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Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

18-25 Febbraio 18, 1926 Ogni manifestazione sulla Volontà Divina è una beatitudine che si sprigiona da Dio, e ogni atto di volontà umana respinge queste beatitudine.

La Divina Volontà - Libro 18°

18-25 Febbraio 18, 1926 Ogni manifestazione sulla Volontà Divina è una beatitudine che si sprigiona da Dio, e ogni atto di volontà umana respinge queste beatitudine.
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(1) Mi sentivo oppressa per tanti pensieri che giravano nella mente, con la giunta della privazione del mio dolce Gesù; e mentre lottavo tra la speranza che non mi avrebbe lasciato a lungo senza di Lui, e tra il timore di non più vederlo, il mio amabile Gesù mi ha sorpreso e mi ha riempito tutta di Sé stesso, in modo che non più vedevo me, ma solo Gesù, il quale formava intorno a Sé un mare immenso di tante fiammelle, e queste erano tutte verità che si riferivano alla Divinità e al suo amabile Volere. Onde io avrei voluto prendere tutte quelle fiammelle, per conoscere Colui che è tutto per me, e farlo conoscere da tutti, ma che, dove non trovavo i vocaboli umani per esprimerle, dove la piccolezza della mia mente per contenerle, dove l’infinito di cui non mi era dato di abbracciare, dove l’immenso in cui io restavo dispersa. Di tutto comprendevo qualche cosa, ma ahimè! il linguaggio celeste è molto differente dal linguaggio terrestre, quindi non trovavo le parole adatte per farmi capire, molto più che stando con Gesù io ho lo stesso linguaggio di Gesù, ci comprendiamo a meraviglia tutti e due; ma ritirato Gesù e trovandomi in me stessa, sento un tale cambiamento, che a stento posso dire qualche cosa, e forse mezza storpiata e balbettando come una piccola bambina. Onde, mentre nuotavo in quel mare di fiammelle, il mio amato Gesù mi ha detto:

(2) “Alla mia piccola neonata del mio Voler Supremo, è giusto che prenda parte alle beatitudini, gioie e felicità di Colei che l’ha messa alla luce. Tutte queste fiammelle che tu vedi nel mare interminabile della mia Volontà, sono simbolo delle beatitudini, gioie e felicità segrete che Essa contiene. Dico segrete, perché non avendo manifestato ancora la pienezza della conoscenza che il Voler Eterno contiene, né essendoci disposizioni convenienti nelle creature per manifestarle, tutte queste beatitudini stanno ad intra nella Divinità, aspettando di uscirle fuori a chi doveva nascere, vivere e far vita nel nostro Volere senza interruzione alcuna, perché essendo una la sua volontà con la nostra, tutte le porte divine sono aperte ed i nostri più intimi segreti svelati, le gioie e le beatitudini si rendono comuni, per quanto a creatura è possibile e capace. Sicché vedi figlia mia, ogni manifestazione che ti faccio sulla mia Volontà, è una beatitudine che si sprigiona dal seno della Divinità, la quale non solo felicita te e ti dispone maggiormente a vivere nel mio Volere, ma a prepararti ad altre nuove conoscenze, non solo, ma tutto il Cielo resta inondato di quella nuova beatitudine che è uscita dal nostro seno. Oh! come te ne sono grati e pregano che Io continui le manifestazioni sulla mia Volontà! Queste beatitudini furono chiuse in Noi dalla volontà umana, e ogni atto di volontà umana è una serratura a queste beatitudini celesti, non solo nel tempo, ma anche nell’Eternità, perché ogni atto della mia Volontà fatto in terra getta il germe nell’anima di quella beatitudine che dovrà godere nel Cielo; senza il germe è inutile sperare la pianta. Perciò sempre più addentro ti voglio nel mio Volere”.