13-42 Dicembre 18, 1921 La pace è la primavera dell’anima.
La Divina Volontà - Libro 13°

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(1) Mi sentivo molto oppressa ed angustiata per la privazione del mio dolce Gesù. Onde, dopo tutta una giornata di pena, a notte avanzata è venuto, e stringendomi le sue braccia al collo, mi ha detto:
(2) “Figlia mia, che c’è? Veggo in te un umore, un’ombra che ti rendono dissimile da Me e spezzano la corrente della beatitudine che tra Me e te ha quasi sempre esistito. Tutto è pace in Me, perciò non sopporto in te neppure l’ombra che possa ombrare l’anima tua; la pace è la primavera dell’anima, tutte le virtù sbocciano, crescono e sorridono, come le piante, i fiori, ai raggi del sole primaverile, e dispongono tutta la natura a produrre ognuno il suo frutto. Se non fosse per la primavera, che col suo sorriso incantevole scuote le piante dal torpore del freddo e veste la terra come d’un ammanto fiorito, che chiama tutti col suo dolce incanto a farsi guardare, la terra sarebbe orrida e le piante finirebbero col seccare. Sicché la pace è il sorriso Divino che scuote l’anima da ogni torpore, che come primavera celeste scuote l’anima dal freddo delle passioni, delle debolezze, delle leggerezze, ecc., e col suo sorriso fa sbocciare più che a campo fiorito tutti i fiori, e fa crescere tutte le piante, tra cui l’agricoltore celeste si benigna di passeggiare e coglierne i frutti per farne suo cibo, sicché l’anima pacifica è il mio giardino, in cui Io mi ricreo e mi trastullo. La pace è luce, e tutto ciò che l’anima pensa, parla, opera, è luce che manda, ed il nemico non può avvicinarsi perché si sente colpito da questa luce, ferito ed abbagliato, e per non restare cieco è costretto a fuggirsene. La pace è dominio, non solo di sé stesso, ma degli altri, sicché innanzi ad un’anima pacifica restano o conquisi o confusi ed umiliati, perciò, o si fanno dominare restando amici, o si partono confusi, non potendo sostenere la dignità, l’imperturbabilità, la dolcezza di un’anima che possiede la pace; anche i più perversi sentono la potenza che contiene. Perciò mi glorio tanto di farmi chiamare Dio della pace, Principe di pace, e non vi è pace senza di Me, solo Io la posseggo e la do ai figli miei come a miei figli legittimi, cui restano vincolati come eredi di tutti i miei beni.
(3) Il mondo, le creature, non hanno questa pace, e ciò che non si tiene non si può dare, al più possono dare una pace apparente, che dentro li strazia, una pace falsa, che dentro contiene un sorso velenoso, e questo veleno addormenta i rimorsi della coscienza e la conduce nel regno del vizio, perciò la vera pace sono Io, e voglio adombrarti nella mia pace, per fare che mai tu sia turbata, e l’ombra della mia pace, come luce abbagliante, possa tenere lontano da te qualunque cosa o chiunque potesse ombrare la tua pace”.