Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

24-16 Maggio 26, 1928 Dio è ordine e quando vuol dare un bene mette l’ordine divino in mezzo alle creature. Come Nostro Signore col formare il Pater si metteva a capo del regno del Fiat Divino.

La Divina Volontà - Libro 24°

24-16 Maggio 26, 1928 Dio è ordine e quando vuol dare un bene mette l’ordine divino in mezzo alle creature. Come Nostro Signore col formare il Pater si metteva a capo del regno del Fiat Divino.
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(1) Continuo ciò che sta scritto di sopra. Stando io impensierita su tutto ciò che riguarda il regno della Volontà di Dio, il mio sempre amabile Gesù ha soggiunto:

(2) “Figlia mia, Dio è ordine, e quando vuol dare un bene alle creature, vi mette sempre il suo ordine divino, e tutto ciò che si fa per ottenere un tanto bene incomincia da Dio, mettendosi Lui a capo per prenderne l’impegno, e poi ordina le creature allo stesso scopo. Ciò feci per dare Io la Redenzione e le creature per riceverla, e ciò sto facendo Io per dare il regno del Fiat Divino e le creature per riceverlo. Col formare Io stesso il Pater Noster mi mettevo a capo e prendevo l’impegno di dare questo regno, e coll’insegnarlo ai miei apostoli mettevo l’ordine nelle creature, come poter ottenere un tanto bene. Sicché tutta la Chiesa prega, non c’è anima che ad essa appartenga che non reciti il Pater Noster, e sebbene molti lo recitano senza interesse di volere e chiedere un regno sì santo, cioè che il Voler Divino si faccia come in Cielo così in terra, stando quest’interesse in Colui che lo insegnò, recitandolo si rinnova il mio interesse, e sento la mia preghiera che chiede venga il regno tuo affinché si faccia la Volontà tua come in Cielo così in terra. Sebbene che se la creatura nel recitare il Pater avesse quest’interesse di volere e sospirare il regno mio, entrerebbe a parte del mio interesse, e le volontà si fonderebbero nella mia per lo stesso scopo; ma ad onta di ciò il mio valore ed interesse corre sempre in ogni Pater Noster. Vedi dunque l’ordine divino, chiedere tutti una sol cosa; in mezzo a questi che chieggono ci sono quelli che vogliono fare la mia Volontà, altri che la fanno, e tutto questo viene intrecciato insieme e battono alle porte del mio Voler Divino, ripetono i bussi, e picchiano chi forte, chi lento, ma sempre c’è qualcuno che batte e chiede che si aprano le porte, affinché scenda la mia Volontà a regnare sulla terra. E siccome dalla Divinità tutto è stabilito ed ordinato, aspetta chi deve formare il busso più forte, che sforzando le porte con una forza invincibile, qual’è la stessa forza della mia Volontà Divina, spalancherà le porte, e con le sue dolci catene d’amore legherà l’eterno Volere a farlo venire a regnare in mezzo alle creature. Essa sarà come la sposa che inanellando il suo sposo con le sue catene amorose, lo porterà come in trionfo in mezzo alle creature. E come la Vergine Santa mise termine alle ore notturne dei patriarchi e profeti, e formò l’alba per far spuntare il Sole del Verbo eterno, così questa formerà l’alba per fare spuntare il Sole del Fiat Voluntas tua come in Cielo così in terra. Credi tu che la mia Volontà che con tanto amore si ha fatto conoscere ed ha manifestato tanto interesse di voler venire a regnare sulla terra, sfogando con te il suo dolore, sia stato senza che nessuno l’abbia pregato? Ah no! no! sono stati i continui bussi della mia Chiesa, ed in quei bussi bussavo Io proprio, ma me ne servivo di loro per bussare alle porte del Fiat Divino, il quale stanco di sentirsi battere alle sue porte divine, se n’è servito di te per farsi bussare più forte, ed aprendoti, ti ha messo a parte delle sue conoscenze, e quante verità ti ha fatto conoscere, tanti mezzi ti dava per formare catene amorose per farsi legare a venire a regnare sulla terra, e quante volte ti chiama a vivere nel suo Voler Divino facendoti conoscere i suoi pregi, la sua potenza, le sue gioie, le sue immense ricchezze, sono tanti pegni che ti dà, che ti assicura la sua venuta sulla terra, perché in Noi c’è questa prerogativa, che se facciamo conoscere un nostro bene, una verità, una conoscenza che ci appartiene, è perché vogliamo farne dono alla creatura. Vedi dunque quanti doni ti ha fatto il mio Volere, quante sue conoscenze ti ha fatto conoscere, sono tali e tanti che tu stessa non sai numerarli”.

(3) Ed io: “Mio amato Gesù, chi sa quando verrà questo regno? E Lui:

(4) “Figlia mia, per venire la Redenzione ci vollero quattro mila anni, perché il popolo che pregava e sospirava il futuro Redentore era il più piccolo, di numero ristretto; invece quelli che appartengono alla mia Chiesa sono più popoli e di numero, oh! quanto più esteso di quello, perciò il numero abbrevierà il tempo, molto più che la religione si sta facendo strada ovunque, lo quale non è altro che la preparazione al regno della mia Volontà Divina”.