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Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

13-26 Ottobre 21, 1921 Tutto ciò che fece e soffri Gesù, sta in continuo atto di darsi all’uomo.

La Divina Volontà - Libro 13°

13-26 Ottobre 21, 1921 Tutto ciò che fece e soffri Gesù, sta in continuo atto di darsi all’uomo.
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(1) Stavo pensando alla Passione del mio dolce Gesù, onde nel venire mi ha detto:

(2) “Figlia mia, ogniqualvolta l’anima pensa alla mia Passione, si ricorda di ciò che ho sofferto o mi compatisce, si rinnova in lei l’applicazione delle mie pene, il mio sangue sorge per inondarla e le mie piaghe si mettono in via per sanarla se è piagata, o per abbellirla se è sana, e tutti i miei meriti per arricchirla. Il traffico che fa è sorprendente, è come se mettesse al banco tutto ciò che feci e soffrii, e ne riscuote il doppio, perché tutto ciò che feci e soffrii sta in continuo atto di darsi all’uomo, come il sole sta in continuo atto di dar luce e calore alla terra; il mio operato non è soggetto ad esaurimento, solo che l’anima lo voglia, e quante volte lo vuole riceve il frutto della mia Vita, sicché, se si ricorda venti, cento, mille volte della mia Passione, tante volte di più goderà gli effetti di essa; ma quanti sono pochi quelli che ne fanno tesoro! Con tutto il bene della mia Passione si veggono anime deboli, cieche, sorde, mute, zoppe, cadaveri viventi che fanno schifo perché la mia Passione è messa in oblio. Le mie pene, le mie piaghe, il mio sangue, sono fortezza che toglie le debolezze, luce che dà vista ai ciechi, lingua che scioglie le lingue ed apre l’udito, via che raddrizza i zoppi, vita che risorge i cadaveri, tutti i rimedi che ci vogliono a tutta l’umanità, nella mia Vita e Passione ci sono, ma la creatura disprezza la medicina e non si cura dei rimedi, e perciò si vede che con tutta la mia Redenzione, lo stato dell’uomo perire come affettato da una tisi incurabile. Ma quello che più mi addolora è vedere persone religiose che si affaticano per fare acquisto di dottrine, di speculazioni, di storie, e della mia Passione nulla, sicché la mia Passione molte volte è sbandita dalle chiese, dalla bocca dei sacerdoti, sicché il loro parlare è senza luce, ed i popoli restano più digiuni di prima”.

(3) Dopo ciò mi sono trovata dirimpetto ad un sole, i cui raggi piovevano tutti su di me, penetravano dentro; mi sentivo investita in modo da sentirmi in preda del sole, la sua luce vibrante non m’impediva di guardarlo, ed ogniqualvolta lo guardavo sentivo una gioia, una felicità maggiore. Onde, da dentro quel sole è uscito il mio dolce Gesù e mi ha detto:

(4) “Figlia diletta del mio Volere, come sole t’inonda il mio Volere. Non sei altro che la preda, il trastullo, il contento del mio Volere, e come t’immergi in Esso, così il mio Volere, come raggi solari, versa su di te i profumi della mia santità, della mia potenza, sapienza, bontà, ecc., e siccome il mio Volere è eterno, quanto più cerchi di stare in Esso e fartene più che vita propria, vieni ad assorbire in te la mia immutabilità ed impassibilità. L’eternità come ruota ti gira d’intorno per fare che prendi parte a tutto e nulla ti sfugga, e questo per fare che la mia Volontà in te resti onorata e pienamente glorificata. Alla prima figlia del mio Volere nulla voglio che manchi, nessun distintivo che mi appartiene che la faccia distinguere a tutto il Cielo come primo inizio della Santità del vivere nel mio Volere. Perciò sii attenta, dal mio Volere non uscire giammai, affinché riceva tutti i profumi della mia Divinità, affinché facendo uscire tutto il tuo, confermi tutto ciò che è mio, e la mia Volontà resti come centro di vita in te”.