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Lunedi, 27 maggio 2024 - Sant´Agostino di Canterbury ( Letture di oggi)

24-45 Settembre 21, 1928 Come Iddio dal principio della Creazione ha dato sempre all’uomo l’assedio all’umano volere. Valore degli atti fatti nel Divino Volere. Esempio del Sole.

La Divina Volontà - Libro 24°

24-45 Settembre 21, 1928 Come Iddio dal principio della Creazione ha dato sempre all’uomo l’assedio all’umano volere. Valore degli atti fatti nel Divino Volere. Esempio del Sole.
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(1) Seguivo il mio giro nella Creazione per tenere compagnia a tutte le opere del Fiat Divino, ed insieme con Esso, oh! come mi sentivo ricca di luce, posseditrice di tutto, mi sembrava che tutto era mio perché il Voler Divino tutto mi dava, ed io col girare in Esso tutto ricevevo. Ed il mio dolce Gesù uscendo da dentro il mio interno mi ha detto:

(2) “Oh! come è ricca e dominatrice la piccola figlia del mio Voler Divino in mezzo alle opere nostre, esse son tante che non può tutte abbracciarle e Noi godendo di vederla in mezzo alle nostre opere l’andiamo ripetendo: “Tutto è tuo, per te le abbiamo creato, per vederti ricca, bella e dominatrice”. E tu, ripetendoci la gara ci dici: “Quante belle cose tengo da darvi, tutte le opere vostre son mie, ed io ve le ritorno nelle vostre braccia come gloria e trionfo delle opere vostre”. Sicché dacché creammo la Creazione abbiamo dato sempre, sempre all’uomo senza mai cessare, e lui nulla ci ha dato e se provava a darci, erano cose a Noi estranee, misere, non degne di Noi. Invece, quando sarà riconosciuta la nostra Volontà Divina e la creatura vivrà in Essa, prenderà possesso delle opere nostre, allora Noi cesseremo dal dare, perché abbiamo dato abbastanza, tanto, che lei non potrà tutte abbracciarle, e la creatura incomincerà a dare al suo Creatore, e ci darà non robe estranee e non indegne di Noi, ma robe nostre, i frutti delle opere nostre, oh! come ci sentiremo glorificati, amati, onorati. Quindi la conoscenza del Fiat Divino, il ritorno della sua vita in mezzo alle creature, aprirà la gara tra Creatore e creatura, e lei potrà darci e Noi la potremo far possedere, perciò sarà il ritorno delle opere nostre nel nostro seno, perciò il tuo volo nel nostro Fiat Divino sia continuo, affinché tutto ti diamo e tutto possa darci.

(3) Oltre di ciò, chi vive nel nostro Volere vive di luce, ed Esso tiene virtù, con la forza della sua luce, di atterrare tutti i mali, di togliere la vita alle passioni, di fugare le tenebre. Quindi la Divina Volontà con la sua luce tiene virtù di rendere incapace la creatura di far e di ricevere alcun male, chi mai può guerreggiare la luce? Nessuno; chi mai può dire: “Posso impedire il passo alla luce?” Nessuno, e se qualcuno si proverebbe di farlo, la luce si ridirebbe di lui e con la sua virtù trionfatrice lo investe, le passa da sopra, da sotto, da ogni dove e schernendosi di lui, mentre fa il suo corso lo tiene sotto la sua forza e pressione di luce, menochè non vada a nascondersi in qualche cupo abisso; non lo fa questo il sole? Molto più il Sole della mia Volontà, e l’anima che vive in questa luce non fa altro che allargare la capacità della sua intelligenza per poter ricevere più luce, sicché ogni atto fatto nel mio Fiat Divino, forma con la sua luce il vuoto nella mente umana per poter comunicare altra luce maggiore”.

(4) Dopo di ciò, stavo pensando come poteva venire il regno del Fiat Supremo, ed il mio dolce Gesù ha soggiunto:

(5) “Figlia mia, tutte le cose nelle mie mani possono essere mezzi per ottenere l’intento che la mia Divina Volontà sia conosciuta, e regni in mezzo alle creature. Io farò come un re quando vuole che una città si arrenda al suo dominio, mette l’assedio, le fa toccare con mano che se non si arrendono li farà morire di fame, e quel popolo quando vede che gli mancano i mezzi della vita per vivere, si arrendono ed il re toglierà l’assedio, e dominante entrerà nella città, e provvede in modo sovrabbondante a tutti i mezzi della vita, gli dà le feste, i divertimenti e rende quel popolo felice. Tale farò Io, metterò l’assedio alla volontà umana, amareggerò e distruggerò ciò che serve ad alimentarla, e perciò succederanno molti castighi, i quali non saranno altro che l’assedio che farò a tutto ciò ch’è umano, in modo che stanchi, disillusi, sentiranno il bisogno che il mio Fiat Divino regni in mezzo a loro, ed Esso non appena vedrà che lo sospirano, prenderà il dominio, li abbonderà di tutto e li renderà felici. Perciò tu non ti dar pensiero, so Io come devo disporre tutti gli eventi per ottenere l’intento”.

(6) Onde pensavo tra me al gran valore dei nostri atti fatti nel Fiat Divino, che mentre è uno l’atto si può distendere a tutti, ed il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(7) “Figlia mia, come la luce del sole con un sol colpo di luce dà luce a tutta la creatura, in modo che nel medesimo istante e con un solo suo atto dà luce allo sguardo, alla bocca, alle mani, ai passi, ovunque, né ha bisogno di ripetere tante volte il suo atto di luce per quante membra tiene la creatura, ma basta un solo atto di luce per tutto, per fare che ciascun membro e oggetto abbia la sua luce tutta sua propria, così gli atti fatti nel mio Voler Divino, essendo figli della luce della mia Divina Volontà, con un solo atto può fare luce a tutti, si può stendere ovunque, perché è virtù e proprietà che tiene in sé stessa la luce del mio Fiat Divino, che con un solo suo atto può dare luce a tutti, e se differenza ci può essere, è da parte di chi la riceve, ché chi è disposto prende il bene della luce e se ne profitta, chi non è disposto, ad onta che si sente pieno di luce non prende il bene che essa contiene, succede come al sole, il quale dà luce a tutti senza che nessuno possa dire: “A me non dà la sua luce”. E siccome tutti possono riceverla come gli piace, non suscita nessuna gelosia, però può essere gran differenza: Chi se ne serve della luce per lavorare e vi fa il suo guadagno, chi gode la luce e se ne sta in ozio non guadagna nulla, chi se ne serve per divertirsi, chi per peccare; sicché la luce non si cambia, è sempre luce e fa il suo ufficio di luce, ma chi la riceve non tutti ne fanno profitto, né lo stesso uso. Tale è la mia Divina Volontà, e gli atti fatti in Essa sono sempre luce, ma quelli che profittano di questa luce sono i disposti”.