Scrutatio

Lunedi, 27 maggio 2024 - Sant´Agostino di Canterbury ( Letture di oggi)

24-4 Aprile 4, 1928 Come in Dio la parola è tutto. La conoscenza è la portatrice dell’atto divino ed il possesso alle creature dei beni divini. Cura che prescrisse Gesù.

La Divina Volontà - Libro 24°

24-4 Aprile 4, 1928 Come in Dio la parola è tutto. La conoscenza è la portatrice dell’atto divino ed il possesso alle creature dei beni divini. Cura che prescrisse Gesù.
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(1) Stavo facendo il mio giro nel Fiat Divino, e nella mia mente si aggiravano tante cose sullo stesso Supremo Volere; onde pensavo tra me: “Come può essere che se le conoscenze di questa Divina Volontà saranno conosciute dalle creature, può venire il suo regno? Se per venire il regno della Redenzione fece tanto, non bastò il solo conoscere, ma operò, patì, morì, fece miracoli, e per il regno del Fiat Divino, che è più della Redenzione, basteranno le sole conoscenze?” Ma mentre ciò pensavo il mio amabile Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, per le creature, per formare la più piccola cosa hanno bisogno di opere, di passi e di materie prime, ma per Dio, per il tuo Gesù, non ha bisogno di nulla per creare e formare le opere più grandi, ed universo intero; per Noi la parola è tutto, non fu creato tutto l’universo con la sola parola? E l’uomo per godere di tutto questo universo bastò conoscerlo, sono le vie della nostra sapienza che teniamo, che per dare ci serviamo della parola, e l’uomo per ricevere se ne deve servire di conoscere ciò che Noi abbiamo detto e fatto con la nostra parola, difatti, se qualche popolo non conosce tutte le varietà delle piante che sono sparse in tutta la terra, non gode, né è padrone dei frutti di quelle piante, perché nella nostra parola c’è non solo la forza creatrice, ma unita insieme la forza comunicativa, cioè di comunicare alle creature quello che abbiamo detto e fatto, ma se non conoscono, nulla le vien dato. Che cosa aggiunse l’uomo per godere la luce del sole e ricevere i suoi effetti? Nulla, né aggiunse nulla all’acqua che beve, al fuoco che lo riscalda ed a tant’altre cose da Me create, ma le necessitava conoscere, altrimenti sarebbe stato per l’uomo come se non esistessero. La conoscenza è la portatrice della vita dell’atto nostro ed il possesso alla creatura dei nostri beni, sicché le conoscenze sulla mia Volontà tengono virtù di formare il suo regno in mezzo ad essi, perché tale è stato lo scopo nostro di averle manifestato, e se nella Redenzione volli scendere dal Cielo per prendere umana carne, fu perché volli scendere in tutti gli atti umani per riordinarli, molto più che Adamo si sottrò dalla nostra Volontà Divina per contentare la sua umanità, e con ciò si disordinò tutto, perdette il suo stato d’origine, ed Io dovetti fare la stessa via, scendere in una Umanità per riordinarlo di nuovo, e tutto ciò che feci in Essa doveva servire come rimedio, medicine, esempio, specchio, luce, per poter mettere in ordine l’umanità decaduta. Ora avendo fatto tutto ciò che era necessario, ed anche di più, tanto che Io non avevo più che fare, feci tutto, e la feci da Dio con mezzi sorprendenti e con amore invincibile per riordinare questa umanità decaduta, e l’uomo non può dire che questo Gesù non l’ha fatto per curarci, per riordinarci e metterci in salvo. E tutto ciò che Io feci nella mia Umanità, non fu altro che preparamento e cure che prescrivevo perché l’umana famiglia guarisse, per ritornare di nuovo nell’ordine della mia Divina Volontà. Quindi dopo circa due mila anni di cura, è giusto e decoroso per Noi e per lui che non sia più malato, ma che ritorni sano per entrare nel regno della nostra Volontà, e perciò ci volevano le conoscenze di Essa, per fare che la nostra parola creatrice, che parla e crea, parla e comunica, parla e trasforma, parla e vince, parla e fa sorgere nuovi orizzonti, nuovi soli (per) quante conoscenze manifesta, in modo che formeranno tanti dolci incanti, che sorpresa la creatura resterà conquisa ed investita dalla luce del mio Eterno Volere, perché non ci vuole altro per venire il suo regno che le due volontà si bacino insieme, una si sperda nell’altra, la mia per dare e la volontà umana per ricevere. Perciò la mia parola creatrice come bastò per creare l’universo, così sarà sufficiente per formare il regno del mio Fiat, ma è necessario che si conoscano le parole che ho detto, le conoscenze che ho manifestato, per poter comunicare il bene che contiene la mia parola creatrice, perciò insisto tanto che siano conosciute le conoscenze sulla mia Volontà, lo scopo per cui l’ho manifestato, per poter realizzare il regno mio che tanto sospiro di dare alle creature, ed Io travolgerò Cielo e terra per ottenerne l’intento”.