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Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

22-26 Settembre 14, 1927 Come Iddio è geloso degli atti che si fanno nella Divina Volontà. La grazia è la vita bilocata di Dio. Come nostro Signore chiama l’anima a seguire gli atti suoi.

La Divina Volontà - Libro 22°

22-26 Settembre 14, 1927 Come Iddio è geloso degli atti che si fanno nella Divina Volontà. La grazia è la vita bilocata di Dio. Come nostro Signore chiama l’anima a seguire gli atti suoi.
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(1) Stavo tutta abbandonata nel Fiat Divino ed in Esso facevo i miei atti ed innanzi alla mia mente si faceva un mare interminabile ed io dentro di quel mare formavo coi miei atti il mio piccolo maricello, come se le acque si sprofondassero più nel basso, si allargavano inalzandosi intorno come cerchio per darmi spazio a mettere gli atti miei in mezzo di esso, per farmi formare dentro dello stesso mare il mio piccolo mare. Io sono rimasta sorpresa nel vedere che quel mare, mentre sembrava di acqua era di luce, le sue onde altissime formavano l’incanto più bello, il mormorio più dolce e soave più che musica. Ed il mio dolce Gesù uscendo da dentro il mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, l’anima che opera nella mia Divina Volontà opera in Dio stesso ed in Lui stesso restano gli atti suoi. Il mare che tu vedi è l’Ente Supremo, che geloso di tutto ciò che si può fare di santo nel mio Volere, stende il mare interminabile del suo Essere intorno all’anima per ricevere gli atti di lei e dentro di Lui stesso li rimane come piccolo maricello dell’anima degli atti che ha fatto nella sua Divina Volontà. E’ tale e tanto il nostro compiacimento ed il nostro amore per chi vive nel nostro Voler Divino, che come lo vediamo operare, ci abbassiamo a lei facendoci cerchio d’intorno per farla operare dentro di Noi; ed essa si innalza fino a Noi e gli atti suoi prendono posto insieme agli atti nostri, felicitandoci e glorificandoci come ci felicitiamo e ci glorifichiamo Noi stessi”.

(3) Dopo di ciò seguivo la Divina Volontà in tutto ciò che ha fatto nella Creazione, per poi seguire quelli della Redenzione ed il mio adorato Gesù mi faceva presente ciò che aveva fatto nel venire sulla terra ed io lo seguivo passo passo e seguendo la sua infanzia nell’atto quando piangeva e succhiava il latte nelle braccia della Sovrana Regina li dicevo: “Carino mio, voglio investire le tue lacrime col mio ti amo, per chiederti in ogni tua lacrima il regno della tua Volontà Divina ed in ogni goccia di latte che ti dà la nostra Mamma Celeste, voglio far scorrere il mio ti amo, affinché se Lei ti nutre col suo latte, io ti nutro col mio amore, per chiederti in ogni stilla di latte che tu prendi, il regno del tuo Fiat Divino”. E poi dicevo alla Mamma mia: “Dì insieme con me, voglio il regno del tuo Volere in ogni stilla di latte che ti do, in ogni tua lacrima e vagito, in ogni mio bacio che imprimo sul tuo bel volto vezzoso. Detto da Te, Gesù darà il suo regno! ” E la Sovrana Signora mi contentava col dire insieme con me ed il mio dolce Gesù mi ha detto:

(4) “Figlia mia, in ogni atto che faceva per Me la mia Mamma Celeste, che erano di continuo, Io la contraccambiavo con un grado di grazie, perché Io non mi faccio né vincere, né superare dagli atti delle creature, sono l’insuperabile e perciò se la mia cara Mamma mi dava amore, atti, passi, parole, Io le davo in ogni grado di grazia una vita divina, perché la grazia non è altro che la vita bilocata di Dio che si dà alle creature. Quindi, che gran differenza fra un atto che può dare la creatura e una vita divina che dà Iddio ad ogni atto di loro. Onde la Regina del Cielo era ricchissima, con tante vite divine che riceveva ad ogni istante ed Essa se ne serviva per corteggiare, onorare, amare con vite divine il suo Figlio, il suo Gesù, il suo Tutto.

(5) Onde tu devi sapere perché ora ti chiamo e ora ti faccio presente tutto ciò che Io feci nella mia vita stando sulla terra, facendoti vedere ora che piango e tremo di freddo, ora che me ne sto in braccio alla Mamma mia ripetendo quegli atti infantili, di succhiare il latte, di bagnare le sue mani materne col mio pianto, di baciarci e così mano mano. E’ perché voglio gli atti tuoi, il tuo amore, insieme con quello della Madre mia e tutti i miei atti siano seguiti dagli atti tuoi per dare anche a te tanti gradi di grazia per quanti atti mi fai, e questo per decoro, onore e corteggio della mia Volontà, che vuol formare il suo regno in te. Essa non è meno della mia Umanità e perciò merita gli stessi onori che mi diede la mia inseparabile Mamma e perciò voglio i atti tuoi che seguono i miei, per poterti dare tante volte la mia vita divina. Perciò sii attenta e seguimi fedelmente”.

(6) Sia tutto a gloria di Dio e per il trionfo del regno del Fiat Supremo.