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Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

18-16 Dicembre 6, 1925 Il vero vivere nella Volontà Suprema è proprio questo: Che Gesù deve trovare tutto e tutti nel fondo dell’anima, e tutto dev’essere, col suo amore, vincolato nell’anima.

La Divina Volontà - Libro 18°

18-16 Dicembre 6, 1925 Il vero vivere nella Volontà Suprema è proprio questo: Che Gesù deve trovare tutto e tutti nel fondo dell’anima, e tutto dev’essere, col suo amore, vincolato nell’anima.
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(1) Stavo facendo nel mio interno i miei soliti atti nel Voler Supremo, abbracciando la Creazione tutta e tutte le creature per poter fare miei tutti i loro atti, e ricambiare il mio Dio col mio piccolo amore di tutto ciò che ha fatto nella Creazione e di quello che dovrebbero fare tutte le creature. Ma mentre ciò facevo, il pensiero mi ha detto: “Impiego tanto tempo nel fare ciò, e qual è il bene che tu fai? Qual è la gloria che dai al tuo Dio?” In questo mentre, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno, e allargando le braccia sembrava che voleva abbracciare tutti e tutto, e poi, elevandoli in alto offriva tutto al suo Padre Celeste, e dopo mi ha detto:

(2) “Figlia mia, il vero vivere nella Volontà Suprema è proprio questo, che Io devo trovare tutto e tutti nel fondo dell’anima; tutto ciò che la mia Volontà è uscito fuori per il bene delle creature nella Creazione, dev’essere, col suo amore, vincolato nell’anima. Col vivere nel mio Volere e col suo ricambio d’amore resta già vincolata ed in possesso di tutto ciò che la mia Volontà ha fatto e farà, e ama come ama e sa amare la mia Volontà. Onde, stando tutto ciò col vivere davvero in Essa e avendo vincolato tutto a sé, Io trovo nell’anima il cielo stellato, il sole folgorante, la vastità dei mari, le praterie di fiori, tutto trovo in essa; quindi, non è giusto che l’anima, saltellando di cosa in cosa su tutto ciò che è mio e suo, lo riconosca e scherzando su tutte le cose create vi imprima il suo bacio ed il suo piccolo ti amo sopra ogni cosa, per Colui che ha creato tante cose per farne dono alle creature, mostrandogli con ciò una svarietà d’amore per quante cose ha creato, e come ama che l’uomo sia felice dandogli non solo il necessario, ma anche il superfluo?

(3) Ma questo non è tutto, non solo devo trovare la Creazione tutta, ma il vero vivere nella mia Volontà vincola tutti, e quindi debbo trovare nell’anima come in atto, Adamo santo come uscì dalle mani creatrici e Adamo colpevole, umiliato e piangente, affinché si vincoli con lui nello stato di santità e prendendo parte ai suoi atti innocenti e santi mi dà la gloria e fa sorridere di nuovo tutta la Creazione; e prendendo parte alle sue lacrime, sospira con lui quel Fiat respinto che aveva causato tanta rovina. Devo trovar in essa i profeti, i patriarchi, i santi padri, con tutti i loro atti, e se quelli sospiravano il Redentore, tu sospirerai il mio Fiat Supremo come trionfo e compimento dei loro sospiri. Voglio trovare la mia inseparabile Mamma con tutti gli atti suoi, dove il mio Volere operò tanti portenti, avendone pieno dominio. Voglio trovare tutto Me stesso e tutti gli atti miei. Insomma, voglio trovare tutte le cose mie, tutto ciò che mi appartiene, tutto quello che ha fatto e farà la mia Suprema Volontà, perché sono cose tutte inseparabili da Me, e per chi vive nel mio Volere è giusto e necessario che si rendano inseparabili da essa. Sicché, se non trovo tutto, non si può dire che vive completamente nel mio Volere, ed Io, guardandola, non trovo tutte le cose mie in essa, anzi le guardo sparse fuori dell’anima e non posso ricevere il suo ricambio d’amore per tutto ciò che mi appartiene. Non ho creato forse la creatura ché fosse un piccolo mondo e un piccolo dio? Perciò ti dico sempre che il vivere nel mio Volere non è conosciuto ancora, ed Io ti vado insegnando ora una cosa, ora un’altra, e allargo la tua capacità per fare che entrino in te tutte le cose mie e tutto ciò che di bene ha messo fuori la mia Volontà. Voglio sentirmi ripetere da te il tuo ricambio d’amore su tutto ciò che mi appartiene. Non tollero per chi vive nel mio Volere che non conosca tutte le cose mie, che non le ami e possieda; altrimenti quale sarebbe il grande prodigio del vivere nel mio Volere?”.

(4) Onde, dopo ciò il mio dolce Gesù ha fatto silenzio, ed io mi sperdevo nel Divino Volere. Oh! come avrei voluto mettere su tutte le cose create il mio bacio amoroso e riconoscente, il mio piccolo ti amo su tutti gli atti supremi del Divino Volere, per restare io legata ad essi ed essi legati a me, per poter circondare il mio Gesù in me di tutti gli atti dell’Eterno Volere. In questo mentre, vedevo il cielo stellato, ed il mio amabile Gesù ha ripreso il suo dire:

(5) “Figlia mia, guarda il Cielo, che ordine, che armonia tra le stelle; una stella non può stare senza dell’altra, sono tanto vincolate insieme, che una sostiene l’altra, una è forza dell’altra; se, mai sia, una sola stella si spostasse dal suo posto, ci sarebbe tale scompiglio e disordine nell’atmosfera, che passerebbe pericolo che tutto andasse in rovina, sicché tutta la bellezza del cielo sta riposta nello stare ognuna al suo posto, nell’unione comune e nella forza comunicativa e attrattiva che hanno tra loro, che più che elettricità le tiene sospese ed avvinte tra di loro. L’uomo è il nuovo cielo, anzi più che cielo sulla terra; ogni creatura si può dire che è una stella animata. Ciò che fece il primo uomo Adamo, fino all’ultimo che verrà, tutto doveva essere in comune tra di loro; sicché non doveva possedere la sola sua forza, ma la forza di tutti; tutti i beni dovevano essere in comune tra di loro. La mia Volontà più che elettricità doveva portare il vincolo tra loro e la comunicazione di tutto ciò che è buono e santo, e ad onta che ogni uomo doveva fare il suo ufficio e occuparsi in azioni diverse, siccome tutti dovevano partire dal punto primo della mia Volontà, tutti dovevano convertirsi in luce, e quindi uno doveva essere luce per l’altro. Perciò il mio dolore nel veder scompigliato questo cielo delle creature fu tanto grande, che è incomprensibile ad umana creatura! Tolta la mia Volontà, che avvince tutti e vincola tutto, vi entrò il disordine, lo scompiglio, la disunione, la debolezza, le tenebre. Povero cielo delle creature, non si riconosce più, ed il solo vivere nel mio Volere riordinerà di nuovo questo cielo, lo farà risplendere di nuova luce. Perciò ti dico che in te, tutti e tutto voglio trovare. La mia Volontà, atto primo di tutte le creature celesti e terrestri, ti porterà la comunicazione di tutti gli atti loro, e tu resterai avvinta a loro e loro a te. Perciò il vivere nel mio Volere racchiude tutto e tutti. Quindi, sii attenta, che voglio darti la cosa più grande che esiste; ma voglio da te cose grandi e somma attenzione; chi molto dona, molto vuol ricevere.