privazione di Gesù risorge la vita.
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(1) Stavo fondendomi nel Santo Voler Divino e accompagnando i suoi atti fatti nella Creazione, il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tutte le cose create furono create da Noi con una dose di felicità, distinta l’una dall’altra, sicché ogni cosa creata porta all’uomo il bacio, l’aria felicitatrice, la vita della nostra felicità; ma sai tu chi sente scendere nel suo interno tutti gli effetti delle tante nostre felicità sparse nel creato, fino a restarne inzuppato come una spugna? Chi vive nel nostro Voler Divino, le nostre felicità non sono a lei estranee, perché avendo il gusto purificato dal nostro Fiat e non corrotto dall’umano volere, tiene il suo gusto e tutti i suoi sensi virtù di gustare tutte le felicità che ci sono nelle cose create, e Noi proviamo tale felicità e gioia nel vedere chi fa il nostro Volere come sedersi a mensa delle nostre felicità e cibarsi con tanti bocconi distinti, per quante felicità ci sono nelle cose create. Oh! com’è bello vedere felice la creatura”.

(3) In questo mentre Gesù ha fatto silenzio, ed io sentivo il suono dell’armonium che suonava in cappella e Gesù tendeva le orecchie per sentire, e poi ha soggiunto:

(4)Oh! come mi sento felice che questo suono diletta la piccola figlia del mio Volere, ed Io sentendolo mi diletto insieme. Oh! com’è bello felicitarci insieme, felicitare chi mi ama è la più grande delle mie felicità”.

(5) Ed io: “Gesù, amor mio, la mia felicità per me sei Tu solo, tutte le altre cose non hanno nessun’attrattiva sopra di me”.

(6) E Gesù: “Certo che la maggiore felicità son’Io per te, perché contengo la sorgente di tutte le gioie e felicità, ma godo nel darti le piccole felicità, e siccome le sento e le godo Io, voglio che le senta e le goda tu insieme con Me”.

(7) Onde pensavo tra me: “Gesù gode tanto quando io godo delle tante felicità che ha sparso nel creato, e perché poi mi addolora tanto e mi rende infelice, fino a sentirmi come se non avessi vita senza di Lui? E sentendomi senza vita tutte le felicità perdono la vita sulla povera anima mia!” E Gesù ha soggiunto:

(8) “Figlia mia, se tu sapessi a che servono le mie privazioni; tu ti senti senza vita priva di Me, ti senti morta, eppure sopra di quel dolore e di quella morte viene formata la mia nuova Vita, e questa nuova Vita ti porta le nuove manifestazioni della Vita della mia Divina Volontà, perché essendo la tua pena divina, che ha virtù di farti sentire la morte, ma senza morire, ha virtù di far sorgere di nuovo la mia stessa Vita, coll’incanto delle mie verità. Il dolore della mia privazione prepara il luogo alla mia nuova Vita e dispone l’anima tua ad ascoltare e comprendere le importanti verità sul mio Fiat Divino. Se Io non ti privassi di Me spesso spesso, non avresti avuto le nuove sorprese del tuo Gesù, i tanti suoi insegnamenti. Non l’hai visto tu stessa, che dopo che sei stata priva di Me e tu credevi che tutto era finito per te, la mia Vita risorgeva di nuovo in te, e tutto amore e festoso mi mettevo a darti le mie lezioni? Sicché quando ti privo di Me, Io mi sto nascosto in te e mi preparo il lavoro da darti e la mia nuova Vita a risorgere. Anch’Io soffrii la pena della morte, per far risorgere nella pena della mia morte tutte le creature; la morte sofferta in ordine divino e per compiere la Divina Volontà produce la Vita Divina, per fare che questa Vita Divina la potessero ricevere tutte le creature. E mentre dopo che Io soffrii tante morti, volli morire davvero, quanti beni non produsse la mia resurrezione? Si può dire che con la mia resurrezione risorsero tutti i beni della mia Redenzione, e con essa risorsero tutti i beni alle creature e la stessa loro vita. Perciò sii attenta e lasciami fare”.