Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

17-46 Giugno 3, 1925 Il tutto fu fatto nella Creazione, in essa, la Divinità manifestò tutta la sua Maestà, Potenza e Sapienza, e fece sfoggio del suo amore completo verso le creature. Se l’uomo non prende la Divina Volontà, le opere della Redenzione e Santificazione non avranno i loro copiosi effetti.

La Divina Volontà - Libro 17°

17-46 Giugno 3, 1925 Il tutto fu fatto nella Creazione, in essa, la Divinità manifestò tutta la sua Maestà, Potenza e Sapienza, e fece sfoggio del suo amore completo verso le creature. Se l’uomo non prende la Divina Volontà, le opere della Redenzione e Santificazione non avranno i loro copiosi effetti.
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(1) Stavo secondo il mio solito fondendomi nel Santo Voler Divino, e pensavo tra me: “Dove Nostro Signore Iddio ha fatto di più per la creatura, nella Creazione, nella Redenzione o nella Santificazione?” Ed il mio sempre amabile Gesù, muovendosi nel mio interno mi faceva vedere tutta la Creazione, quanta sublimità! Che magnificenza! Quante armonie! Che ordine! Né c’è punto né del cielo né della terra in cui Iddio non ha creato una cosa speciale e distinta, e con tale maestria che i più grandi scienziati, innanzi alla più piccola cosa creata da Dio, sentono che tutta la loro scienza e maestria, è un bel nulla paragonata alle cose create da Dio, piene di vita e di moto. Oh! come è vero che guardare l’universo e non conoscere Iddio, non amarlo e non crederlo è vera pazzia! Tutte le cose create sono come tanti veli che lo nascondono, e Iddio viene a noi in ogni cosa creata come velato, perché l’uomo è incapace di vederlo svelato in carne mortale. E’ tanto l’amore di Dio verso di noi, che per non abbagliarci con la sua luce, per non intimorirci con la sua potenza, per non farci prendere vergogna della sua bellezza, per non farci annientare innanzi alla sua immensità, si vela nelle cose create per venire in ogni cosa creata verso di noi e starsi con noi, anzi, farci nuotare nella sua stessa Vita. Mio Dio, quanto ci hai amato e quanto ci ami! Onde, dopo che mi ha fatto guardare tutto l’universo, il mio dolce Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, il tutto fu fatto nella Creazione, in essa, la Divinità manifestò tutta la sua maestà, potenza e sapienza, e fece sfoggio del suo amore completo verso le creature, né c’è punto né del cielo né della terra, né in ogni cosa creata in cui non si veda la completazione delle opere nostre, nessuna cosa fu fatta a metà; Iddio nella Creazione fece pompa di tutte le sue opere verso le creature, amò d’amore completo e fece opere complete, né c’era né che aggiungere né che togliere, sicché il tutto feci, né Noi sappiamo fare opere incomplete, anzi in ogni cosa creata fu messo, nella Creazione, un amore distinto e completo verso di ciascuna creatura.

(3) La Redenzione non fu altro che una riparazione ai mali che aveva fatto la creatura, nulla aggiunse all’opera della Creazione.

(4) E la Santificazione non è altro che aiuto, grazia, luce perché l’uomo ritorni al suo primiero stato della Creazione, alla sua origine e allo scopo per cui fu creato, poiché nella Creazione, con la virtù della mia Volontà, la santità dell’uomo era completa, perché usciva da un atto completo di Dio; era santo e felice nell’anima perché la mia Volontà gli portava i riflessi della santità del suo Creatore, come pure santo e felice nel corpo. Ah! figlia mia, con tutta la Redenzione e l’opera della Santificazione, la santità nell’uomo è incompleta, e per altri è come inutile; questo dice: Che se l’uomo non si volge indietro, per prendere la mia Volontà come vita, come regola e come cibo, per purificarsi, nobilitarsi, divinizzarsi e prendere il primo atto della Creazione, per prendere la mia Volontà come sua eredità assegnatagli da Dio, le stesse opere della Redenzione e Santificazione non avranno i loro copiosi effetti. Sicché il tutto sta nella mia Volontà, se prende questa prende tutto, è un solo punto che abbraccia e racchiude i beni della Redenzione e della Santificazione, anzi, questi beni, chi vive nelle mia Volontà, avendo preso il primo punto della Creazione, gli servono non di rimedio come a chi non fa la mia Volontà, ma di gloria e come loro eredità speciale, portata dalla Volontà del Padre Celeste nella Persona del Verbo sulla terra. E se Io venni sulla terra, fu proprio questo il primo atto, di far conoscere la Volontà del Padre mio per rannodarla di nuovo con le creature. Le pene, le umiliazioni, la mia vita nascosta e tutto il mare immenso delle pene della mia Passione, furono rimedi, medicine, sostegni, luce, per far conoscere la mia Volontà, perché con ciò non solo avrei l’uomo salvo, ma santo; con le mie pene lo mettevo in salvo, con la mia Volontà gli restituivo la santità perduta nell’eden terrestre. Se ciò non facessi, il mio amore, la mia opera non era completa come lo fu nella Creazione, perché è solo la mia Volontà che ha virtù di rendere complete le opere nostre verso le creature, e le opere delle creature verso di Noi. La mia Volontà fa pensare diversamente, fa guardare in tutte le cose create la mia Volontà, parla con l’eco della mia Volontà, opera attraverso i veli della mia Volontà, in una parola, fa d’un solo colpo tutto a seconda del mio Supremo Volere; mentre le altre virtù agiscono lentamente, a poco a poco. La mia stessa Redenzione, senza dell’atto primo della mia Volontà, serve come medicare le piaghe più profonde, come medicina per non farlo morire, come antidoto per non farlo cadere nell’inferno. Perciò ti stia a cuore la sola mia Volontà se vuoi amarmi davvero e farti santa”.