Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

17-29 Gennaio 27, 1925 Le cose da Dio create non escono da Lui, facendosi la Divina Volontà alimentatrice e conservatrice di esse. Così succede per l’anima che opera nella Divina Volontà.

La Divina Volontà - Libro 17°

17-29 Gennaio 27, 1925 Le cose da Dio create non escono da Lui, facendosi la Divina Volontà alimentatrice e conservatrice di esse. Così succede per l’anima che opera nella Divina Volontà.
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(1) Mentre stavo fondendomi nel Santo Voler Divino pensavo tra me: “Prima, quando mi fondevo nel Santo Supremo Volere, Gesù era con me, ed insieme con Lui io entravo in Esso, sicché l’entrare era una realtà, ma adesso io non lo veggo, sicché non so se entro nell’eterno Volere o no, mi sento piuttosto come una lezioncina imparata a memoria, oppure un modo di dire”. Ora, mentre ciò pensavo, il mio amabile Gesù si è mosso nel mio interno, e prendendomi una mano nella sua mi spingeva in alto e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tu devi sapere che mi veda o non mi veda, ogniqualvolta tu ti fonda nella mia Volontà, Io, da dentro il tuo interno ti prendo una mano per spingerti in alto, e dal Cielo ti do l’altra mia mano per prenderti l’altra e tirarti su, in mezzo a Noi, nell’interminabile nostra Volontà, sicché stai in mezzo alle mie mani, fra le mie braccia. Tu devi sapere che tutti gli atti fatti nella nostra Volontà entrano nell’atto primo, quando creammo tutte le creazione, e gli atti della creatura baciandosi coi nostri, perché una è la Volontà che dà vita a questi atti si diffondono in tutte le cose create, come vi sta diffusa la nostra Volontà dappertutto, e si costituiscono ricambio d’amore, d’adorazione e di gloria continua per tutto ciò che abbiamo messo fuori nella Creazione. Solo tutto ciò che si fa nella nostra Volontà, incomincia quasi insieme con Noi a darci ricambio d’amore perenne, adorazione in modo divino, gloria che mai finisce, e siccome per tutte le cose da Noi create è tanto l’amore che nutriamo, che non permettemmo che uscissero dalla nostra Volontà, come le creammo così tutte restarono con Noi, e la nostra Volontà si fece conservatrice e alimentatrice di tutta la Creazione, e perciò tutte le cose si conservano sempre nuove, fresche e belle, né crescono né decrescono, perché da Noi furono create tutte perfette, perciò non soggette ad alterazioni di sorta, tutte conservano il loro principio perché si fanno alimentare e conservare dalla nostra Volontà, e restano intorno a Noi a decantare la gloria nostra.

(3) Ora, l’operato della creatura nella nostra Volontà entra nelle opere nostre, e la nostra Volontà si fa alimentatrice, conservatrice ed atto dello stesso atto della creatura, e questi atti fatti nella nostra Volontà dalla creatura si mettono intorno a Noi, e trasfusi in tutte le cose create decantano la nostra perpetua gloria. Com’è diverso il nostro operato da quello della creatura e l’amore con cui operiamo! Noi operiamo ed è tanto l’amore all opera che facciamo, che non permettiamo che esca da Noi, affinché nulla perda della bellezza con cui fu fatta; invece, la creatura se opera non la sa tenere con sé, anzi, molte volte non sa che cosa si è fatto dell’opera sua, se si è imbrattata, se ne hanno fatto uno straccio, segno del poco amore per le sue stesse opere. E siccome la creatura è uscito fuori dal suo principio, cioè dalla prima Volontà Divina da dove uscì, ha perduto il vero amore verso Dio, verso di sé stessa e verso le sue opere. Io volli che stesse nella mia Volontà di sua volontà, non forzato, perché lo amai più di tutte le altre cose create, e volevo che fosse come re in mezzo alle opere mie. Ma l’uomo ingrato volle uscire dal suo principio, perciò si trasformò e perdette la sua freschezza, bellezza, e fu soggetto ad alterazioni e cambiamenti continui. E per quanto Io lo chiamo che ritorni nel suo principio, fa il sordo e finge di non ascoltarmi; ma è tanto il mio amore che lo aspetto e continuo a chiamarlo”.