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Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

25-6 Novembre 4, 1928 La verità è luce che si parte da Dio e si fissa nella creatura. Benedizione di Gesù.

La Divina Volontà - Libro 25°

25-6 Novembre 4, 1928 La verità è luce che si parte da Dio e si fissa nella creatura. Benedizione di Gesù.
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(1) La mia povera intelligenza si sente come rapita dalla luce del Fiat Divino, ma questa luce non porta solo calore e luce, ma è portatrice di vita, la quale accentrandosi nell’anima vi forma la sua di luce, di calore e dal centro rinasce la Vita Divina. Com’è bello vedere che la luce dell’Eterno Volere tiene virtù di far rinascere nel cuore della creatura la Vita del suo Creatore, e tante volte per quante volte questa Divina Volontà si abbassa a far conoscere alla creatura altre sue manifestazioni che l’appartengono. Quindi mentre la mia mente si perdeva in questa luce, il mio dolce Gesù muovendosi in questa luce, che pareva che stava come inabissato in essa, mi ha detto:

(2) “Figlia mia, quante verità ti ho manifestato sulla mia Divina Volontà, tante luci si sono sprigionate dal nostro seno divino e si sono fissate in te, ma però senza distaccarsi dal centro del tuo Creatore, perché la luce è inseparabile da Dio, si comunica, si fissa nella creatura, ma non perde mai il suo centro da donde ne uscì. Com’è bella vederla fissata da tutte queste luci che hanno virtù di far risorgere nella creatura Colui che l’ha creata, e tante volte per quante verità le vengono manifestate. E siccome ciò che ti ho manifestato sulla mia Divina Volontà sono verità innumerevoli, tante, che tu stessa non puoi numerarle tutte, tante luci, ossia tanti raggi luminosi sono fissati in te che scendono da Dio, ma senza distaccarsi dal suo seno divino. Queste luci formano il più bell’ornamento in te ed il dono più grande che potevi ricevere da Dio, perché essendo queste verità fissate in te, ti danno il diritto sulle proprietà divine, e tanti diritti per quante verità ti ha manifestato. Tu non puoi comprendere la grande dote con cui sei stata dotata da Dio con queste verità, che come tante luci sono fissate nell’anima tua. Tutto il Cielo n’è meravigliato nel vedere tante luci in te, tutte pregne di tante Vite Divine; e come tu le comunichi alle altre creature, questa luce serpeggia, si fissa negli altri cuori, ma senza lasciar te, e vi forma la Vita Divina dove giunge. Figlia mia, che tesoro grande ti è stato affidato con tante verità che ti ho detto sulla mia Divina Volontà, tesoro che tiene la sua sorgente nel suo seno divino, che darà sempre luce senza mai cessare. Più che sole sono le mie verità, il quale dà luce alla terra, la investe, la fissa e col fissarla partorisce sulla sua faccia e a ciascuna cosa, gli effetti ed i beni che contiene la sua luce, ma geloso non distacca la luce dal suo centro, tanto vero, che come passa ad illuminare le altre regioni, la terra resta all’oscuro. Invece il Sole delle mie verità mentre non si distacca dal suo centro, fissandosi nell’anima vi forma il giorno perenne”...

(3) Dopo di ciò si faceva la benedizione col Santissimo Sacramento, ed io lo pregavo di cuore che mi benedisse, e Gesù movendosi nel mio interno, facendo eco a ciò che faceva Gesù in sacramento, alzava la sua mano benedetta in atto di benedirmi e mi ha detto:

(4) “Figlia mia, ti benedico il cuore e suggello la mia Divina Volontà in esso, affinché palpiti in tutti i cuori il tuo palpito unito con la mia Volontà Divina, affinché richiami tutti i cuori ad amarla. Benedico i tuoi pensieri e suggello la mia Divina Volontà in essi, affinché chiami tutte le intelligenze a conoscerla. Ti benedico la bocca, affinché scorra la mia Divina Volontà nella tua voce, e richiami tutte le voci umane a parlare del mio Fiat. Tutta ti benedico figlia mia, affinché tutto chiami in te il mio Voler Divino e a tutti corra per farlo conoscere. Oh! come mi sento più felice nell’operare, pregare, benedire, in chi regna il mio Volere, in quest’anima trovo la vita, la luce, la compagnia, e tutto ciò che Io faccio subito sorge e veggo gli effetti degli atti miei, e non sono solo se prego, se opero, ma tengo la compagnia e chi lavora insieme con Me. Invece in questa prigione sacramentale, gli accidenti dell’ostia sono muti, non mi dicono una parola, faccio tutto da solo, non sento un sospiro che si unisca col mio, né un palpito che mi ami, anzi è un freddo di sepolcro per Me che non solo mi tiene in prigione, ma mi seppellisce, ed Io non ho a chi dire una parola né a chi fare uno sfogo, perché l’ostia non parla, sono sempre in silenzio, e con una pazienza divina aspetto i cuori che mi ricevono per rompere il mio silenzio e godere un poco di compagnia. E nell’anima dove trovo la mia Divina Volontà mi sento rimpatriare nella mia Patria Celeste”...