Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

18-14 Novembre 19, 1925 Il Divin Volere vuole la compagnia della creatura per poter arricchirla, istruirla e darle il possesso del bene che le fa conoscere.

La Divina Volontà - Libro 18°

18-14 Novembre 19, 1925 Il Divin Volere vuole la compagnia della creatura per poter arricchirla, istruirla e darle il possesso del bene che le fa conoscere.
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(1) Mi sentivo come immersa nel mare immenso della Suprema Volontà e avrei voluto, come mi dice il mio amabile Gesù: Nulla farmi sfuggire di tutti gli atti che ha fatto, fa e farà, che per Gesù sono un atto solo; che io sempre ci fosse insieme con questa Divina Volontà per darle il mio piccolo ricambio d’amore e di ringraziamento; avrei voluto almeno fare una lunga nota di tutti gli atti di questa Volontà Suprema, per ammirare, lodare ciò che Essa sa fare, ed essere sempre insieme con Essa, mai lasciarla sola. Ma, ahimè! la mia piccolezza è tanta che mi sperdo e non so da dove prenderla per seguirla, perché dovunque la trovo e sempre in atto d’operare cose sorprendenti, sia nelle cose grandi come nelle più piccole. Ma mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù uscendo dal mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia del mio Santo Volere, chi è figlia deve conoscere ciò che fa il padre, deve sapere ciò che possiede e deve poter dire al padre: ciò che è tuo è mio, e se ciò non fosse significa che non c’è sommo accordo tra padre e figlia, o forse non è figlia legittima di questo padre. Così è chi è vera figlia della mia Volontà, deve conoscere ciò che fa e gli immensi beni che possiede; è proprio questo il vivere nel mio Volere, far compagnia a tutti gli atti che fa la mia Volontà. Essa non vuol vivere isolata in mezzo alla Creazione, ma vuole la compagnia della creatura per causa della quale, perché l’ama tanto, mantiene l’ordine di tutta la Creazione e si fa vita di ciascuna cosa; e quando trova l’anima che le fa compagnia in questa vita che mantiene in tutto l’universo, la mia Volontà gioisce, fa festa e si sente felice, trova colei che ama e da cui viene riamata, trova a chi può farsi conoscere, ciò che possiede, e nella sua felicità narra all’anima gli arcani del suo Volere, il suo valore ed i suoi effetti sorprendenti; ma ciò è nulla, come narra le sue conoscenze, ciò che fa, e ciò che è, cosi le fa donazione di ciò che le manifesta, e più che valida scrittura è la stessa conoscenza, che a caratteri di luce ha impresso nell’anima il possesso dei beni che la sua conoscenza contiene. Oh! com’è bello vedere la santità, la potenza, l’immensità del mio Volere, trattenersi con la piccolezza della volontà umana nell’atto che le fa compagnia; Esso vuol sempre dare, non si arresta mai, vuol vedere la piccolezza bella, ricca, potente; la vuol tenere sempre vicino, per poterle sempre dare. Non c’è cosa più bella, più graziosa, più sorprendente a vedersi, di un’anima che cerca di seguire gli atti della Volontà del suo Creatore. C’è una gara continua tra loro, un amore reciproco, un dare e un ricevere continuo. Oh! se tu sapessi come sei ricca; quante cose conosci della mia Volontà, tanti beni possiedi; se tu li enumeri ti sperderai e resterai affogata in essi. Perciò sii attenta nel seguire gli atti del mio Volere, se vuoi fargli continua compagnia”.